Dal 18 aprile al 31 luglio la biblioteca di San Giorgio in Poggiale della Fondazione Carisbo ospita la mostra “L’Orto”. Rivista di lettere e arte. Un'avventura culturale nella Bologna degli anni Trenta.

Il periodico fu fondato nel 1931 da cinque giovani bolognesi: Giorgio e Otello Vecchietti, Nino Corrado Corazza, Gianni Poggeschi e Giannino Marescalchi. Quest'ultimo fu anche tra i fondatori, nel 1919, della rivista futurista "Laghebia".

Il titolo evoca efficacemente l'intenzione di una attività artistica e letteraria svolta in un ambiente semplice e appartato, nel solco di quanto proposto dagli organi di di Strapaese: "Il Selvaggio" di Maccari e "L'Italiano" di Longanesi.

Nel primo periodo la rivista fu pubblicata a Bologna presso la tipografia dell'"Avvenire d'Italia". Ospitò numerosi contributi di poesia e prosa dei soci fondatori, ma anche di Umberto Saba e Mario Luzi.

Nino Corrado Corazza e Nino Bertocchi firmarono invece articoli di critica d'arte. Nel 1932, dopo un breve periodo di sospensione, "L'Orto" riprese con l'aiuto economico di Giuseppe Marchiori (1901-1982) e fu stampato a Venezia, con una veste grafica più accurata e un maggior peso dato all'arte rispetto alle materie letterarie.

Molto importante fu l'introduzione tra le fila dei collaboratori di Filippo De Pisis, che da Parigi fece da tramite con gli artisti dell'avanguardia internazionale.

Nel maggio 1933 la redazione fu riportata a Bologna. Si affermò in questa fase a livello nazionale, appoggiando il Regime. Sotto la direzione di Giorgio Vecchietti ci fu un ritorno alla letteratura. "L'Orto" ospitò allora gli articoli dei migliori saggisti dell'epoca, da Carlo Bo a Vitaliano Brancati, da Giovanni Comisso a Piero Bigongiari.