copertina di Giorgio Carpinteri, Aquatlantic, Quartu Sant'Elena, Oblomov,  2018

Giorgio Carpinteri, Aquatlantic, Quartu Sant'Elena, Oblomov, 2018

In Aqualantic non si trova più la furia valvolinica capace di rappresentare l’iperreale grafico e narrativo. Al suo posto troviamo un decorativismo che bazzica tra il design grafico degli anni Trenta, senza spigoli e meccanicismi ma tondeggiante e volumetrico come se ci si trovasse tra le scenografie dei cabaret parigini o in una giocosa favola illustrata per bambini ispirata alla “rigidità” decò, muta e in bianco e nero dell’Atlantide di Georg Pabst. Da Metropolis si passa ad Atalantide, mito nel mito, dove Carpinteri fa incontrare Peter Kolosimo con Pierre Benoit, impostando una storia all’apparenza leggera ma ricca di disincanto e al tempo stesso di speranza in delle specie di angeli custodi della nostra stupida razza umana, che ancora predilige il potere e il dominio alla conoscenza.