Tornano a Bologna i resti mortali dei soldati caduti in Russia
Il cardinale arcivescovo Biffi celebra il rito solenne in San Petronio per accogliere le urne con i resti dei bersaglieri emiliani caduti nella campagna di Russia.
Il giorno precedente all'ospedale militare dell'Abbadia una cerimonia in onore dei caduti è stata officiata dalla medaglia d'oro don Enelio Franzoni (1913-2007), il cappellano degli alpini che affrontò una lunga prigionia in Russia pur di non abbandonare i compagni feriti.
Tra i resti mortali figurano quelli dello studente cervese Quinto Ascione (1919-1942, Medaglia d'oro al V.M.), che il 13 agosto 1942 portò in salvo "con grande rischio" il suo comandante sulle rive del Don.
Ferito all'emitorace sinistro da un proiettile parabellum sparato da breve distanza, il cap. Aurelio Bernabè rimase sanguinante per ore nella terra di nessuno.
Venne raggiunto da Ascione, che in dialetto romagnolo gli disse: “Signor capité, al port in selv me” (la porto in salvo io). Quindi lo caricò sulle spalle e lo portò al posto di medicazione.
Grazie alla sua azione eroica, Bernabè fu tra i pochi superstiti della III compagnia.

- Cimitero della Certosa (BO)

- particolare - Cimitero comunale della Certosa (BO)

- particolare - Cimitero comunale della Certosa (BO)

- Comune di Cervia (RA)
- "Almanacco di Bologna" (1993), pp. 66-68
- Mario Barnabé, Aurelio Barnabé, esempio di coraggio, in: "Il Resto del Carlino", Imola, 18 marzo 2018, p. 9
- Mario Barnabé, Quinto Ascione presidente di Azione Cattolica e bersagliere medaglia d'oro al valor militare, in: "Il nuovo Diario Messaggero", 10 agosto 2013, p. 50
- Il bersagliere che salvò mio padre (lettera di Mario Barnabé), in: "La Repubblica", 6 giugno 2019, rubrica: Le lettere di Corrado Augias
- Aldo Viroli, Gli eroici Banabé e Ascione, in: "La Voce di Romagna", 5 maggio 2015, p. 37