Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

8 agosto 1848

Le donne partecipano alla "gloriosa giornata"

Carolina Pepoli Tattini (1824-1892), nobile bolognese, figlia di Taddeo Pepoli e Letizia Murat, partecipa assieme a molte popolane ai combattimenti dell'8 agosto:

“Tutti sapevano che ero stata io la prima ad andare in istrada e a lavorare alle barricate e subito son venute in istrada tutte le altre”.

Colta, attiva e politicamente impegnata sul fronte liberale, la giovane contessa si definisce donna di fatti e non di parole. Da tempo ritiene sia giunto il momento dell'azione: nel suo palazzo di via Castiglione si cuciono divise e bandiere italiane, si curano i volontari feriti.

Nei giorni successivi alla battaglia riconoscerà il ruolo del popolino bolognese: “Tutto il merito però è quasi interamente della canaglia”.

Farà la spola tra gli ospedali per far visita ai feriti, aprirà una sottoscrizione per soccorrere le famiglie dei combattenti più poveri, si muoverà da sola, nonostante la presenza per le strade di bande di avventurieri in cerca di armi.

Dopo la delusione per il voltafaccia di Pio IX, appoggerà la causa sabauda, criticando la politica del cugino Napoleone III.

Ospiterà Giuseppe Garibaldi nella quiete di Villa Favorita ai piedi dei colli, nel luogo chiamato "Coffee-House" dominante l'incrocio tra via Castiglione e via Sabbioni.

Qui nell'estate del 1859 il generale, allora comandante dell'Armata emiliana, andrà tutte le sere a prendere il the e rimarrà affascinato da Paolina, sorella di Carolina.

L'albero che coprirà le loro conversazioni - purtroppo abbattuto nel 1929 da un fulmine - sarà per tutti da allora "l'alber ed Garibéldi".

Carolina Pepoli accoglierà nel suo palazzo molti dei protagonisti del Risorgimento, da Bixio a Minghetti, da Farini a D'Azeglio. Sarà in corrispondenza con Cavour.

Nel periodo postunitario fonderà e dirigerà la sezione femminile della Società Operaia e sarà tra i fondatori della Società per il risanamento e la costruzione di case per gli operai.

Nel 1888 presiederà il comitato di ricevimento dei Reali d'Italia durante le feste per l'VIII Centenario dell'Università e sarà nominata vicepresidente della sezione femminile della Croce Rossa.

Approfondimenti
  • Serena Bersani, 101 donne che hanno fatto grande Bologna, illustrazioni di Giovanna Niro, Roma, Newton Compton, 2012, pp. 179-180
  • Luigi Bortolotti, Il suburbio di Bologna. Il comune di Bologna fuori le mura nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, 1972, p. 48 (Villa Letizia)
  • Tiziano Costa, Donne da prima pagina nel passato di Bologna, Bologna, Costa, 2017, pp. 142-147

  • Tiziano Costa, Grande libro dei personaggi di Bologna. 420 storie, Bologna, Costa, 2019, p. 146
  • Un giorno nella storia di Bologna, l'8 agosto 1848: mito e rappresentazione di un evento inaspettato, a cura di Mirtide Gavelli, Otello Sangiorgi, Fiorenza Tarozzi, Firenze, Vallecchi, 1998, pp. 16, 44-46
  • Lilia Lipparini, Bologna e il 1848 nella corrispondenza della contessa Carolina Tattini
    Pepoli, in: "Atti e memorie della Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna", Nuova Serie, 1 (1948), pp. 81-122
  • Elena Musiani, Donne della massoneria a Bologna, in: Bologna massonica. Fra passione e ragione, a cura di Giovanni Greco, 3. ed., Bologna, CLUEB, 2016, pp. 78-79
  • Marco Poli, Cose d'altri tempi 4. Frammenti di storia bolognese, Argelato, Minerva, 2015, pp. 91-92
  • Valeria Roncuzzi, Mauro Roversi Monaco, Bologna s'è desta! Itinerario risorgimentale nella città, Bologna, Minerva, 2011, pp. 72-81, 145-149
  • Gida Rossi, Bologna nella storia nell'arte e nel costume, Sala Bolognese, Forni, 1980, p. 652
  • Fiorenza Tarozzi, Politica, economia e società nell'età del Risorgimento a Bologna, in: “Quaderni di cultura del Galvani”, centocinquantenario, numero speciale, 2012, vol. 1., p. 36
  • La voce delle donne. Guida al Risorgimento dell'Emilia Romagna, a cura di Jadranka Bentini, Torino, Allemandi, 2011, pp. 32-33
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