Il cardinale Benvenuti prigioniero a Bologna
Il cardinale Giovanni Antonio Benvenuti (1765-1838), vescovo di Osimo e Cingoli, è condotto a Bologna in stato d'arresto. E' stato allontanato dal Governo Provvisorio, per aver suscitato disordini contro gli insorti in Romagna.
Trascinato nel Palazzo comunale tra fischi e urli, sullo scalone è affrontato da un gruppo di popolani, che ne chiedono la morte.
Interviene a sua difesa il capo della Polizia Pio Sarti, “alto nella persona e amato dal popolo”, dichiarando che prima si sarebbe dovuto calpestare il suo corpo.
Il cardinale è condotto in un piccolo appartamento sotto l'orologio, guardato da una decina di sentinelle. Sarà in seguito portato a Ravenna e poi ad Ancona come ostaggio.
Anche il cardinale Oppizzoni, inviato dal governo romano per trattare con i rivoltosi, è respinto a pochi chilometri da Bologna sulla strada per Firenze.
Il nuovo potere è disposto ad accoglierlo come semplice pastore, mentre non può dargli garanzia di incolumità nel caso egli intenda "trafficare" contro il governo bolognese.
- Giulio Cavazza, Bologna dall'età napoleonica al primo Novecento, in: Storia di Bologna, a cura di Antonio Ferri, Giancarlo Roversi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 289
- Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 2: 1826-1849, p. 256
- Cospirazioni di Romagna e Bologna nelle memorie di Federico Comandini e di altri patrioti del tempo. 1831-1857, con documenti inediti, per cura di Alfredo Comandini, Bologna, Zanichelli, 1899, p. 23
- Francesco Majani, Cose accadute nel tempo di mia vita, a cura di Angelo Varni, Venezia, Marsilio, 2003, p. 336
- Jan Pachonski, Il generale Grabinski capo supremo dell'insurrezione bolognese del 1831, in: “Il carrobbio”, 4 (1978), p. 348
- Gida Rossi, Bologna nella storia nell'arte e nel costume, Sala Bolognese, Forni, 1980, p. 554