Le rose bolognesi

Una rosa rampicante di un bel colore rosa incarnato, molto profumata, ibridata a Bologna e chiamata "Garisenda", vinse nel 1911 il primo premio alla Esposizione internazionale di floricoltura di Firenze. Portò onore e fama alla Società di Gaetano Bonfiglioli, avviata nel 1883 in via Galliera. Dal 1905 la ditta, passata dopo la morte dei fondatori Gaetano e Aristide nelle mani dei cinque figli di quest'ultimo, si era trasferita in località Alemanni e aveva aperto un negozio al dettaglio in via Indipendenza. Negli anni '20 e '30 la Bonfiglioli ebbe contatti con il Sudamerica: Carlo, uno dei proprietari, emigrò infatti in Argentina. Tra le varietà di rose messe in commercio dalla ditta Bonfiglioli ci furono la "Variegata di Bologna", dal fiore bianco e rosso ciliegia a strisce, la "Stella di Bologna" e la "Ricordo di Giosuè Carducci" ibridate da Massimiliano Lodi nel 1909; più tardi, nel 1911, vennero la "Ricordo di Géo Chavez" (l'eroico trasvolatore delle Alpi), la "Luigi Galvani" sempre di Lodi e l' "Italia 1911", la "Isabeau" (ispirata all'opera omonima di Pietro Mascagni) e la già citata "Garisenda" ibridate da Gaetano, il primogenito dei fratelli Bonfiglioli. Nel 1913, oltre a "La Carmen", Lodi ibridò la "Clementina Carbonieri", una Tea dedicata a Clementina Cionini, la bella moglie del possidente modenese Francesco Carbonieri (1886-1960), dilettante di fotografia. Ma la storia delle rose bolognesi non si conclude qui: Massimiliano Lodi continuò a produrre rose affidandole a Giovanni Borgatti, nuovo astro dell'ibridazione delle rose italiane. Questo ottenitore operò a Bologna fra gli anni '20 e '40 e vinse con le sue creazioni ("Rosalba", "Jacqueline Mennrath", "116C", "Giuliana Borgatti") più premi internazionali di qualunque altro ibridatore italiano, guadagnandosi l'onore di essere nominato per anni giudice al "Concours international de roses nouvelles de Bagatelle" di Parigi, prestigiosa kermesse internazionale dedicata alle rose.

(R. Ravaioli, con correzioni e aggiunte della prof.ssa B. Tadolini, 2014)