Osamu Tezuka

Osamu Tezuka

Il creatore di Astro Boy e tanti altri manga di successo

 

Il fumetto è la vera moglie, l'animazione l'amante.
Osamu Tezuka

Il padre dei manga o dio dei manga (Manga no Kamisama) Osamu Tezuka è stato autore di fumetti, animatore e regista.
In particolare è lui ad aver inventato i famosi occhioni tipici delle Anime giapponesi basandosi sui cartoni animati dell'epoca come Betty Boop di Max Fleischer o Topolino di Walt Disney. La sua produzione comprende oltre 700 storie per un totale di circa 170.000 tavole.
Nel 1946, proprio mentre si iscrive all'Università, esordisce nei manga, grazie alla pubblicazione della serie Ma-chan no Nikki. Il successo tarda poco: l'anno dopo è quello di Shin Takarajima (La nuova isola del tesoro), che lo rende popolare, evidenziandone da subito l'originalità delle inquadrature cinematografiche e il forte dinamismo delle tavole, in controtendenza rispetto ai canoni statici del manga dell'epoca.
Seguono anni dedicati alla fantascienza: Lost World - Zenseiki (1948), Metropolis (1949) e Kitaru beki sekai (1951), con un boom di vendite con oltre 400.000 copie ciascuno. Nel 1950 crea una delle sue opere più celebri, Jungle Taitei (Kimba il leone Bianco) per il mensile Manga Shonen, che anticipa in un certo modo le tematiche de Il re leone della Disney.
L'anno dopo, nel 1951, prende vita il suo personaggio più celebre della sua produzione: è Tetsuwan Atom (Astro Boy), che consegue un successo unico ed assolutamente ineguagliabile nella storia del fumetto giapponese. Nel 1961 fonda la propria casa di produzione di anime, la Tezuka Osamu Production Doga-bu, poi Mushi Production. Nel 1963 inizia la serie Tetsuwan Atom (Astro Boy), prima serie animata giapponese, e l'anno seguente quella di Big X. Con Jungle Taitei (Kimba il leone bianco) ottiene nel 1965 un nuovo primato: è infatti la prima serie animata giapponese a colori.
Impossibile citare tutti i personaggi creati da Tezuka, che negli anni Ottanta continua a sfornare albi di successo senza sosta. L'opera più significativa di questo decennio è il dramma storico Adolf ni tsugu (La storia dei tre Adolf), ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e pubblicato tra il 1983 ed il 1985 su Shukan bunshun, vincitrice del Kodansha Manga Award nel 1986.
La sua morte, nel 1989, lascia dietro di lui una serie di opere incompiute: non solo Ludwig B. (1987) e Neo Faust (1988), ma, soprattutto, Hi no Tori (La Fenice), l'opera della vita - come la definisce lui stesso - iniziata nel 1954: si tratta di un lungo affresco che narra la storia dell'umanità e la vana ricerca dell'immortalità simboleggiata dalla Fenice.
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