copertina di 1918 - Inaugurata la bandiera dei Mutilati ...

1918 - Inaugurata la bandiera dei Mutilati ...

19 maggio - Al teatro comunale è inaugurata la bandiera dell'Associazione bolognese mutilati e invalidi di guerra. Il direttore del "Popolo d'Italia" Benito Mussolini è invitato a tenere il discorso ufficiale. All'uscita del teatro il corteo interventista reclama a gran voce l'esposizione del gonfalone sul balcone di palazzo d'Accursio, definito "il covo dei caporettisti". Alcuni manifestanti, tra i quali Dino Zanetti e il pittore futurista Tato, in licenza dal fronte, tentano di forzare il cordone di poliziotti schierato davanti al municipio. Ne segue una violenta rissa, con numerosi feriti e contusi.
16 giugno - I socialisti bolognesi organizzano in piazza VIII Agosto una manifestazione per onorare i lavoratori caduti, in particolare coloro che, pur dissentendo dalla guerra, hanno versato il loro sangue per la Patria. Quando salgono sul palco, gli oratori trovano la piazza tutta occupata da mutilati e combattenti in divisa. L'onorevole socialista Claudio Treves è identificato come "il marchese di Caporetto" e duramente contestato. Sul palco viene issato a forza il cieco di guerra Giannetto Savorani, che parla brevemente. Il radicale Pietro Nenni attacca l'antipatriottismo dei socialisti. Questi lasciano la piazza in mano ai combattenti e si ritirano in municipio, dove parlano Treves e Brunelli e si svolge un rinfresco offerto dal Comune ai mutilati. Il corteo dei nazionalisti lungo via Indipendenza viene invece inondato di fiori.
3 novembre - Appena giunta la notizia della liberazione di Trento e Trieste, gli interventisti invadono Palazzo d'Accursio. Dal balcone affacciato su piazza Maggiore tiene discorso il professor Silvagni. Alla sera il sindaco Zanardi è vivacemente contestato, mentre tenta di dare la notizia ufficiale della vittoria, al grido di "Tedesco!" e "Venduto!". Gli interventisti si recano in colonna al monumento di Garibaldi, dove proclamano l'obiettivo di cacciare i socialisti dal municipio.
4 novembre - I bolognesi scendono per le strade. Vi sono generali manifestazioni di giubilo. Nel pomeriggio il giovane Pietro Nenni, repubblicano ed ex combattente, arringa gli studenti in piazza Maggiore. La sera, quando Zanardi prende la parola, gli interventisti se ne vanno e tengono un duro comizio antisocialista in via Indipendenza.
5 novembre - I sindacati organizzano una manifestazione per la fine della guerra, con la sospensione del lavoro per alcune ore. La polizia interviene contro un assembramento davanti a una sartoria militare in via Falegnami: la proprietaria, contessa Isolani, non ha concesso lo sciopero alle sue lavoranti. Per rappresaglia contro la "ragazzaglia socialista" i nazionalisti, guidati dal tenente degli Arditi Dino Zanetti, tentano di dare l'assalto alla Camera del Lavoro di via Cavaliera, definita "Camera dell'Ozio". Alla sera Francesco Zanardi, "il farmacista sindaco", è assalito da un gruppo di nazionalisti e colpito da "pugni solidissimi", prima di essere scortato in municipio da un capitano dei carabinieri.