Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

19 aprile 1945

Giornata decisiva per le sorti di Bologna e della guerra in Italia

La V Armata americana è oramai a pochi chilometri dalla periferia sud di Bologna. I reggimenti della 10a div. “Montagna” avanzano disposti in tre lunghe colonne lungo la valle del Lavino.

L’85° Rgt. è a Calderino nel pomeriggio del 19 aprile e prosegue la sua “spectacular advance” verso San Lorenzo in Collina, sopra Crespellano, senza trovare una resistenza organizzata e accolto festosamente dalla popolazione.

Intanto la 1a div. corazzata ha una battuta d’arresto nella valle del Samoggia, nei pressi di Cuzzano, bloccata dal 194° Reparto Cacciatori carri, armato di Panzerfaust. Nella zona di Zappolino gli Americani perdono 20 carri. Si tratta dell’ultima vera resistenza tedesca.

Il gen. Hays fissa come obbiettivi prossimi il raggiungimento della via Emilia e l’occupazione di Ponte Samoggia, primo passo dell’accerchiamento di Bologna. I Tedeschi hanno ormai ritirato da questa zona il grosso delle loro forze.

L’85a div. Fanteria, che opera sulla destra della 10a Montagna, avanza verso Gesso, che occuperà senza resistenza il giorno successivo. I soldati sono festeggiati al loro arrivo dai civili con “bread, vino and salami”.

L’87a fanteria di montagna incontra invece una forte resistenza nell’attacco a Mongiorgio e solo nel pomeriggio del 19 aprile ha la meglio sulla 94a divisione tedesca, che si sbanda.

Nella valle del Reno i reparti della 6a div. corazzata sudafricana e dell’88a div. fanteria USA attraversano il fiume a Sasso Marconi e proseguono sulla riva sinistra, trovando forte opposizione nella zona di Pontecchio.

Intanto il V Corpo britannico ha completato lo sfondamento su Argenta, ridotta a un cumulo di macerie dopo il bombardamento aereo del 12 aprile e l’attacco lanciato il 17 aprile. Al termine delle operazioni militari, nel comune ferrarese si conteranno oltre 900 vittime civili.

Sullo stretto corridoio asciutto, chiamato “Argenta gap”, i Tedeschi hanno organizzato, con reparti di ben cinque divisioni (la 26a corazzata, la 29a motocorazzata, la 42a, la 98a e la 362a fanteria) l’ultima difesa prima di Ferrara e del Po.

La conquista dell’area di Argenta avviene entro il 20 aprile da parte della 78a e 56a Divisione, consentendo il passaggio della stretta alla 6a Divisione corazzata e la veloce avanzata a nord ovest verso Bondeno e il Po di Primaro, incontro alle forze americane provenienti dall’Appennino.

Il 19 aprile, intanto, le avanguardie della 10a divisione indiana e i partigiani della 4a brigata Garibaldi “Venturoli” raggiungono Molinella, con i Tedeschi in rapida ritirata.

A nord di Bologna Neozelandesi e Indiani si preparano ad attaccare, nei pressi di Budrio, la linea Gengis Khan sull’Idice e a guardagnare anch’essi la direttrice verso Ferrara e il Po.

A Bagnarola 47 persone vengono uccise in un rifugio colpito dalle bombe. Alle 10 del 20 aprile gli anglo-americani saranno alle porte di Budrio, liberata poche ore dopo.

A sud est del capoluogo felsineo il 2. Corpo polacco avanza lungo la via Emilia: l’attacco è sferrato all’alba del 19 aprile, con impiego di carri lanciafiamme “Crocodile", che inizialmente subiscono notevoli perdite per la strenua resistenza dei paracadutisti della 1a Divisione, armati di lanciarazzi anticarro “Faustpatrone".

Nel pomeriggio del 19 la divisione Kresowa e la 43a brigata Gurkha riescono a travolgere i tedeschi sul Gaiana, mentre i Gruppi di Combattimento italiani “Friuli” e “Folgore” occupano le colline a sud della via Emilia e i fanti della “Legnano” demoliscono le difese tedesche in val di Zena, aprendo la strada per Bologna.

Approfondimenti
  • Władysław Anders, Memorie 1939-1946. La storia del II Corpo polacco, Imola, Bacchilega, 2014, p. 332
  • Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri, La guerra di liberazione in Emilia-Romagna, in: Resistenza in Emilia Romagna, a cura di Roberto Fregna, Bologna, Regione Emilia-Romagna, stampa 1975, p. 51
  • Franco e Tomaso Cravarezza, Le grandi battaglie della Linea Gotica, Torino, Edizioni del Capricorno, 2018, pp. 216-219
  • Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, p. 376

  • Luca Fortuzzi, Gianfranco Relli, Alberto Benuzzi, Immagini dal fronte. Italia 1943-1945, Bologna, Re Enzo, 2009
  • Rino Moretti, Argenta gap. L'ultima battaglia della campagna d'Italia, aprile 1945, Milano, Mursia, 2005
  • Roberto Olla, Combat film, Roma, RAI-ERI, 1997, p. 122
  • Luca Pastore, Eserciti e popolo per la libertà nella pianura bolognese, 1945, Bologna, Futura Press, stampa 2006, p. 67 sgg.
  • Romagna 1944-45: le immagini dei fotografi di guerra inglesi dall'Appennino al Po, mostra organizzata dall'Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna ... e altri, Bologna, CLUEB, 1983, pp. 151-153 (foto), 185
  • Touring club italiano, Emilia Romagna. Itinerari nei luoghi della memoria, 1943-1945, Milano, TCI, Bologna, Regione Emilia-Romagna, 2005, p.138
  • Ezio Trota, Carlo Mondani, Vittorio Lenzi, Gli anni di guerra fra Reno e Panaro, (1943-1945), Modena, Il fiorino, 2003, pp. 231-233
  • Luca Villa, Arrivano i Gurkha. Dall'Himalaya all'Emilia Romagna: storia della Brigata nepalese al servizio della Gran Bretagna (1814-1945), Bologna, Il ponte, 2007
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