La moglie del gigante

Il Nettuno

Bianchi verni, estati ardenti,
Quante mai pesâr su me!
Trapassar maree di genti
Vidi e nuvole di re.

Bella mia, dal fondo algoso
Del mar nostro vieni su!
In te vuole il suo riposo
La mia bronzea gioventú.

 

La Sirena

Dal confin che il sol rallegra
Qual mai voce risonò?
Di quest'acque immense l'egra
Solitudin lascerò.

O tu azzurro il crine e il dosso
Bel cavallo, a me, a me!
Vo' vedere il sole rosso
E la faccia del mio re.

 

Il Nettuno

Il mio petto si confonde
Di lassezza e di desir.
Bella mia, per le glauche onde
Non ti sento anche salir?

Bella mia, quando in ciel dorme
La caligine lunar
Ne la veglia de le forme
Ci vogliamo disposar.

 

La Sirena

Ahi, mio re! l'informe eterno
Demogorgone non vuol,
E la tenebra d'inferno
Mi sorprende in faccia al sol.

Ahi, mio re! la tua carezza
Chiedo in van, son tratta giú;
E fu in van la mia bellezza
Com'è in van la tua virtú.