Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

1916

Il Baraccato

Sulla strada della Beverara, fuori porta Lame, al confine con la ferrovia Bologna-Venezia, sorge un edificio provvisorio a sette padiglioni, destinato al ricovero dei feriti e degli ammalati di guerra. Ideato dall'ing. Giulio Marcovigi (1870-1937), è capace di 850 posti letto.

Questo grande ospedale militare viene costruito in fretta e con materiale scadente e già alla fine della guerra apparirà fatiscente e in disfacimento.

Con la smobilitazione il cosiddetto “Baraccato” servirà a dare alloggio agli sfollati e ai senza famiglia (I soldati lungodegenti e cronici verranno trasferiti in una struttura più piccola: l’Ospedale di Bertalia).

Nel 1919 sarà utilizzato come quarantena degli ammalati di Spagnola. In seguito il luogo si riempirà di poveri immigrati in cerca di lavoro e di famiglie sloggiate dai primi sventramenti nel Mercato di Mezzo.

Attorno a "baraccamenti bassi, slabbrati, rappezzati di mattoni e calcestruzzo" risuonano le grida di una "ragazzaglia tumultuante". Ci sono "tutte le miserie della miseria": la fame, il vizio, l'accattonaggio, "l'inerzia e la bestemmia".

Giovani della Conferenza di San Vincenzo, come Enrico Maffei, entrano nell‘ospizio e distribuiscono buoni per il cibo, medicine e vestiti. Due medici si prendono cura degli ammalati. Qui opera la sua azione caritativa anche don Olinto Marella

Il Baraccato sarà ingrandito dal Comune con nuove costruzioni fino al 1935, quando arriverà ad ospitare circa 3.500 persone. Sarà demolito dopo la costruzione delle prime case "Popolarissime" in via Scipione dal Ferro (maggio 1935), via Pier Crescenzi e via Vezza.

Dopo la cessazione dell’Opera del Baraccato, il Consiglio di Bologna della Società di S. Vincenzo de’ Paoli fonderà l’Opera Giuseppe Bedetti per l’assistenza ai poveri nei grandi agglomerati popolari.

 

Approfondimenti
  • Chiara Albonico, Parrocchia di Ss. Filippo e Giacomo. Duecento anni di fede e storia 1806-2006, 18. decennale eucaristica, Bologna, Costa, 2005, pp. 134-135 (foto)
  • Lorenzo Bedeschi, Padre Marella. Un prete accattone a Bologna, Cinisello Balsamo, San Paolo, 1998
  • Bologna 1937-1987. Cinquant'anni di vita economica, a cura di Fabio Gobbo, Bologna, Cassa di Risparmio in Bologna, 1987, p. 16
  • Alberto Bolognini e Marco Spinedi, Nomisma, L'impatto economico delle spese militari in Emilia Romagna, Roma, Rivista militare, 1993, p. 231
  • Franco Cristofori, Bologna: gente e vita dal 1914 al 1945, realizzazione grafica di Pier Achille Cuniberti, Bologna, Alfa, 1980, pp. 313-315
  • Fabio Degli Esposti, La grande retrovia in territorio nemico. Bologna e la sua provincia nella Grande Guerra (1914-1918), Milano, Edizioni Unicopli, 2017, pp. 164-165
  • Fabio Degli Esposti, Trasformazioni economiche e realtà urbana, in: Grande guerra e fronte interno. La svolta del 1917 in Emilia-Romagna, a cura di Carlo De Maria, Bologna, Pendragon, 2018, pp. 51-52
  • Giulio Marcovigi, Un ospedale militare di guerra, Bologna, L. Cappelli, 1917
  • Alberto Menarini, Fra il Savena e il Reno. Ricerche dialettali bolognesi, Bologna, Alfa, 1969, p. 45
  • Per Bologna. Novant'anni di attività dell'Istituto Autonomo Case Popolari, 1906-1996, Bologna, Istituto Autonomo per le Case Popolari della provincia di Bologna, 1996
  • Le strade di Bologna. Una guida alfabetica alla storia, ai segreti, all'arte, al folclore (ecc.), a cura di Fabio e Filippo Raffaelli e Athos Vianelli, Roma, Newton periodici, 1988-1989, vol. 4., p. 995
  • Elena Tartari, Carlo Vietti, Padre Marella. Una lezione di carità, Bologna, Futura News, stampa 1998, p. 59 sgg.
  • Vera Zamagni, L'economia, in Renato Zangheri, Bologna, Roma (ecc.), Laterza, 1986, p. 286
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