arte e architettura a Bologna nel 500

“Gli uomini di Annibale Bentivoglio, giunti davanti a San Petronio, assicurarono a robusti canapi la grande statua bronzea di Giulio II benedicente (o, forse, in atto di minaccia, come si sussurrava); e la fecero rovinare sul sagrato, spezzandola in più parti. I frammenti furono venduti al duca di Ferrara Alfonso d’Este, che li mandò in fonderia per farne una colubrina, cui dette il nome di “Giulia”. Della grande statua, la sola modellata e fusa in bronzo da Michelangelo … è rimasto solo un esile e pallidissimo ricordo in un disegno anonimo del Louvre”

(E. Riccomini, L’arte a Bologna. Dalle origini ai giorni nostri, Bologna Editoriale Il Domani, 2003, p. 131)