copertina di 1915 - Un piroscafo per rifornire la città di carbone ...

1915 - Un piroscafo per rifornire la città di carbone ...

10 marzo - Il rifornimento di carbone per la città viene fatto direttamente via mare dall'Inghilterra con il piroscafo "Jupiter" acquistato da Zanardi per l'occasione e ribattezzato "Andrea Costa". In questo modo il prezzo del carbone e del gas diviene a Bologna tra i più bassi in Italia. Un secondo piroscafo, il "Carducci", destinato al rifornimento di grano dall'Argentina, viene requisito ancor prima di entrare in funzione dalle autorità militari, per il trasporto di merci e soldati verso il fronte.
maggio - E' aperto, a porta Saffi, uno spaccio comunale di pane, farina, latte e riso. Nel corso del 1915 i negozi dell'Ente Autonomo dei Consumi saliranno a cinque e diventeranno 21 alla fine della guerra. Oltre al pane e alla farina, venderanno anche frutta, verdura, latte, conserva, caffè e persino carbone coke. "L'Avvenire" accuserà Zanardi di farsi "un monumento sulla mollica di pane", ma il successo delle iniziative del sindaco socialista a favore dei consumatori sarà testimoniato dal numero dei cittadini che aderiranno all'Ente Autonomo dei Consumi: circa 6.000 a metà del 1918. Una parte degli utili dell'Ente andranno a beneficio delle famiglie dei richiamati, alla Società contro la tubercolosi, al Ricovero di Mendicità, agli studenti bisognosi e agli orfani di guerra.
luglio - Nell'estate il Comune apre due colonie scolastiche per bambini poveri: una è nel comune di Ozzano nella villa Guidalotti, di proprietà dell'Opera pia dei Vergognosi, l'altra è vicino al ponte sul Reno, a Villa Pagliani ed è riservata a bambini inferiori ai sei anni. Nel 1916 saranno avviate altre quattro colonie sulle colline di Barbiano, Monte Donato, Gaibola e Casaglia, in edifici di proprietà comunale. L'esperienza delle colonie è destinata ai “bimbi a cui la sorte non ha concesso il benefizio dell'aria pura dei campi”. Il progetto prevede anche strutture situate in pianura: a Calamosco per i bimbi scrofolosi e a Casalecchio, presso il fiume Reno “nella Casa grande che circonda il Consorzio della Chiusa”, dove i bambini possono alternare i giochi sulla sabbia e i bagni a salutari passeggiate nei boschi delle vicine colline. Infine circa 400 ospiti frequentano la colonia diurna di Villa Aldini.