Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

6 maggio 1888

La Grande Esposizione Emiliana

I Giardini Margherita ospitano dal 6 maggio la prima Grande Esposizione Emiliana, evento di importanza nazionale. Presidente del comitato esecutivo è il deputato imolese Giovanni Codronchi (1841-1907), già sindaco di Imola e leader dell'Associazione costituzionale delle Romagne.

All'inaugurazione presenziano il re Umberto I, la consorte Margherita di Savoia e il Presidente del Consiglio Francesco Crispi, arrivati a Bologna “prima del tocco” e accolti da una città “imbandierata e animatissima”.

"Nessuno dei viventi ricorda a Bologna una giornata come questa", scrive un cronista; una giornata che riunisce "l'entusiasmo popolare e la pompa ufficiale più solenne".

Nel salone in cui si svolge l'incontro inaugurale vi sono 2.500 invitati, tra i quali 340 sindaci e innumerevoli Società della provincia, intervenute con bandiera e fanfara. Nel parterre "la bellezza impera" e "son cento e cento i volti seducenti e gli occhi ammaliatori".

L'ingresso principale della manifestazione è a porta Santo Stefano: due eleganti padiglioni sorgono ai lati di una barriera semicircolare. I pilastri del cancello sono sormontati dalle statue dell'Agricoltura e dell'Industria, opere del Golfarelli.

Nel grande piazzale di fronte all'ingresso lo scultore Diego Sarti (1859-1914) ha costruito una fontana monumentale: una vasca elissoidale ornata di quattro gruppi di statue, due di animali e due di sirene.

L'opera desta qualche scalpore per le inedite nudità femminili, ma sarà comunque apprezzata e conservata anche dopo il termine della manifestazione. Qualche anno più tardi verrà ricollocata in Montagnola.

L' Esposizione delle Provincie dell'Emilia in Bologna si articola in tre settori: Musica, Industria e Agricoltura, Belle Arti. Le costruzioni, immerse nel verde, in uno stile ricco di richiami naturalistici ed esotici, costituiscono quasi una città-giardino, piacevole e invitante, più luogo di villeggiatura che di affari.

I palazzi dell'Industria e della Musica, “prodotti della stagione dell'eclettismo bolognese”, sono stati realizzati dall’ing. Filippo Buriani (1847-1898), impiegando “rudimentali sistemi di prefabbricazione metallica” (Cresti).

Il padiglione principale illustra i nuovi indirizzi agricoli e industriali delle provincie emiliane, orientate verso le colture intensive, l’allevamento e il settore caseario.

Sono esposti tra gli altri i macchinari dell’Officina Calzoni. Una "immane, smisurata, simbolica" mortadella di 150 chilogrammi fa bella mostra nel "tempio consacrato al dio maiale" allestito dalla ditta Breventani di Modena, coadiuvata dal “sacro collegio sacerdotale di Bologna” rappresentato da aziende quali Zappoli, Romagnoli, Forni.

La Esposizione Nazionale di Belle Arti è ordinata da Enrico Panzacchi (1840-1904) nelle sale della Villa Reale di San Michele in Bosco. Per l'occasione sono stati sospesi i lavori iniziati nel 1886 per lo Stabilimento ortopedico voluto da Francesco Rizzoli.

Vi si possono ammirare opere di Giovanni Segantini, Gaetano Previati e di artisti della gilda di Alfonso Rubbiani, quali Achille Casanova e Augusto Sezanne. Il trionfatore sarà il modenese Giovanni Muzzioli (1854-1894) con I funerali di Britannico, opera assai ammirata dalla critica.

Nell'antico monastero olivetano è allestita anche una mostra di cimeli risorgimentali e le rassegne speciali di Didattica, Previdenza e Beneficenza, su una superficie espositiva di 6.000 mq, che comprende una grande galleria temporanea costruita sulla facciata dell'edificio.

La direzione del progetto del Palazzo della Musica è affidata a Arrigo Boito (1842-1918). La preziosa architettura in stile quasi liberty, dotata di un'ottima acustica, vanta una sala per i concerti sinfonici da 1.500 posti e una più piccola per la musica da camera. Nel palazzo è allestita anche una mostra di strumenti ad arco antichi.

Per tutta la durata dell'esposizione saranno eseguiti concerti polifonici e capolavori della musica sinfonica tedesca, diretti da Giuseppe Martucci e Franco Faccio e inoltre Concerti Popolari e di complessi bandistici. Particolarmente ricco è anche il programma del Teatro Comunale, con opere di Bellini, Cimarosa, Wagner, Gluck e Verdi.

La Commissione Operaia fa costruire ai Giardini delle cucine popolari, con una mensa a basso costo per i visitatori meno abbienti, mentre nella caserma di via Santa Margherita sono allestiti alloggi per comitive operaie. Queste usufruiscono anche di sconti ferroviari e ingressi gratuiti nei musei cittadini.

Grande attrattiva dell'Esposizione, che durerà sei mesi e avrà oltre 500 mila visitatori, sono le ascensioni in aerostato. Ma si contano altri innumerevoli eventi mondani: "il ballo Al Felsineo, le corse al trotto, il tiro al piccione", i discorsi, "lo scoprimento dei monumenti" interessano e qualche volta entusiasmano tutta la città (F. Barbanti Brodano).

Durante la manifestazione esce per 42 numeri un Bollettino di grande formato, estremamente ricercato nella grafica e nelle illustrazioni.

La scrittrice Matilde Serao (1856-1927), presente in veste di giornalista, pubblicherà in un libro i resoconti delle feste cittadine. Ne parleranno inoltre ben cinque quotidiani bolognesi: "La Gazzetta dell'Emilia", "Il Resto del Carlino", "La Stella d'Italia", "L'Unione" e "La Patria".

In questi mesi è ripetuto l'esperimento dell'elettricità: vengono illuminate la piazza Vittorio Emanuele II, le logge del Pavaglione, le vie Santo Stefano, Farini e Indipendenza.

I grandi padiglioni di Buriani saranno smontati al termine della rassegna secondo il patto stipulato dal Comune con la contessa Tattini, perchè, a detta del Testoni, disturbano la vista sulle sue proprietà.

Spariranno inoltre il bel chiosco della Buton disegnato da Tito Azzolini, la Ferrovia Russa, la birreria Finzi, il "lavoriero" per la pesca delle anguille allestito dal Municipio di Comacchio nel laghetto dei giardini e la capanna del Club Alpino Italiano. La fontana del Sarti sarà invece trasferita alla Montagnola.

Nonostante l'alto numero dei visitatori l'Esposizione non sarà un grande successo: se si escludono le prime settimane, la media dei biglietti venduti si manterrà sotto i mille al giorno.

Già una settimana prima della chiusura (11 novembre) il periodico "Bononia Ridet" scriverà: "Nessuno da un pezzetto si accorge più che a Bologna vi sia una Esposizione Internazionale".

Approfondimenti
  • Barbara Baraldi, 101 perchè sulla storia di Bologna che non puoi non sapere, Roma, Newton Compton, 2018, pp. 273-275
  • Francesca Barbanti Brodano, Un uomo, un tempo. Bologna 1870-1900, inizi del socialismo. Vita, cultura, politica, Bologna, Ponte nuovo, 1967, p. 268
  • Milana Benassi Capuano, Le architetture effimere di Filippo Buriani all'esposizione del 1888, in: "Strenna storica bolognese", 47(1997), pp. 9-50
  • Franco Bergonzoni, Venti secoli di città. Note di storia urbanistica bolognese, Bologna, Cappelli, 1980, pp. 108-109
  • G. Bernabei, G. Gresleri, S. Zagnoni, Bologna moderna, 1860-1980, Bologna, Patron, 1984, pp. 41-43 (foto)
  • Aldo Berselli, Bologna nello stato unitario, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova editoriale Aiep, 1990, vol. IV, p. 39
  • Margherita Bianchini, 101 storie su Bologna che non ti hanno mai raccontato, Roma, Newton Compton, 2010, pp. 201-203
  • Paola Bignami, La cultura dello spettacolo a Bologna, in: ... E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011, p. 241
  • Bologna. Parole e immagini attraverso i secoli, a cura di Valeria Roncuzzi e Mauro Roversi Monaco, Argelato (BO), Minerva, 2010, pp. 90-92
  • Bologna città di fiere, Bologna, Ente autonomo per le fiere di Bologna, 1977. (ristampa anast. della "Illustrazione italiana" dedicata all'Esposizione Emiliana del 1888)
  • Bologna nell'Ottocento, a cura di Giancarlo Roversi, Roma, Editalia, 1992, pp. 62-70
  • Gabriele Bonazzi, Bologna in duecento voci. Dizionario minimo di storia, cultura, umori di una città davvero europea, Sala Bolognese, A. Forni, 2011, p. 97
  • Beatrice Borghi, Rolando Dondarini, Bologna. Storia, volti e patrimoni di una comunità millenaria, Argelato, Minerva, 2011, p. 170
  • Giuseppe Brini, Quelli del tramway. Cento anni di vita e di lotta nella città di Bologna, Bologna, Centro Stampa ATC, 1977-1985, vol. I, pp. 46-49
  • Marina Calore, Bologna a teatro. L'Ottocento, Bologna, Guidicini e Rosa, 1982, pp. 110-111
  • Cent'anni fa Bologna. Angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi, a cura di Otello Sangiorgi e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Costa, 2000, pp. 162-165
  • Alessandro Cervellati, Bologna al microscopio, Bologna, Edizioni aldine, 1950, vol. 1., pp. 30-31
  • Il circolo della caccia in Bologna dal 1888 ad oggi. La storia, il palazzo, le opere d'arte, a cura di Giancarlo Roversi, 2. ed. aggiornata, Castel Maggiore, Cantelli Rotoweb, 2001, pp. 12, 39-47 (ill.)
  • Una città italiana. Immagini dell'Ottocento bolognese, a cura di Franco Cristofori, Bologna, Alfa, 1965, p. 135
  • Giuseppe Coccolini, L'arte muraria italiana. I costruttori gli ingegneri e gli architetti, Bologna, Re Enzo, 2002, p. 157
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 5: 1871-1900, pp. 1254-1255, 1258
  • Emilio Contini, Diego Sarti tra Eros e Thanatos, in: "Atti e memorie della Reale Accademia Clementina di Bologna", 19 (1987), pp. 111-116
  • Coscienza urbana e urbanistica tra due millenni, parte I, Fatti bolognesi dal 1796 alla prima guerra mondiale, Bologna, San Giorgio in Poggiale, 11 dicembre 1993-13 febbraio 1994, a cura di Franca Varignana, Bologna, Grafis, 1993, pp. 49 (manifesto), 86-87, 181-182 (foto)
  • Gabriele Cremonini, Cibò. Un viaggio nella gastronomia, nella storia e nella cultura del cibo a Bologna e dintorni, condito di aneddoti, personaggi famosi, leggende, curiosità e ricette, Bologna, Pendragon, 2007, pp. 47-48
  • Franco Cristofori, Bologna. Immagini e vita tra Ottocento e Novecento, Bologna, Alfa, stampa 1978, p. 474
  • Franco Cristofori, Bologna come rideva. I giornali umoristici dal 1859 al 1924, Bologna, Cappelli, 1973, pp. 212-213, 218-226
  • Silvia Cuttin, Adriano Agrillo, I Giardini Margherita. Storia, racconti, immagini, Bologna, Pendragon, 2008, pp. 24-28
  • Davide Daghia, Bologna insolita e segreta, Versailles, Jonglez, 2017, pp. 190-193 (fontana D. Sarti)
  • Ente Autonomo per le Fiere di Bologna, Una vetrina sul mondo. Storia per immagini della Fiera di Bologna, Bologna, L'Inchiostroblu, 1991, pp. 17-20 (ill.)
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  • Athos Vianelli, L'antica università di Bologna. Origini, fatti e vicende, con disegni di Alessandro Cervellati, Bologna, Tamari, 1978, p. 122
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