Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

8 febbraio 1831

La Guardia civica e l'esercito popolare

Si costituisce il Comitato dei Tre per l'organizzazione dell'esercito, con sede nel palazzo comunale.

A capo di questo organismo è posto l'ex ufficiale dell'esercito napoleonico Giuseppe (Josef) Grabinski (1771-1843), di origine polacca, da ventitre anni residente a Bologna, dove è discusso protagonista della vita mondana e grande possidente terriero, con villa e tenuta a Castello d'Argile.

Ne fanno parte anche l'ispettore Emidio Gandolfi e Luigi Barbieri, detto Lafayette, ex ufficiale di Murat e capo della guarnigione pontificia. Quest'ultimo è promosso generale di brigata.

L'8 febbraio il Comitato emana un proclama, con cui chiama alle armi tutti gli ex soldati "nel nome dell'onor militare, dell'amore per la Patria, della Libertà e della Gloria".

Grabinski è incaricato dell'organizzazione delle truppe combattenti ed è previsto come capo supremo in caso di guerra. Barbieri si occupa dell'organizzazione dei reparti della Guardia Civica e Forense, divisi in quattro quartieri.

Quello di San Giacomo è agli ordini del marchese Alessandro Guidotti, quello di San Domenico è sotto Cesare Ragani, quello dei Servi è agli ordini del marchese Paolo Borelli. Infine quello in San Francesco, nei locali attigui alla Dogana, è al comando del conte Carlo Pepoli.

Emidio Gandolfi organizza le guardie nei paesi della provincia e cura la raccolta delle armi. Sono chiamati all'arruolamento nella Guardia Provinciale i cittadini dai 18 ai 50 anni.

La Guardia Civica è organizzata sugli schemi dell'antica Guardia Nazionale del periodo napoleonico e si avvale come istruttori di ex ufficiali del Regno Italico indossanti le vecchie uniformi (Natali).

Sono tenuti a presentarsi tutti coloro che posseggono “Fucili, Schioppi o altri oggetti d'armamento”. Devono indossare la coccarda con i colori bianco, rosso e verde.

Numerosi volontari si presenteranno, per seguire “il vessillo della libertà e della gloria”, e verranno incorporati nel battaglione di regolari rimasti fedeli al nuovo regime liberale.

Questo sarà a sua volta suddiviso in dodici compagnie. Il piccolo esercito delle Provincie Unite conterà presto circa 7.000 uomini.

La maggiore difficoltà sarà la raccolta delle armi. Un grande carico di carabine acquistate dal governo provvisorio non sarà lasciato transitare al confine toscano. I fucili portati personalmente dai volontari saranno poco compatibili tra loro per la manutenzione e il munizionamento.

La proposta del generale Grabinski di equipaggiare con picche la Guardia e riservare le armi da fuoco alle truppe di linea sarà rifiutata.


Approfondimenti
  • Silvia Benati, Un affresco politico-sociale: la Società del Casino (1809-1823), in: Negli anni della Restaurazione, a cura di Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Museo del Risorgimento, 2000, p. 84, nota 60 (L. Barbieri)
  • Aldo Berselli, Da Napoleone alla Grande Guerra, in: Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., tomo 1., Bologna, Bononia University Press, 2010, p. 29
  • Bollettino di tutte le notificazioni, leggi, e decreti pubblicati dal Governo della città di Bologna non che dal Comando militare, Bologna, Tipografia delle Muse, 1831-1832, vol. 1., pp. 6-8
  • Giulio Cavazza, Bologna dall'età napoleonica al primo Novecento, in: Storia di Bologna, a cura di Antonio Ferri, Giancarlo Roversi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 288, 291
  • Giulio Cavazza, Cospirazioni e moti risorgimentali dal 1831 al 1845 nei ricordi di Augusto Aglebert, in: Negli anni della Restaurazione, a cura di Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Museo del Risorgimento, 2000, p. 141, nota 1
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 2: 1826-1849, p. 226
  • Cospirazioni di Romagna e Bologna nelle memorie di Federico Comandini e di altri patrioti del tempo. 1831-1857, con documenti inediti, per cura di Alfredo Comandini, Bologna, Zanichelli, 1899, p. 26
  • Tiziano Costa, Grande libro dei personaggi di Bologna. 420 storie, Bologna, Costa, 2019, p. 102 (G. Grabinski)
  • Fondazione Cassa di risparmio in Bologna, Genus Bononiae-musei nella città, Antico e moderno. Acquisizioni e donazioni per la storia di Bologna (2001-2013), a cura di Angelo Mazza, Bologna, Bononia University Press, 2014, pp. 170-171 (P. Piccioli - Busto di G. Grabinski)
  • Giorgio Maioli, Giancarlo Roversi, Protagonisti a Bologna. Commercio e turismo, Bologna, GrafikMax Editrice, 1990, p. 42

  • Giovanni Natali, La rivoluzione del 1831 a Bologna e nelle Legazioni, in: Il 1859-'60 a Bologna, Bologna, Calderini, 1961, p. 30
  • Jan Pachonski, Il generale Grabinski capo supremo dell'insurrezione bolognese del 1831, in: “Il carrobbio”, 4 (1978), pp. 347-348
  • Ugo Pesci, I bolognesi nelle guerre nazionali, a cura della Federazione fra le Società militari della città e Provincia di Bologna, Bologna, Zanichelli, 1906, pp. 22-23
  • Ettore Stanzani, Corpo delle pattuglie cittadine, 1820-1961, Rocca San Casciano, Cappelli, 1962, p. 13
  • Gianluca Stanzani, Guardie nazionali e Guardie civiche, in: Mariagrazia Esposito, Gianluca Stanzani, Persicetani uniti. Storie e uomini del Risorgimento bolognese (1815-1871), San Giovanni in Persiceto, Maglio, 2011, pp. 154-155
  • Torri e castelli. Bologna e la sua provincia. Storia, dizionario biografico, opere d'arte, notizie d'oggi, 2. ed. ampliata a cura di Luigi Arbizzani e Pietro Mondini, Bologna, Editrice Galileo, 1966, pp. 30-31
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