Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

31 gennaio 1921

Nasce la sezione comunista bolognese

In ossequio ai deliberati del Congresso di Livorno, che vogliono la secessione dei comunisti dal partito socialista, i soci dell'Unione Socialista Bolognese (USB) aderenti all'indirizzo Bombacci-Bordiga fondano una sezione comunista.

Secondo il quotidiano comunista ufficiale “L'Ordine Nuovo”, la decisione avviene al termine di un'assemblea in cui prendono la parola Leonildo Tarozzi e Enio Gnudi.

Si consuma definitivamente la scissione tra massimalisti e riformisti - esponenti, rispettivamente, di un indirizzo più rivoluzionario e di uno più moderato - iniziata già nel 1919.

Tra i comunisti bolognesi più noti vi sono Enio Gnudi, eletto sindaco nel 1920 e mai entrato in carica, e Giuseppe Dozza, segretario della federazione giovanile.

Il 19 marzo sarà costituita la federazione bolognese del Partito Comunista d'Italia (PCd'I) e il 20 marzo sarà convocato il primo congresso provinciale. Nel 1922 la federazione bolognese conterà 52 sezioni e circa 1.600 iscritti.

Inizialmente il PCd'I sarà particolarmente forte nel comprensorio imolese.

Approfondimenti
  • Pietro Alberghi, Il fascismo in Emilia Romagna. Dalle origini alla marcia su Roma, Modena, Mucchi, 1989, p. 255, 258 sgg.
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, pp. 200-204, 352
  • Pier Paolo D'attorre, Il fascismo di Arpinati e Grandi, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova editoriale AIEP, 1990, vol. 4.: Bologna dall'Unità alla Liberazione, p. 186
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