Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

3 settembre 1881

Il teatro comunale di Crevalcore

Via Giacomo Matteotti, 110, 40014 Crevalcore BO

Il 3 settembre si inaugura con il Trovatore di Verdi il nuovo teatro di Crevalcore. Sostituisce una precedente struttura in legno situata all'interno della residenza municipale, opera del XVIII secolo di Giacomo Monari, allievo di Ferdinando Galli Bibiena.

Per il nuovo edificio teatrale erano stati presentati - e in seguito accantonati - vari progetti, giudicati troppo moderni o troppo costosi (Antonio Cipolla, Luigi Ceschi, Fortunato Lodi).

Nel 1874 finalmente è stato scelto, con pieno accordo della municipalità e dei palchettisti, il disegno dell'ingegnere Antonio Giordani di Cento (1813-1897): una semplice cavea a ferro di cavallo con tre ordini di palchetti dalla foggia tradizionale, senza gallerie sovrapposte.

Il modesto progetto di Giordani è stato in seguito arricchito da Gaetano Lodi (1830-1886), “ornatista ordinario della Real Casa”, coinvolto dal 1877 nella commissione per la costruzione del teatro.

Il professore, originario del paese, è anche autore della decorazione interna, svolta con una “rutilante composizione floreale”, che invade i palchi, il foyer e soprattutto il soffitto della sala principale, “ottenedo così un assai gradevole effetto d'insieme” (Bortolotti).

Si tratta della prima “felice invenzione nel campo della decorazione teatrale” di un artista bolognese dai tempi di Antonio Basoli.

Nel suo teatro Lodi riesce a riportare “quelle doti di freschezza e sciolta capacità  immaginativa che sembravano ormai perse negli stanchi e ripetuti moduli della decorazione bolognese dei decenni centrali dell'Ottocento” (Farioli).

La sua pittura anticipa lo stile floreale, che si affermerà pochi anni dopo a Bologna, grazie agli artisti della gilda di Alfonso Rubbiani.

Il sipario, dipinto da Raffaele Faccioli (1845-1916), raffigura lo scienziato Marcello Malpighi (1628-1694) alla corte del Granduca di Toscana. La scena principale è circondata da un ricco ornamento, simile ad un arazzo antico, con i ritratti di altri crevalcoresi illustri.

Per il giornalista Bassini, presente il giorno dell'inaugurazione, entrando nella elegante sala di Crevalcore “pare di entrare in un sogno”.

Approfondimenti
  • Lidia Bortolotti, "Amor di patria impavido / mieta i sanguigni allori". Feste teatri e celebrazioni nelle Romagne, in:  ... E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011, pp. 260-262
  • Elisabetta Farioli, L'evoluzione della decorazione teatrale nell'Ottocento in Emilia Romagna, in: Teatri storici in Emilia Romagna, a cura di Simonetta M. Bondoni, Bologna, Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, 1982, p. 88
  • Le stagioni del teatro. Le sedi storiche dello spettacolo in Emilia-Romagna, a cura di Lidia Bortolotti, fotografie di Riccardo Vlahov, Bologna, Grafis, 1995, pp 156-157 (foto)
  • Teatri storici in Emilia Romagna, a cura di Simonetta M. Bondoni, Bologna, Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, 1982, pp. 213-214
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