copertina di 1916 - Il Baraccato e la Casa per i Mutilati ...

1916 - Il Baraccato e la Casa per i Mutilati ...

Sulla strada della Beverara, fuori porta Lame, sorge un edificio provvisorio a sette padiglioni, destinato al ricovero dei feriti e degli ammalati di guerra. Ideato dall'ing. Giulio Marcovigi, è capace di 850 posti letto. Dopo la fine del conflitto mondiale il luogo si riempirà di poveri immigrati in cerca di lavoro e di famiglie sloggiate dai primi sventramenti nel Mercato di Mezzo. Ingrandito dal Comune con nuove costruzioni fino al 1935, quando arriverà ad ospitare circa 3.500 persone, il Baraccato sarà demolito dopo la costruzione delle prime case Popolarissime. L'ospizio del Baraccato è uno dei luoghi in cui il giovane don Olinto Marella, attraverso la Conferenza di San Vincenzo de' Paoli, eserciterà la propria azione caritativa.
9 aprile - Per volontà del Comitato bolognese di assistenza agli invalidi di guerra, attivo a Bologna dal 1915 sotto la direzione del senatore Giuseppe Tanari e del prof. Vittorio Putti, è istituita, presso l'ex convento di suore del Foro Boario (poi piazza Trento e Trieste) la Casa di Rieducazione Professionale per Mutilati e Invalidi di Guerra, diretta dall'ingegnere Dino Zucchini. Il suo scopo è quello di ridare libertà di movimento ai mutilati, attraverso un percorso di apprendimento professionale. Dopo varie ristrutturazioni la Casa raggiunge la capienza di 175 posti letto. Tra i corsi proposti vi sono: costruzione di cesti in vimini, treccia di paglia, truciolo, sartoria, falegnameria, tornitura di legno e intarsio, legatoria, calzoleria, dattilografia, telegrafia, allevamento di conigli, bachi da seta e api, ciclismo, musica e canto corale. Alla rieducazione sono obbligati, per almeno 15 giorni, i mutilati dimessi dall'Istituto Rizzoli. Dopo la fine del conflitto l'ingresso sarà su richiesta. Nonostante i buoni risultati raggiunti (oltre 2000 ammessi e 1200 rieducati), la Casa chiuderà l'11 agosto 1922.