
Francesca Ghermandi, Cronache dalla palude, Bologna, Coconino Press, 2010
Quest’opera è la conferma di un genio ribelle, nervoso, dal segno carico, espressionista, contemporaneo, capace di rivelare la realtà che ci circonda trasformandola in incubo sincopato, in un sogghigno sinistro. Sul paese sprofondato nella palude giganteggia il rudere di una quercia, secca, contorta, minata al suo interno. Il racconto prende diverse direzioni, si frantuma in rivoli, balza nel sogno, nell’inquietudine. La protagonista, Silvia, è una disegnatrice allontanata da tutti per la sua “deformità”, figlia di un disoccupato che vive di espedienti, capace di sfogarsi solo con l’immaginazione e il fumetto. In questo racconto, costruito come un labirinto, si ride a denti stretti, si gira intorno al noir, dimostrando che la vita ha quel colore.