Dermot Bolger, Figli del passato, Roma, Fazi, 2007
Eva chiuse gli occhi e cominciò lentamente a roteare su se stessa con la senzazione di essere l'asse di un torrente di colore. Dietro alle sue palpebre la terra si frantumò in tutte le sfumature di verde e di marrone che Iddio aveva creato. Il cielo era striato d'indaco, celeste, zaffiro e turchese. Prismi colorati incantevoli come frasi di salmi: giada, oliva e berillio, ruggine e carminio.