Da monastero a biblioteca

Da parrocchia a convento, da orfanotrofio a scuola: le tante vite, più una, di Salaborsa Lab.
Salaborsa Lab si trova nei locali al primo piano di quello che fu un monastero cistercense dedicato ai Santi Leonardo e Orsola.
Ancora oggi, all'angolo tra vicolo Bolognetti e via San Vitale, è ben visibile una chiesa, le cui prime testimonianze risalgono alla fine del XII secolo. La chiesa, che nel secolo successivo è ricordata come parrocchia, era dedicata a San Leonardo che dava il nome a tutto il borgo circostante, allora all’esterno della cerchia muraria cittadina.
Attorno alla metà del Cinquecento, dopo la distruzione a causa delle guerre del loro convento che si trovava fuori porta San Vitale, vi si insediarono delle monache cistercensi.
Le monache restaurarono la chiesa, la ingrandirono e affiancarono all’antica dedicazione a San Leonardo il nome della loro protettrice Sant'Orsola. Attorno a un grande chiostro porticato costruirono poi il convento, che nel corso dei secoli andò a occupare una vasta area compresa tra vicolo Bolognetti, via San Vitale e via Broccaindosso.
Nel 1799 la comunità cistercense fu soppressa, i suoi beni requisiti dallo Stato e il monastero destinato ad accogliere le bambine orfane provenienti da San Gregorio dei Mendicanti. L’orfanotrofio rimarrà qui fino al 1918, quando il complesso inizierà a essere utilizzato come scuola.
Nel frattempo la chiesa, rimasta aperta al culto fino al 1808, era stata chiusa e utilizzata come magazzino per la canapa. Nel 1822 l’Opera dei Mendicanti l’aveva riaperta al culto fino al 1943 quando sarà gravemente danneggiata da un bombardamento aereo.
A guerra conclusa, chiesa e monastero furono ceduti della Curia al Comune che, dopo importanti interventi di recupero, trasformò la chiesa in teatro e destinò il vecchio complesso monastico a ospitare degli uffici comunali, la scuola primaria Luigi Zamboni, la scuola secondaria di primo grado Guido Reni e una biblioteca che sarà poi dedicata a Roberto Ruffilli (1937-1988), il politico democristiano assassinato dalle Brigate Rosse.
Per approfondire
- Paola Emilia Rubbi, I nuovi centri civici Baraccano e S. Leonardo. Il recupero sociale e artistico di due antichi contenitori, in «Bologna incontri», 4 (1975), pp. 12-13
- Luigi Bortolotti, Bologna dentro le mura. Nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, 1977, p. 155
- Comune di Bologna, Assessorato alla programmazione, casa e assetto urbano, Sezione ambiente e beni culturali, Centro civico San Leonardo, quartiere Irnerio. Recupero di un contenitore storico. Risanamento conservativo del centro storico di Bologna, Bologna, a cura del Comune, 1981
- Il nuovo centro civico San Leonardo. Quartiere Irnerio, in «Bologna notizie», 11/12, 1981, pp. 36-37
- Mario G. Murolo, Note sull'antico monastero cistercense dei santi Leonardo e Orsola, in «Strenna storica bolognese», 1985, pp. 229-240
- Marcello Fini, Bologna sacra. Tutte le chiese in due millenni di storia, Bologna, Pendragon, 2007, pp. 102-103
- Origine di Bologna - Chiesa Parrocchiale e monastero di S. Leonardo e S. Orsola
- Biblioteca Sala Borsa - Cronologia di Bologna Case di Lavoro in San Leonardo e San Gregorio
- Biblioteca Sala Borsa - Ex chiesa di San Leonardo
- Art Bonus - Ex convento SS. Leonardo e Orsola

Tavola ad acquerello tratta da Opere manuali che si eseguono nei monasteri di monache esistenti in Bologna, manoscritto cartaceo risalente al XVIII secolo e conservato presso la Biblioteca dell'Archiginnasio (Collocazione: MMSS B. 3574).

Disegno del XVII secolo con la pianta della chiesa delle monache dei Santi Leonardo e Orsola conservata presso la Biblioteca dell'Archiginnasio (Collocazione: GDS, Cartelle Gozzadini, 23, 126).

Disegno del XVIII secolo con la pianta del convento dei Santi Leonardo e Orsola conservato presso la Biblioteca dell'Archiginnasio (Collocazione: GDS, Cartelle Gozzadini, 42, 90).