Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

22 febbraio 1866

La loggia "Felsinea"

Sette persone, tra le quali il poeta Giosue Carducci, che ne sarà Maestro, fondano la loggia massonica “Felsinea” di Rito Scozzese Antico e Accettato, che nel marzo successivo entrerà a far parte del Grande Oriente Italiano (GOI).

Ha sede in alcune sale al pianterreno di palazzo Lambertini, in via del Poggiale (poi Liceo Minghetti), e si schiera su posizioni democratiche e “garibaldine”, vicine a quelle della loggia milanese guidata da Ausonio Franchi.

Ne fanno parte persone che hanno "una posizione sociale molto eminente nel mondo profano", intellettuali e leader democratici come Giuseppe Ceneri, Quirico Filopanti, Francesco Magni, futuro rettore dell'Università, Augusto Matteo Mauro, Giuseppe Barbanti Brodano, Giovanni Pascoli, il citato Carducci.

Venerabile è il matematico e politico Luigi Cremona (1830-1903), fratello del pittore Tranquillo Cremona (1837-1878), spirito profondamente laico, anche se di idee moderate e legato alla Monarchia.

Nel gennaio 1867 la loggia si ritirerà dal GOI e, mutato il proprio rito da Scozzese a Simbolico, si unirà al Gran Consiglio di Milano. Da allora terrà le proprie riunioni nella sede della "Galvani".

Il 1° aprile 1868 il Consiglio delibererà l'espulsione di alcuni fratelli non graditi, tra i quali Carducci e Ceneri, considerati "membra atrofizzate e inutili".

Pochi mesi dopo la "Felsinea", per le sue posizioni di sinistra, sarà esclusa dalla Comunione nazionale e si scioglierà.

L'attività massonica di Giosue Carducci si interromperà per alcuni anni. Solo il 21 aprile 1886, su espresso invito di Adriano Lemmi, capo supremo dell'Ordine, il poeta sarà affiliato a Roma alla Loggia Nazionale “Propaganda Massonica”.

Di questa loggia faranno parte fratelli, che non possono "per la loro profana posizione, frequentare mai, o quasi mai, i lavori delle Officine delle città di residenza".

Tra essi anche attivisti politici e parlamentari bolognesi, quali Filopanti, Ceneri, Oreste Regnoli, Agostino Bertani, Aurelio Saffi.

Approfondimenti
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune-ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, pp. 175-176
  • Bologna massonica. Le radici, il consolidamento, la trasformazione, a cura di Giovanni Greco, Bologna, CLUEB, 2007, p. 140, 151
  • Alessandro Boselli, Massoneria e sette segrete a Bologna nel Risorgimento, in: Bologna massonica. Fra passione e ragione, a cura di Giovanni Greco, 3. ed., Bologna, CLUEB, 2016, pp. 102-103
  • Carducci, la massoneria ed i suoi simboli, testo e grafica a cura di Associazione Culturale Messidoro, Castagneto Carducci (LI), Associazione Culturale Messidoro, post 1998
  • Pier Paolo D'Attorre, La politica, in Renato Zangheri, Bologna, Roma, ecc., Laterza, 1986, pp. 76-77
  • Carlo Manelli, La Massoneria a Bologna dal XII al XX secolo, Bologna, Analisi, 1986, p. 103 sgg.
  • Luigi Polo Friz, La massoneria italiana nel decennio post unitario: Lodovico Frapolli, Milano, F. Angeli, 1998, p. 117
  • Filippo Raffaelli, I segreti di Bologna, Bologna, Poligrafici, 1992, p. 162
  • Giancarlo Roversi, Palazzi e case nobili del '500 a Bologna. La storia, le famiglie, le opere d'arte, Bologna, Grafis, 1986, p. 290
  • Le strade di Bologna. Una guida alfabetica alla storia, ai segreti, all'arte, al folclore (ecc.), a cura di Fabio e Filippo Raffaelli e Athos Vianelli, Roma, Newton periodici, 1988-1989, vol. 3., p. 790
  • Fiorenza Tarozzi, Uno sguardo sulla massoneria bolognese nell'Ottocento, in: Bologna massonica. Fra passione e ragione, a cura di Giovanni Greco, 3. ed., Bologna, CLUEB, 2016, p. 121
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