Baraccano

Dove
Piazza del Baraccano, 2, Bologna

Fin dal 1403 esisteva sul luogo una cappella addossata alle mura, che fu ampliata e porticata nel 1524. La cupola è stata edificata su disegno di Agostino Barelli (1682). L'attico sopra la facciata è invece del Settecento. Nel timpano è una Madonna in terracotta di Alfonso Lombardi, mentre le statuette dei santi protettori di Bologna sono dello Sperandio. Una antica consuetudine vuole che in questa chiesa vengano gli sposi novelli a chiedere protezione alla Madonna il giorno stesso del matrimonio. Il Conservatorio del Baraccano fu sede anticamente di un ospizio per pellegrini, poi di un collegio per ragazze povere. Oggi è la sede degli uffici del Quartiere Santo Stefano. Il lungo portico del collegio su via Santo Stefano ha bei capitelli ornati con gli stemmi dei Bentivoglio e dei Visconti.


> Bologna e provincia, a cura di Giancarlo Bernabei, Bologna, Santarini, 1995, pp. 72-73


 

curiosità storiche ...

 

La chiesa ebbe origine da un'immagine della Madonna col bambino dipinta in un baraccano, cioè in una sporgenza fortificata delle mura. Sarebbe stata dipinta da Lippo Dalmasio e quindi ampliata da Francesco del Cossa, che aggiunse il paesaggio sullo sfondo e in primo piano le figure di Sante Bentivoglio e Maria Vinciguerra. Nel 1512 avvenne un fatto miracoloso: durante un assedio un potente ordigno cadde vicino alla Madonna, ma essa rimase illesa ...


> Luigi Bortolotti, Bologna dentro le mura. Nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, stampa 1977, p. 125


 

Il 29 aprile 1542, nei pressi della Madonna del Baraccano fu catturato un lupo. L'animale fu appeso alla ringhiera degli Anziani in piazza Maggiore. La comparsa di una simile belva sotto le mura della città fu considerato un cattivo auspicio.


> Athos Vianelli, Mura e Porte di Bologna, 3. ed. riv. e ampliata, Bologna, Tamari, stampa 1976, p. 55


 

La "Madonna della Guerra", divenuta "Madonna del Baraccano", divenne poi "Madonna della Pace", in quanto per antica consuetudine gli sposi si recavano in quel santuario a chiedere la "Pace", come dire la benedizione per una vita tranquilla.


> Tiziano Costa, Chiese di Bologna. Storia, arte e cronaca, Bologna, Costa, 2009, pp. 9-12