Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

12 maggio 1874

L'Opera pia Davia Bargellini

Dove
Strada Maggiore 44, Bologna (BO)

Con testamento del 12 maggio 1874, Giuseppe, ultimo membro della famiglia senatoria bolognese Da Via Bargellini, destina il proprio patrimonio “allo scopo di provvedere all‘educazione e istruzione della gioventù maschile della città e diocesi di Bologna“.

Viene quindi costituita l'Opera PIa Da Via Bargellini, guidata da un Consiglio composto da due laici e presieduto da un sacerdote.

Il grande palazzo in strada Maggiore, di fronte al quadriportico dei Servi, fu costruito a partire dal 1610 per volere di Ermes Bargellini, inglobando un edificio più antico. Nel 1638 il senatore Astorre fu autorizzato a edificare una facciata senza portico, su progetto di Bartolomeo Provaglia.

Sopra Il portale d'accesso, a reggere il balcone (o “ringhiera”) centrale, furono posti due talamoni, opera di Gabriele Brunelli e Francesco Agnesini. Perciò il severo edifico è conosciuto come “il Palazzo dei Giganti”.

Dopo il 1730 venne completato lo scalone monumentale, ideato da Carlo Francesco Dotti, eseguito da Alfonso Torreggiani e decorato con magnifici stucchi da Giuseppe Borelli.

Dal 1924 il palazzo ospiterà gratuitamente, grazie a una convenzione con l'Opera pia, il Museo civico d'Arte Industriale, oltre che l'antica quadreria della famiglia Davia Bargellini.

Approfondimenti
  • Umberto Beseghi, Palazzi di Bologna, 2. ed., Bologna, Tamari, 1957, pp. 261-268
  • Angelica Giannetto Fogliani, Il Clavicembalo Traeri. Conservazione e restauro virtuale, Roma, Gangemi, 2013, p. 42, nota 1
  • L'Opera pia Davia Bargellini di Bologna, in: Arte e pietà. I patrimoni culturali delle Opere pie, Bologna, Istituto per i beni culturali della regione Emilia-Romagna, CLUEB, 1980, pp. 352-380
  • Statuto organico dell'Opera pia Da Via Bargellini di Bologna, approvato con R. Decreto del 25 maggio 1879 di cui si riporta copia in fine, Bologna, Tip. di G. Cenerelli, 1879
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