Uccisione del reggente di Crespellano e rappresaglia fascista
Il 29 giugno viene ucciso dai partigiani il reggente del Fascio di Crespellano Alfonso Sandrolini. Nella notte del 1° luglio per rappresaglia brigatisti neri e fascisti in borghese prelevano tre uomini tra Crespellano e Calcara, li portano in camion in aperta campagna e li giustiziano, lasciando per terra i loro corpi.
Si tratta di Amedeo Luppi, Alfonso Guizzardi e Lionello Zini, partigiani della 63a Brigata Garibaldi “Bolero”. A Zini (Nello) sarà intitolato un battaglione della 63a.
Per questo regolamento di conti, nel dopoguerra sarà processato - e assolto - un milite della GNR. Pesanti sospetti cadranno anche su un brigatista nero di Crespellano coinvolto anche in seguito in gravi episodi di delazione.
La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, 1975, vol. 4: Luigi Arbizzani, Manifesti, opuscoli e fogli volanti, p. 290