Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

1 ottobre 1944

Combattimenti della 62a e della 66a Brigata Garibaldi

A metà settembre la 62a Brigata Garibaldi “Camicie rosse” subisce un pesante rastrellamento tedesco. Circa seimila soldati della divisione Goering accerchiano la zona di Casoni di Romagna, nella valle del Sillaro. Dopo combattimenti durati due giorni, circa duecento partigiani riescono a sganciarsi, filtrando tra le linee nemiche a piccoli gruppi.

In ottobre, in seguito allo sfondamento degli Alleati a Fiorenzuola, la 62a ripiega verso il territorio presidiato dalla 66a Brigata “Jacchia”, in corrispondenza del bastione di Ronco dé Britti.

Si tratta di un punto strategico per la difesa tedesca, in quanto permette di tenere sotto controllo i movimenti nelle valli del Sillaro e dell'Idice e di frenare l'offensiva alleata con campi minati e postazioni di artiglieria.

Il Gruppo Brigate Montagna, comandato da Luciano Proni (Kid) e Aldo Cucchi (Jacopo) per la 62a e da Eros Poggi (Polino) e Enrico Paolucci (Orso) per la 66a, concertano con gli Alleati un piano che punta ad ostacolare il rafforzamento tedesco sulla linea Castelvecchio, Monterenzio, Monte delle Formiche.

Una pattuglia mista di piloti inglesi (salvati dopo l'abbattimento durante un volo di ricognizione) e di partigiani della 66a è inviata attraverso il fronte con una carta dettagliata delle linee tedesche, catturata durante una precedente azione.

Tra il 1° e il 5 ottobre il G.B.M. impegna, con forze impari, i tedeschi. Il 2 ottobre il comandante Kid, ferito al petto in precedenti combattimenti, è inviato in cura a Settefonti. I partigiani lasciano filtrare tra le loro linee pattuglie nemiche, per poi accerchiarle e annientarle.

Durante un combattimento presso l'infermeria di S. Anna muoiono i partigiani Nino, Tarzan e Pampurio. Cadono nelle mani dei partigiani diverse armi e sei chilometri di filo telefonico.

Il 3 ottobre una colonna di tedeschi è attaccata nei pressi di Castelvecchio da vari distaccamenti partigiani: oltre a 20 soldati uccisi e quattro prigionieri, vengono catturate armi e munizioni e due stazioni radio. Con i muli lasciati dai tedeschi è costituita una squadra salmerie presso il comando del G.B.M.

Il 4 ottobre due compagnie di SS salgono da Pizzano verso le postazioni partigiane, ma dopo aver ingaggiato un duro combattimento sono costrette a ripiegare fino alla Valle dell'Idice.

Un rapporto tedesco segnala che l'8 ottobre, durante un'operazione antipartigiana presso Pizzano, vengono liberati due soldati e circa 20 “banditi” sono abbattuti in combattimento. Vengono inoltre distrutte numerose case e arrestati 35 civili “sospetti di appartenere alle bande”.

Con l'arrivo di truppe tedesche di rinforzo, la resistenza partigiana diviene impossibile: il 5 ottobre il comando G.B.M. e le varie compagnie ripiegano su Ronco dé Britti e poi verso la terra di nessuno e gli Alleati.

Il passaggio del fronte sarà tuttavia impedito da forti combattimenti in località Palmona e gran parte dei partigiani dovranno tornare sui loro passi, in direzione di Castel San Pietro.

Dall'ottobre fino alla liberazione, la cittadina sulla via Emilia sarà quasi una repubblica partigiana. A dirigere la vita economica e politica, dopo la fuga dei fascisti, sarà di fatto il locale C.L.N., presieduto dal comunista Giocondo Bacchilega.

A Castel San Pietro funzionerà, presso il molino Viaggi, un pastificio azionato da una trebbiatrice, requisita a Castel Guelfo e trainata a braccia in paese da una cinquantina di partigiani. Sarà attivo, inoltre, un Pronto Soccorso, che ospiterà anche il locale comando partigiano.

Il 10 ottobre nell'alta valle dell'Idice è costituito il Libero Comune di Monterenzio, con sede provvisoria a Bisano, mentre il capoluogo è ancora in mani nazifasciste.

Gli Alleati accettano come sindaco, nominato dal locale CLN, il partigiano Guerrino De Giovanni, comandante di compagnia della 36a Brigata Garibaldi, con l'aiuto del Commissario politico Luciano Bergonzini, e consentono ai suoi uomini di svolgere compiti di ordine pubblico.

Il 14 ottobre partigiani della 36a e  Garibaldi partecipano, assieme a una compagnia americana, all'assalto del Monte delle Formiche, che sarà occupato, senza perdite, dopo un massiccio bombardamento d'artiglieria.

La sera del 27 ottobre il comandante della 62a Brigata Luciano Proni (Kid) sarà intercettato a Bologna in via Barbieri da una pattuglia fascista e immediatamente ucciso.

Approfondimenti
  • Antifascismo e resistenza a Casalecchio di Reno. Documenti e testimonianze, a cura di Graziano Zappi (Mirco), Bologna, Libreria Beriozka, 1988, pp. 117-118, 130

  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, vol. 1., Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, Bologna, Comune-ISREBO, 2005, p. 380
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 80
  • Luigi Arbizzani, Guerra, nazifascismo, lotta di liberazione nel Bolognese, luglio 1943-aprile 1945. Fotostoria, 5. ed., Bologna, Edizioni della Provincia, 2005, pp. 120-121 (foto, ill.)
  • Giovanni Bersani, Resistenza in Val d'Idice 1943-1945. In memoria e onore di Luigi Dardani parroco di Castelnuovo e Vescovo di Imola, Bologna, Aspasia, 2009
  • Bologna 1938-1945. Guida ai luoghi della guerra e della Resistenza, progetto e cura di Brunella Dalla Casa, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2005, p. 83
  • Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, p. 291
  • Ivan Fabbri, Guerrino De Giovanni. Sindacalista, partigiano, sindaco, politico e amministratore (…) Nel 100° anniversario della nascita 1916-2016, Bologna, a cura dell'autore, 2016, pp. 66-70
  • Giulio e George. Sindaci e governatori della Liberazione in Provincia di Bologna (1944-1945), a cura di Vito Paticchia, s.l., Il Nove, 1995
  • La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia Romagna. Per un atlante delle stragi naziste in Italia, a cura di Luciano Casali e Dianella Gagliani, Napoli, Roma, L'ancora, 2008, p. 227
  • Sara Prati, La Resistenza a Castel San Pietro, a cura del Comitato per il Trentennale della Resistenza, Imola, Grafiche Galeati, 1975, pp. 32-34, 66-67, 118
  • Touring club italiano, Emilia Romagna. Itinerari nei luoghi della memoria, 1943-1945, Milano, TCI, Bologna, Regione Emilia-Romagna, 2005, p. 39
  • Bruno Veronesi, Una vita partigiana, Bologna, Aspasia, 2011, p. 47 sgg.
  • Carlo Zanotti (Garian), Brigate Montagna. Cinque giornate di ininterrotti combattimenti della 62a e 66a Brigata Garibaldi, in: Epopea partigiana, rist. anast., Imola, Libreria di Palazzo Monsignani, 2005, vol. I, pp. 139-145

 

A.N.P.I. Pianoro - Calendario della Memoria

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