Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

10 luglio 1944

La 63a Brigata Garibaldi "Bolero"

La 63a Brigata Garibaldi è ufficialmente riconosciuta dal Cumer, il comando partigiano dell'Emilia-Romagna. Essa opera alle spalle del fronte in un'ampia fascia pedemontana tra Bazzano e Casalecchio di Reno e in pianura tra Anzola e Crevalcore.

A quest'epoca essa conta già circa 600 uomini compresi i gruppi SAP di Casalecchio, Crespellano, Bazzano e Vignola e il GAP al comando di Bruno Camellini (Slavo, 1921-1944), che opera in autonomia fino alle porte di Bologna.

Il nucleo originario di questa formazione risale alle prime sfortunate esperienze partigiane del tardo autunno 1943 nella zona di Vidiciatico e Lizzano in Belvedere.

Alcuni reduci, come Nerio Nannetti e Monaldo Calari, si unirono nella zona di Monte San Pietro e Monte Capra ad un gruppo di renitenti guidati da Amleto Grazia.

Per l'organizzazione della 63a Garibaldi grande merito è anche di Bruno Tosarelli (1912-1944), ex garibaldino di Spagna col grado di tenente e condannato a 15 anni di carcere dal Tribunale Speciale.

Animatore del Partito Comunista clandestino, responsabile militare del Cln e dei gruppi SAP di Castenaso, Tosarelli sarà a lungo commissario politico della 63a Brigata e poi comandante della VI zona operativa (settore Murri-Castiglione).

Cadrà il 5 ottobre 1944 a Bologna in un agguato delle Brigate Nere e il suo corpo straziato dalle torture verrà abbandonato per strada (Medaglia d'Oro al V.M.).

La 63a sarà guidata da uomini di grandi capacità militari e politiche come Amleto Grazia (Marino), Monaldo Calari (Enrico), Corrado Masetti (Bolero), Renato Cappelli (Leo), Antonio Marzocchi (Toni) e Beltrando Pancaldi (Ran) e potrà contare sull'appoggio di un gran numero di basi collocate in case coloniche, dalle quali partiranno incessanti azioni di sabotaggio e di disturbo delle linee tedesche.

Nella zona bazzanese opereranno tre battaglioni (“Zini”, “Monaldo” e “Sozzi”) coordinati dal Comando, affiancati in pianura da gruppi SAP e GAP.

La brigata subirà l'8 ottobre 1944 un grande rastrellamento nella zona di Rasiglio (150 prigionieri e oltre 30 case bruciate).

Un gruppo di partigiani del Comando (tra essi Masetti e Calari), in fase di trasferimento a Bologna, sarà sorpreso pochi giorni dopo a Casteldebole, sulla riva del Reno in piena, da un battaglione tedesco e sterminato dopo un disperato combattimento.

Riorganizzata durante l'inverno, la 63a Brigata Garibaldi, intitolata a Bolero (Corrado Masetti) parteciperà alla liberazione dei comuni occidentali della provincia di Bologna.

Approfondimenti
  • Alessandro Albertazzi, La 63a brigata Bolero Garibaldi, in: 1944. La lotta di liberazione, supplemento di: "Resistenza oggi", 5 (2004), pp. 75-79
  • Antifascismo e resistenza a Casalecchio di Reno. Documenti e testimonianze, a cura di Graziano Zappi (Mirco), Bologna, Libreria Beriozka, 1988, pp. 153-154

  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, p. 66
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 87
  • Willy Beckers, Banden! Waffen raus! L'ultimo inverno di lotta partigiana nella collina bolognese, Bologna, ALFA, 1965, p. 10 sgg.
  • Adolfo Belletti, Dai monti alle risaie. 63a Brigata Garibaldi Bolero, Bologna, Arte stampe, 1968
  • Giuseppe Brini, Artigiani a Bologna. Cenni di storia e attualità, Bologna, Tamari, 1978, pp. 157-158 (B. Tosarelli)
  • Armide Broccoli, La resa dei conti, Milano, Vangelista, 1975, p. 72, 181-182 (B. Tosarelli)
  • Castenaso dal Risorgimento alla Resistenza, Castenaso, Comune, 1984, pp. 40-41, 47 (foto), 52-53, 56-58
  • Dai monti alle risaie. Le genti, la 63a Bolero. Antifascismo, Resistenza e Liberazione fra Reno, Lavino e Samoggia, a cura di Cinzia Venturoli, Bologna, Tipografia Moderna, 2006
  • Jean Pascal Marcacci, La battaglia di Monte Belvedere. WW2 Linea Gotica 18-24 febbraio 1945. Nei ritrovamenti sul campo di battaglia, nella memoria e nel riuso civile dei materiali bellici, Imola, Angelini, 2008, p. 27
  • Pro memoria 1943-2000. Cronologia, a cura di Sebastiano Gulisano, Modena, Grafiche Jolly, 2000, p. 33
  • La Resistenza, il fascismo, la memoria. Bologna 1943-1945, a cura di Alberto De Bernardi e Alberto Preti, Bologna, Bononia University Press, 2017, pp. 66-67, 81-83
  • Gabriele Ronchetti, Le pianure dei partigiani. 150 luoghi della Resistenza nel Nord Italia, Fidenza, Mattioli 1885, 2013, p. 37 (B. Tosarelli)
  • Vincenzo Sardone, La Bolero resiste. Struttura e azioni militari della 63a brigata, in: Casteldebole in fiamme. La battaglia e l'eccidio dell'ottobre 1944 nella storia della 63. brigata Bolero, Bologna, ANPI, 2006, p. 17, 19
  • Torri e castelli. Bologna e la sua provincia. Storia, dizionario biografico, opere d'arte, notizie d'oggi, 2. ed. ampliata a cura di Luigi Arbizzani e Pietro Mondini, Bologna, Editrice Galileo, 1966, pp. 163-164 (B. Tosarelli)
  • Touring club italiano, Emilia Romagna. Itinerari nei luoghi della memoria, 1943-1945, Milano, TCI, Bologna, Regione Emilia-Romagna, 2005, p. 53
  • Raffaele Vecchietti, Colline monti e piano per la gente di "Bolero", in: "Resistenza oggi Bologna", 40. della lotta di liberazione, Bologna, a cura dell'ANPI provinciale, 1984, pp. 57-59

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