Beatrice Alemagna

copertina di Beatrice Alemagna

L'artista di manifesto e segnalibro del nono compleanno di Salaborsa

 

Illustratrice e quasi sempre anche autrice dei suoi testi, Beatrice è cresciuta tra libri illustrati e, fin dall'età di otto anni, ha deciso che da grande avrebbe voluto "raccontare disegnando". Per Salaborsa ha creato un'immagine che le è subito balzata in testa quando le è stato proposto di realizzare un lavoro per la biblioteca: un bambino dai capelli "infuocati" che suggerisce che "ci sono libri al mondo che colorano le idee".

 

Qualche domanda a Beatrice Alemagna:
Chi è Beatrice Alemagna?
Una persona grande, irrazionale, ipersensibile, piena di domande sulla vita e di curiosità verso gli altri e legata al passato in modo particolare. Ho avuto la fortuna di avere un’infanzia bellissima, fatta di sogni, di case di biscotto, di viaggi e scoperte. Probabilmente, questa libertà mi segue dall’infanzia..; forse non l’ho mai persa del tutto. Questo spiega d’altronde il mio bisogno di dialogare ancora con la mia parte più piccola, come per tenere in vita il sogno. A volte sembra che echeggi tutto ancora dentro.
Da dove sei partita per sviluppare il lavoro che hai donato a Biblioteca Salaborsa?
Da un sogno, da un pensiero, da mille colori che si sono accavallati nella mente.
Come ti immagini l’utilizzo, la diffusione di questo tuo lavoro, di questa tua immagine attraverso manifesti, cartoline, segnalibri?
Spero che vada in più mani possibili e che interpelli le persone che lo guardano.
Bologna è la città dove sei nata e dove vive la tua famiglia. Sei legata a qualcosa in particolare di questa città?
L'aria della primavera bolognese, con la luce che illumina di rosa le strade. L'odore delle caldarroste di Santa Lucia e la neve sui tetti rossi.
Ora, quali idee ti stanno guidando? A quali progetti stai lavorando?
Il seguito delle pulcette (sempre scritto ed illustrato con la lana) per Phaidon che uscirà ad autunno prossimo, un nuovo libro per Autrement dal formato simile a quello di Un leone a Parigi, una mostra a Berlino, una a Bruxelles e una serie di libri come editrice per i musei Nazionali francesi.
Le biblioteche nella tua storia: hai qualche ricordo in particolare?
I libri accatastati e l'odore delle pagine ingiallite. Un paio di guanti bianchi che sfogliano le pagine di un testo antico e il silenzio che apre gli occhi.
Frequenti ancora le biblioteche per cercare informazioni, testi e altro materiale utile per il tuo lavoro?
Si, di tanto in tanto vado alla "joie par les livres" di Parigi e mi metto a cercare vecchi libri illustrati. Quel che mi piace di più è guardare le facce dei bambini incuriositi davanti agli scaffali.
Cosa vorresti trovare in biblioteca che ora non c'è?
Non ci ho mai pensato. credo che ci sia tutto, già. Forse non vorrei trovarci gli Ipad e i videogiochi...
Ti piace leggere? Cos'è per te la lettura?
Non sempre: detesto leggere le biografie dei personaggi storici e i "libri prodotto" che mi ricordano solo che al posto loro doveva esserci un albero.
Tre libri, tre film, tre cd che consigli.
Libri:
Le canard, la tulipe, la mort di Wolf Erlbruch
L'isola di Arturo di Elsa Morante
Esercizi di stile di Raymond Queneau
Film:
L'enfance nue di Maurice Pialat
L'argent de poche di François Truffaut e mille altri, che ora non trovo
Cd:
Per quanto riguarda la musica, è più o meno così. Mi piacciono molte cose, molto diverse e ora non me le ricordo. Queste domande mi mettono in crisi, preferisco fermarmi qui.