Vietate le biciclette

Il capo della Provincia

considerato che i continui attentati nella città di Bologna contro la vita dei cittadini italiani e dei pubblici uffici, nonché contro le autorità e gli uffici germanici, reclamano l'immediata adozione di misure atte a prevenire il ripetersi di siffatti crimini;

ritenuto che la maggior parte di tali attentati vengono compiuti da ciclisti sconosciuti, i quali immediatamente si eclissano dopo il misfatto;

ritenuta l'assoluta necessità di urgenza di provvedere, d'intesa con la competente autorità germanica, ordina:

a decorrere dal giorno 26-4-44 XXII, è fatto divieto assoluto di circolare con la bicicletta anche portata a mano, entro il perimetro della città di Bologna delimitato dai viali: A. Masini, Berti Pichat, Filopanti, Ercolani, Carducci, Gozzadini, Panzacchi, Aldini, Pepoli, Vicini, Silvagni, Pietramellara, nonché per le seguenti strade: via Putti ang, via Panoramica, via delle Rose, via Malta, via S. Chiara, via Pelagi, via Bondi, via Schiassi, via Agnesi, via Galletti, viale Audinot fino a via Roncati, via dell'Osservanza ...

Coloro i quali abitano entro il perimetro sopradescritto e che, per ragioni di lavoro, devono spostarsi con biciclette dal luogo di divieto alla periferia e far poi ritorno al centro, dovranno essere muniti di una speciale dichiarazione della ditta presso cui lavorano, vidimata dalla Questura di Bologna, ma per tutto il perimetro e le strade di divieto dovranno portare le biciclette a mano con le gomme delle ruote sgonfie o con la catena staccata dalla moltiplica e dal rocchetto.

Nei confronti dei ciclisti che, all'intimazione della forza pubblica di fermarsi non ottemperino immediatamente, sarà fatto uso delle armi.

 

(Fonte: Mario De Micheli, 7a GAP, 2. ed., Roma, Editori Riuniti, 1971, pp. 67-68)