Al Pratello viene inaugurato un gruppo Facebook tra i residenti e i vicini, con l'obiettivo di fare conoscenza, scambiare idee e fare proposte.

Il progetto è ispirato alla prima esperienza social street bolognese, quella di via Fondazza. E' di matrice puramente virtuale, ma punta a fare interagire le persone sulla strada, considerata la vera e primaria piattaforma sociale.

Situata al centro di un antico borgo popolare - uno dei pochi rimasti quasi intatti - via del Pratello è una strada storicamente votata alla socialità.

E' caratterizzata da numerose attività commerciali, con la quale la Social Street inizia a collaborare, organizzando concerti, incontri, eventi di vario tipo.

Negli anni successivi saranno numerose le iniziative promosse, seguendo il motto "dal virtuale, al reale, al virtuoso": dal progetto Pratello Plastic Free, per l'eliminazione della plastica monouso, alla Festa del Riuso, mercatino mensile con il fine della lotta allo spreco.

Assieme all'associazione "Campi Aperti" verrà allestito il sabato mattina, nella piazzetta di San Rocco, un mercato contadino simile ad altri già attivi in alcuni rioni della città.

Una collaborazione particolare sarà avviata con il Centro Sociale della Pace (ex Circolo Pavese), che sarà scelto anche come sede di riferimento del Pratello Social Street.

Di notte luogo della "movida" giovanile, disseminato di bar, ristoranti e osterie, il Pratello sarà di giorno un'unica grande Galleria d'Arte Pubblica, grazie ai numerosi, coloratissimi interventi promossi dall'Associazione Arti Povere sui muri delle case, nelle insegne e soprattutto sulle serrande dei negozi.

C'è chi definirà via del Pratello “una passeggiata nell'arcobaleno" e chi saprà celebrarla in poesia.