Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

27 ottobre 1944

I partigiani di Armando e il Gruppo Brigate Est Giardini sul Monte Belvedere

Nella notte tra il 27 e il 28 ottobre tre brigate di partigiani della Divisione "Modena Armando" (due attaccanti e una di riserva di circa 60 uomini ciascuna) muovono dalla località Querciola alla conquista del Monte Belvedere, uno dei principali capisaldi tedeschi sulla Linea Gotica, nei pressi del Corno alle Scale.

L'azione, effettuata sotto la pioggia e con visibilità molto scarsa a causa della nebbia, è stata concordata con gli Alleati, che devono subentrare subito dopo l'assalto.

I "ribelli" conquistano la vetta abbastanza facilmente, uccidendo diversi tedeschi e catturandone undici, ma l'attesa dei rinforzi è vana e si rende necessario abbandonare la posizione raggiunta, di fronte a un forte contrattacco nemico a colpi di mortai e artiglieria pesante. I tedeschi si trincerano nuovamente sul caposaldo del Belvedere, che terranno fino al 20 febbraio 1945.

La Divisione partigiana "Armando" si è costituita il 16 ottobre nella “terra di nessuno” tra Porretta e Lizzano, dall'unione delle brigate Garibaldi modenesi di Ricci con le brigate GL e “Mattetotti Montagna”. In questo periodo conta circa 600 effettivi. Altri 900 partigiani ad essa aggregati sono stati disarmati e smobilitati dal comando del IV Corpo statunitense.

In un primo tempo la formazione era destinata alla liberazione di Bologna, ma con il cambio dei piani alleati, il comandante Ricci (Armando), d'accordo col capo della missione dell'ORI-OSS Victory 1, ha deciso di trasferirsi verso Lizzano in Belvedere e Porretta, insediandosi tra le linee tedesca e americana.

Il 10 novembre un'altra formazione reduce da Montefiorino, il Gruppo brigate Est-Giardini della Divisione Modena - guidato da Renato Giorgi e forte di 650 unità - si congiunge con gli uomini di Armando sul Belvedere, dopo un sanguinoso combattimento con i tedeschi nella zona di Benedello, in cui restano uccisi 32 partigiani.

Ennio Tassinari, a capo della missione alleata Victory 2, ha raggiunto anche questa compagine, per impedirle “di andare ad un inutile massacro” nella marcia verso Bologna.

Approfondimenti
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, pp. 108-109, 116
  • Battaglie sul crinale, a cura di Walter Bellisi, 2. ed. riveduta e ampliata, Montese, Il trebbo, 2012, p. 34
  • Luciano Bergonzini, La svastica a Bologna, settembre 1943 - aprile 1945, Bologna, Il mulino, 1998, pp. 187, 189, 195-196, 199
  • Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, p. 305
  • Montese: fascismo, guerra, ricostruzione, Formigine, Golinelli, 1990, p. 103 (data cit.: 29/10)
  • La Resistenza, il fascismo, la memoria. Bologna 1943-1945, a cura di Alberto De Bernardi e Alberto Preti, Bologna, Bononia University Press, 2017, pp. 139-140


 

 

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