Claire Bretécher

Claire Bretécher

Ho disegnato i miei Frustrati perchè la realta era noiosa.

Claire Bretécher

L'artista francese Claire Bretécher ci ha lasciato a 79 anni. Tra le più importanti autrici di fumetto francesi, in particolare per le storie realizzate tra gli anni Settanta e Ottanta, tra cui ricordiamo le serie  I frustrati (1973) e  Agrippina (1988), entrambe pubblicate in Italia su Linus e poi raccolte in volume da Bompiani.

Dai primi lavori per le riviste Pilote L'Echo des Savanes , l'opera dell'autrice ha contribuito come poche al passaggio all'età adulta dei fumetti nella seconda metà del Novecento, rivolgendosi a un pubblico vasto, illustrando le questioni sociali e politiche di quel periodo.

Tra i suoi obiettivi il suo umorismo puntava il conformismo della cultura ‘antagonista' emersa dal Sessantotto, la borghesia parigina o alcune figure femminili come Santa Teresa d'Avila o la sua stessa Cellulite (giovane principessa stanca di aspettare il suo principe, sessualmente libera).

Bretécher è spesso considerata un'autrice di fumetti femminista, sia per il suo lavoro che per il suo ruolo pionieristico. È stata davvero una delle poche donne a lavorare sia per  Tintin che per  Spirou , la prima a diventare una vera e propria protagonista della rivista Pilote. La co-fondazione de  L'Écho des savanes nel 1972 (con Nikita Mandryka e Marcel Gotlib) ha segnato un punto di rottura, sia come esperienza di autoproduzione organizzata fra autori, sia come progetto editoriale rivolto chiaramente a lettori adulti.

La notorietà della sua serie I frustrati per Le Nouvel Observateur la ha inoltre resa la prima autrice francofona, e una delle prime in Occidente, ad acquisire lo status di celebrità mediatica

Apprezzata dai più diversi intellettuali, fra i quali Umberto EcoPierre Bourdieu, di lei disse - in una definizione diventata celebre - anche il grande semiologo e intellettuale Roland Barthes, che nel 1976 la descrisse come "il migliore sociologo" dei suoi tempi.