Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

agosto 1888

Rinnovata l'Arena del Sole

L'Arena del Sole, chiusa dal 1887, riapre in agosto con due grosse novità: la luce elettrica e una facciata appena costruita sulla via "direttissima" della stazione, a cura dell'ing. Gaetano Rubbi.

E' anche cambiata la proprietà: per disposizione testamentaria di Carlotta Mancini, vedova di Petronio Carletti, il teatro è passato all'Ospizio di San Giuseppe e i "vecchioni" del ricovero hanno l'ingresso gratuito agli spettacoli.

Edificata nel 1810 come teatro popolare all'aperto, sul luogo dell'ex convento di Santa Maria della Maddalena, l'Arena offre spettacoli diurni, che spesso vedono il tutto esaurito.

Vi assistono, con grande partecipazione emotiva, i rappresentanti del popolo minuto, soprattutto i facchini (buli), le lavandaie (bule) dei borghi attorno al canale di Reno o le giovani "tabacchine" (operaie della vicina manifattura tabacchi) vestite di nero.

La particolarità del pubblico dell'Arena è ben illustrata da Alfredo Testoni: fischi e applausi non dipendono quasi mai dalla qualità della recitazione, ma più dal ruolo degli attori. Si parteggia apertamente per le vittime e si fischiano (o peggio ancora si minacciano) i cattivi.

“Il pubblico dell’Arena è di quelli che non discute: o accetta o fischia: sul suo conto delle illusioni non si possono fare. Ed è così per l’autore come per l’attore”.

I pareri si dividono rumorosamente e su una sola cosa gli spettatori vanno tutti d'accordo: "fumare il zigaro divorando ... brustulein salà (semi di zucca salati)".

La fama dell'Arena è legata soprattutto alle "stagioni" estive, alle quali partecipano le principali compagnie nazionali di prosa.

Molto frequentato, nelle ore serali e notturne, dopo le recite, è anche il Caffè dell'Arena, che dispone i suoi tavoli "in lunga distesa" all'aperto, nella piazza antistante il teatro.

Il nuovo fronte del teatro ha due ali simmetriche in funzione prettamente decorativa. La facciata porticata è adornata da decorazioni in cemento. In cemento è anche il fastigio con statue di Alfredo Neri rappresentanti al centro la figura alata di Apollo, con ai lati la Poesia a sinistra e la Tragedia a destra.

La scritta del fregio sopra le arcate del portico “luogo dato agli spettacoli diurni”, attribuita a Pietro Giordani (1774-1848), vuole indicare la peculiarità di questo palcoscenico, anche se a queste date è già iniziata una saltuaria programmazione serale.

Prima della seconda guerra mondiale il teatro avrà una copertura metallica fissa e sarà adibito soprattutto a sala cinematografica.

Approfondimenti
  • A misura d'uomo. Ambiente, giovani, teatro, scuola in dodici progetti di servizi pubblici nel Comune di Bologna, a cura di Carlo Salomoni, Venezia, Marsilio, 1985, pp. 90-105 (foto)
  • Maurizio Ascari, Bologna dei viaggiatori. La sosta in città e il valico degli Appennini nei resoconti di inglesi e americani, Bologna, Gruppo di studi Savena Setta Sambro, 1999, pp. 55-56
  • Mario Bianconi, Bologna minore negli aspetti di ieri, Bologna, Tamari, 1969, pp. 137-140
  • Paola Bignami, La cultura dello spettacolo a Bologna, in: ... E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011, p. 238, 242
  • I caffè storici in Emilia-Romagna e Montefeltro, a cura di Giancarlo Roversi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1994, pp. 64, 105-106 (Caffè dell'Arena)
  • Marina Calore, Bologna a teatro. L'Ottocento, Bologna, Guidicini e Rosa, 1982, p. 26
  • Una città italiana. Immagini dell'Ottocento bolognese, a cura di Franco Cristofori, Bologna, Alfa, 1965, pp. 139-142 (foto)
  • Comune di Bologna, Assessorato alla programmazione, casa e assetto urbano, Sezione ambiente e beni culturali, Un centro dello spettacolo: il recupero dell'Arena del Sole. Risanamento conservativo del centro storico di Bologna, Bologna, Graficoop, 1980, pp. 40, 49-55
  • Coscienza urbana e urbanistica tra due millenni. 1., Fatti bolognesi dal 1796 alla prima guerra mondiale, Bologna, San Giorgio in Poggiale, 11 dicembre 1993-13 febbraio 1994, a cura di Franca Varignana, Bologna, Grafis, 1993, p, 77 (vecchia facciata)
  • Franco Cristofori, Bologna. Immagini e vita tra Ottocento e Novecento, Bologna, Alfa, stampa 1978, pp. 276-280
  • Gianfranco Dallerba, Uno spazio ritrovato per gli spettacoli: l'Arena del Sole, in: A misura d'uomo. Ambiente, giovani, teatro, scuola in dodici progetti di servizi pubblici nel Comune di Bologna, a cura di Carlo Salomoni, Venezia, Marsilio, 1985, p. 31
  • Donatella Franzoni, Un teatro nella città. L'Arena del Sole dalle origini al secondo dopoguerra, in: “Il carrobbio”, 13 (1987), pp. 188-201, pp. 194-195, 198-199
  • Renzo Giacomelli, Vecchia Bologna. Ricordi di mezzo secolo, Rocca San Casciano, Cappelli, stampa 1962, pp. 97-99, 104
  • Guido Giannuzzi, Il caffè. Sociabilità e relazioni, in: Gioachino in Bologna. Mezzo secolo di società e cultura cittadina convissuto con Rossini e la sua musica, a cura di Jadranka Bentini e Piero Mioli, Bologna, Pendragon, 2018, p. 380
  • Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna. Architettura, arti applicate e grafica, pittura e scultura, retrospettiva di Roberto Franzoni, Adolfo De Carolis e Leonardo Bistolfi, prima indagine sull'art-déco, marzo-maggio 1977, Bologna, Grafis, 1977. pp. 25-26
  • Marangela Pesci, Chiara Sirk, Ascoltando Bologna. Musica e luoghi della musica nel quartiere Porto, Bologna, Comune di Bologna, Quartiere Porto, Commissione cultura, 1992, pp. 75-76
  • La Piazzola. 1390-1990. Il mercato, la città, a cura di Simonetta Raimondi, Bologna, Grafis, 1990, p. 62
  • Sebastiano Sani, Il Caffè dell'Arena, in: I caffè storici in Emilia-Romagna e Montefeltro, cit., pp. 127-141
  • Le stagioni del teatro. Le sedi storiche dello spettacolo in Emilia-Romagna, a cura di Lidia Bortolotti, Bologna, Grafis, 1995, p. 112
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