Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

dicembre 1832

Centurioni e Svizzeri al soldo del Papa

Il cardinale Albani organizza una milizia volontaria, reclutata fra i più perduti individui delle più abbiette classi della società. Nelle campagne delle Marche e della Romagna è aperta una leva, che attrae molti per le paghe e i titoli onorifici promessi.

I Volontari pontifici, o Centurioni, hanno il compito di tenere a freno i liberali, reprimendoli duramente, "senza compassione de' pianti delle donne, e delle strida de' fanciulli".

Chiamati ironicamente dal popolo “guerdia turcheina” o “bech ed legn” (becchi di legno) affiancano l'opera repressiva della polizia, secondo il sistema illegale introdotto a suo tempo a Napoli dal principe di Canosa.

Devono essere pronti a "spargere il sangue" per il trionfo della religione cattolica e del Papa. Sono comandati dal colonnello Giambattista Bertolazzi e, verso la fine del 1832, raggiungeranno i 50.000 uomini.

Per il mantenimento della milizia il governo pontificio spenderà somme rilevanti e sarà costretta a sottoscrivere un debito di tre milioni di scudi con il barone Rothschild.

Per lunghi anni questa "sanguinaria fazione di plebe imbestiata" potrà imperversare, derubando e uccidendo, spinta da vescovi e preti alla "novella crociata", incoraggiata da impunità e non di rado da "avanzamenti di grado e decorazioni". L'azione repressiva si protrarrà per tutto il pontificato di Gregorio XVI.

Assieme ai Centurioni, la Santa Sede assolderà anche due reggimenti di mercenari svizzeri,che arriveranno a Bologna il 7 febbraio 1833.

Formati da soldati disciplinati e ben armati provenienti dai cantoni cattolici, pagati lautamente, saranno comandati dal generale De Sales. Al loro contingente sarà aggiunta una batteria di otto cannoni da campagna.

Dopo la partenza degli Austriaci nel 1839, gli Svizzeri rimarranno a presidio di Bologna e della Romagna, assieme ad alcuni squadroni di dragoni e carabinieri italiani.

Approfondimenti
  • Roberto Balzani, Giancarlo Mazzuca, Amarcord Romagna. Breve storia di una regione (e della sua idea) da Giulio Cesare a oggi, Argelato, Minerva, 2016, p. 127
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 1., pp. 34-35
  • Mariagrazia Esposito, Gianluca Stanzani, Persicetani uniti. Storie e uomini del Risorgimento bolognese (1815-1871), San Giovanni in Persiceto, Maglio, 2011, pp. 47-48

  • Umberto Marcelli, Le vicende politiche dalla Restaurazione alle annessioni, in: Storia della Emilia Romagna, a cura di Aldo Berselli, Imola, University Press Bologna, 1980, vol. 3., pp. 81-82
  • Giacomo Martina, Pio IX (1846-1850), Roma, Università Gregoriana, 1974, p. 58
  • Giovanni Natali, La rivoluzione del 1831 a Bologna e nelle Legazioni, in: Il 1859-'60 a Bologna, Bologna, Calderini, 1961, p. 34
  • Emilio Rosetti, La Romagna. Geografia e storia, rist. anast. dell'ed. orig. (Milano, Hoepli 1894), a cura di Stefano Pivato, Imola, University Press Bologna, 1995, p. 77 (data cit.: 1834)
  • Gida Rossi, Bologna nella storia nell'arte e nel costume, Sala Bolognese, Forni, 1980, pp. 561-562
  • Giuseppe Carlo Rossi, La guardia provvisoria e la liberazione di Bologna, in: Il 1859-'60 a Bologna, Bologna, Calderini, 1961, p. 136
  • Torri e castelli. Bologna e la sua provincia. Storia, dizionario biografico, opere d'arte, notizie d'oggi, 2. ed. ampliata a cura di Luigi Arbizzani e Pietro Mondini, Bologna, Editrice Galileo, 1966, p. 31
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