Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

1917

La Felsina Film

Nei primi mesi dell'anno nasce la casa di produzione cinematografica Felsina Film. Il regista Alfredo Masi, un colonnello dell'Esercito in pensione, che si firma con lo pseudonimo di Mario Isma e si fa chiamare cavaliere, apre, presso il Teatro Rappini in via dell'Oro, una scuola d'arte cinematografica, in cui il pittore Severo Pozzati (Sepo) insegna scenografia e costumi e Sebastiano Sani "l'arte del porgere e la mimica" (Cervellati).

La frequentano "sartine, meccanici, arrotini, cestai, venditori di carditi e arsenaline" della vicina fabbrica militare dell'Annunziata. Il teatro di posa - in pratica un padiglione di vetro, che permette di utilizzare al meglio la luce naturale - si trova in via Rialto, nei pressi del "pallaio” della Castellata, un rinomato campo di gioco a bocce.

Per gli esterni si gira a Casalecchio di Reno e ai Giardini Margherita. I titoli sono: Come conclude amore (1917), Rebus e Bianco e nero (1918). Quest'ultima pellicola sarà colpita dalla censura "per scene indecenti e immorali".

I film vengono proiettati al cinema Fulgor, ma non hanno nessun successo e i finanziatori dell'impresa si ritrovano con un pesante passivo. Perciò la Felsina Film sarà costretta a chiudere in fretta.

 

Approfondimenti
  • Andrea Battistini, La cultura umanistica a Bologna, in Renato Zangheri, Bologna, Roma (ecc.), Laterza, 1986, pp. 331-332
  • Margherita Bianchini, 101 storie su Bologna che non ti hanno mai raccontato, Roma, Newton Compton, 2010, pp. 235-237
  • Bologna nelle sue cartoline, a cura di Antonio Brighetti, Franco Monteverde, Cuneo, L'arciere, 1986, v. 1.: Storia e cronaca locale, p. 110 (ill.)

  • Alessandro Cervellati, Bologna al microscopio, Bologna, Edizioni aldine, 1950, vol. 2., pp. 31-35
  • Alessandro Cervellati, Bologna aneddotica, Bologna, Tamari, 1970, pp. 209-210
  • Alessandro Cervellati, Bologna divertita, Bologna, Tamari, 1964, pp. 49, 55-62
  • Alessandro Cervellati, Quando Bologna tentò l'avventura del cinema. Storia breve della Felsina Film, in "Bologna incontri. Mensile dell'Ente provinciale per il turismo di Bologna", 12 (1974), pp. 18-19
  • Dante Forni, Romeo Forni, Sepo. Settant'anni con l'arte, Bologna, Pendragon, 2008, pp. 55-56
  • Fabio Melelli, Francesco Rondolini, Bologna. Il cinema sotto i portici, Perugia, Morlacchi, 2014, pp. 17-18
  • Gianfranco Paganelli, Lasciateci sognare (ovvero del cinema perduto), Bologna, Masi, 2008, p. 47
  • Marco Poli, Bologna com'era, Argelato, Minerva, 2020, p. 123
  • Filippo Raffaelli, I segreti di Bologna, Bologna, Poligrafici, 1992, p. 150
  • Giancarlo Roversi, La tromba della fama. Storia della pubblicità a Bologna, Casalecchio di Reno, Grafis - Bologna, Banca Popolare di Bologna e Ferrara, 1987, p. 341 (ill.)
  • Antonio Sgobba, Africa a Casalecchio. Ecco "Rebus" il film perduto, in: "Il Domani di Bologna", 15 agosto 2007
  • Athos Vianelli, Bologna in controluce. Storie e curiosità fra un secolo e l'altro, Bologna, Inchiostri, 2001, pp.111-114
  • Athos Vianelli, La "Felsina Film", in id., Bologna in controluce. Storie e curiosità fra un secolo e l'altro, Bologna, Inchiostri, 2001, pp. 111-114
  • Dario Zanelli, Fra Rialto e Casalecchio una piccola Hollywood, in "Bologna ieri, oggi, domani", 3 (1992), pp. 28-29
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