Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

26 luglio 1943

Manifestazioni dopo la caduta del fascismo

A seguito della notizia della caduta del fascismo, il 26 luglio si svolgono manifestazioni in diversi luoghi di Bologna, convocate dal Comitato d'azione dei partiti antifascisti. E' rivendicato l'armistizio immediato e la cacciata dei tedeschi dall'Italia.

Tra gli oratori dei comizi improvvisati vi sono il commediografo Federico Zardi, il giornalista e scrittore Antonio Meluschi, la Medaglia d'Oro al V.M. Luigi Missoni e il giornalista Ezio Cesarini, il dirigente comunista Mario Peloni, il maggiore Manservisi.

Gli antifascisti Filippo D'Ajutolo e Ettore Trombetti penetrano nella torre dell'Arengo ed azionano il grande battaglio del campanone, annunciando alla città la fine del regime.

Un gruppo di manifestanti invade il Littoriale e abbatte in parte il monumento di Mussolini a cavallo (il bronzo rimasto servirà allo scultore Luciano Minguzzi per la fusione delle statue del Partigiano e della Partigiana di porta Lame), mentre un farsesco funerale del Duce è inscenato in piazza Umberto I (poi piazza dei Martiri).

Nei quartieri sono abbattuti gli stemmi del fascio, cancellate le scritte murali e tutto ciò che ricorda la dittatura.

Le autorità promettono di disperdere "col fuoco senza preavviso" qualunque assembramento. Davanti alle officine Minganti intervengono i bersaglieri. Il prefetto Letta telegrafa al governo che il movimento popolare ha assunto "un carattere nettamente comunista".

Il quotidiano cattolico L' "Avvenire d'Italia", diretto da Raimondo Manzini, esce in edizione straordinaria con il titolo: Bologna accoglie con vibrante patriottismo la suprema decisione del Sovrano e pubblica il comunicato sulle dimissioni di Mussolini, emesso alle 22,45 del 25 luglio.

A Casalecchio di Reno la gente si raduna davanti alla Casa del Fascio. Una cinquantina di persone fa irruzione all'interno e butta dalle finestre documenti e ritratti del Duce. Dal portone vengono tolti i fasci d'ottone. Altri spezzano con una mazza i fasci in marmo che adornano il cavalcavia ferroviario.

A San Lazzaro il ritratto del Duce vola dalle finestre del palazzo comunale. Assieme a documenti sequestrati alla Casa del Fascio e ad altri emblemi del fascismo è bruciato “tra grida che invocano la fine della guerra”.

Scriverà un giorno don D. Zanini: “Cadeva il duce, e con lui il regime fascista: un'ondata di euforia percorse paesi e città, festa e baldoria ovunque. La gente s'aspettava anche la fine della guerra, ma la guerra non finì. Bastò un giorno per capire che la guerra sarebbe continuata come prima, contro ogni evidenza, contro ogni speranza”.


Approfondimenti

40°: 1945-1985. Alba di libertà, Bologna, ANPI provinciale, 1985, p. 12


50. della Resistenza, numero unico di “Resistenza oggi Bologna”, a cura di Giuseppe Brini, Bologna, ANPI provinciale, 1995, p. 7


Antifascismo e resistenza a Casalecchio di Reno. Documenti e testimonianze, a cura di Graziano Zappi (Mirco), Bologna, Libreria Beriozka, 1988, pp. 36, 122, 134-135, 138


Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, vol. 1., Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, Bologna, Comune-ISREBO, 2005, p. 364


Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 13


Luigi Arbizzani, Cronologia sommaria della Resistenza Bolognese, in: Pagine per la giornata della memoria, a cura di Antonio Napoletano, Bologna, Centro Stampa del Comune, 2006, p. 1


Luigi Arbizzani, Guerra, nazifascismo, lotta di liberazione nel bolognese. Luglio 1943-aprile 1945. Fotostoria, 4. ed., Bologna, APE, 1978, p. 11


Luigi Arbizzani, Guerra, nazifascismo, lotta di liberazione nel Bolognese, luglio 1943-aprile 1945. Fotostoria, 5. ed., Bologna, Edizioni della Provincia, 2005, pp. 11, 31-36 (foto)


Luigi Arbizzani, Nazario Sauro Onofri, La guerra di liberazione in Emilia-Romagna, in: Resistenza in Emilia Romagna, a cura di Roberto Fregna, Bologna, Regione Emilia-Romagna, stampa 1975, p. 23


Luciano Bergonzini, Politica ed economia a Bologna nei venti mesi dell'occupazione nazista, Imola, Galeati, 1969, pp. 14-15


Bologna 1938-1945: guida ai luoghi della guerra e della Resistenza, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2005, p. 70


Mario De Micheli, 7a GAP, 2. ed., Roma, Editori Riuniti, 1971, pp. 13-15


Mario Facci, I Padri Ministri degli Infermi (Camilliani) a Bologna, 1596-1996, Borgonuovo di Sasso Marconi, Zampighi, 1996, p. 229


Mauro Maggiorani, Vincenzo Sardone, Libertà: i luoghi, i volti, le parole. Memorie dell'antifascismo e della Resistenza nel quartiere Savena di Bologna, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2004, p. 43


Matrimonio in Brigata. Le opere e i giorni di Renata Viganò e Antonio Meluschi, a cura di Enzo Colombo, Bologna, Grafis, 1995, pp. 148-149


Polacchi a Bologna. 2. Corpo polacco in Emilia Romagna, 1945-1946, a cura di Anastazja Kasprzak, Imola, Bacchilega, 2008, pp. 251-252 (foto: il cavallo di Mussolini)


Pro memoria 1943-2000. Cronologia, a cura di Sebastiano Gulisano, Modena, Grafiche Jolly, 2000, pp. 28-29


La Resistenza, il fascismo, la memoria. Bologna 1943-1945, a cura di Alberto De Bernardi e Alberto Preti, Bologna, Bononia University Press, 2017, pp. 28-29


Werther Romani, Mauro Maggiorani, Guerra e Resistenza a San Lazzaro di Savena, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2000, p. 182


Ettore Trombetti, Suona il campanone, in Bologna è libera. Pagine e documenti della Resistenza, a cura di Luigi Arbizzani, Giorgio Colliva, Sergio Soglia, Bologna, ANPI, 1965, p. 16


Dario Zanini, Marzabotto e dintorni, 1944, Bologna, Ponte nuovo, 1996, p. 18

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