Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

25 ottobre 1944

A Vedriano e sul monte Castellazzo si infrangono le ultime speranze del gen. Clark

Una direttrice d’attacco della V Armata si sviluppa lungo l’antica strada Flaminia Minor in direzione di Claterna. Dal 2 al 9 ottobre si svolgono feroci combattimenti sul crinale tra l’Idice e il Sillaro.

Il 3 ottobre un devastante bombardamento aereo spiana la strada ai neozelandesi verso Bisano. Il 13 ottobre gli americani dell'85a Divisione conquistano Monterenzio con l’uso dei tanks, nonostante la strenua difesa tedesca.

L'avanzata prosegue nei giorni successivi sul costone di Monterenzio. Una parte della divisione sarà impiegata, assieme all'88a, nella conquista di Monte Grande.

Il 13 ottobre il gen. Keynes sposta più a destra la 34a Divisione, tra la 91a e l'85a, a nord di Monte delle Formiche: l'obiettivo è superare d'un balzo, con un attacco concentrato in un settore limitato, il Monte Belmonte e sfociare nella pianura padana.

Gli americani, però, trovano un insuperabile ostacolo nella difesa della 29a Divisione motocorazzata del gen Polack, che in precedenza si è distinta sul fronte di Nettuno. E' formata da granatieri specializzati nella lotta ravvicinata ed è una delle migliori unità della Wehrmacht in Italia.

La conquista di Monte Belmonte è sostenuta anche da parte della 91a Divisione, impegnata contemporaneamente in quella di Monte Adone assieme alla 1a corazzata USA.

Il 17 ottobre essa affronta le due divisioni tedesche motocorazzate a difesa della statale 65, la 29a a est, la 16a SS a nord ovest. I precisi colpi dell'artiglieria nemica fanno presto capire agli americani l'impossibilità di proseguire in questo settore.

Tra il 19 e il 20 ottobre dal fondovalle del Sillaro parte invece l’attacco dell'88a Divisione a Monte Grande, Monte Cerere e Monte Calderaro, destinato a proseguire su Castel San Pietro.

158 bombardieri devastano l’area con bombe incendiarie ad alto esplosivo, mentre l’artiglieria spara oltre 8.000 colpi in un’ora sull’obiettivo. Il 20 ottobre i Blue Devils conquistano queste alture, spingendosi poi verso Monte Castellazzo e la collina di Ribiano, sovrastanti Castel San Pietro.

Per sostenere la poderosa avanzata della V Armata, il gen. von Vietinghoff, succeduto a Kesselring, ha spostato dalla Romagna tre divisioni di punta della Wehrmacht, la 1a Paracadutisti, la 29a e la 90a Panzergrenadier.

Dal 23 al 25 ottobre gli ultimi tentativi di raggiungere la via Emilia si infrangono contro le difese tedesche di Vedriano, antico forte romano e ultimo bastione naturale davanti alla grande pianura. Qui il 25 i germanici eliminano interamente due compagnie americane.

Da questo momento l'attacco del II Corpo USA si esaurisce: la 88.a e la 85.a divisione si trincerano in prossimità di Monte Castellazzo. Alla loro sinistra si arrestano la 34.a e la 91.a, rispettivamente sopra Pianoro e di fronte a Monterumici.

Lo stretto saliente di Monte Grande-Monte Cerere-Monte Calderaro, esposto su tre lati agli attacchi nemici, diventerà il punto di osservazione più a nord della "Winter Line", a pochi chilometri dalla via Emilia.

Perno centrale dell'intero fronte e punto di congiunzione ta la V e l'VIII Armata, sarà difeso per tutto l'inverno, pur con gravi perdite, dai contrattacchi dei tedeschi, fino all'offensiva di primavera.

Approfondimenti
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, pp. 80-81
  • Pier Giorgio Ardeni, Cento ragazzi e un capitano. La brigata Giustizia e Libertà Montagna e la Resistenza sui monti dell'alto Reno tra storia e memoria, con la collaborazione di Francesco Berti Arnoaldi Veli, Bologna, Pendragon, 2014, pp. 259-260
  • La battaglia per la "Gotica". Il Secondo Corpo statunitense da Firenze a Monte Grande, a cura di Romano Rossi e Fabrizio Tampieri, Imola, Bacchilega, 2011, pp. 216-228
  • Luciano Bergonzini, La svastica a Bologna, settembre 1943 - aprile 1945, Bologna, Il mulino, 1998, pp. 188-189
  • Renzo Calzi, Flaminia minor. La via Flaminia minore Bologna-Arezzo e la sua storia, nuova ed., Bologna, Pontenuovo, 1986, p. 113
  • Franco e Tomaso Cravarezza, Le grandi battaglie della Linea Gotica, Torino, Edizioni del Capricorno, 2018, pp. 149-156
  • Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, p. 289
  • Giuseppe Pieraccini, La grande delusione. Romagna: autunno 1944. Frammenti di racconti diretti dell'VIII Armata, del XIII Corpo d'Armata (V Armata statunitense) e delle truppe tedesche in Romagna, Cesena, Il ponte vecchio, 2003, pp. 17-18
  • Gabriele Ronchetti, La Linea gotica. I luoghi dell'ultimo fronte di guerra in Italia, Fidenza, Mattioli 1885, 2009, p. 120
  • Dario Zanini, Marzabotto e dintorni, 1944, Bologna, Ponte nuovo, 1996, pp. 562-563

A.N.P.I. Pianoro - Sezione "Franco Bonafede" - Cronologia della Liberazione


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