Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

15 marzo 1821

L'Arena del Gioco del Pallone

Sferisterio della Montagnola, Piazzale Baldi, 1 I-40126 Bologna

Su progetto dell'architetto Giuseppe Tubertini (1759-1831) viene edificata, sul lato orientale della Montagnola, un'arena per il Gioco del Pallone.

L'idea non è nuova. Pochi anni prima l'arch. Ercole Gasparini aveva proposto una struttura simile sul lato meridionale della piazza d'Armi (o piazza del Mercato), arricchita però da un grande edificio porticato in stile neoclassico, con funzioni varie legate all'intrattenimento: botteghe, caffé, sale bigliardo, appartamenti per ospiti illustri, ecc.

Per la nuova arena il Comune ha messo a disposizione il terreno e l'edificio è stato costruito grazie al pubblico azionariato: sono state emesse 5.000 "voci" (azioni) da 2,60 scudi, pagabili in 13 mesi.

Lo Sferisterio si innalza sull'area della chiesa di San Giovanni Decollato, fondata nel 1350 dalla Compagnia della Morte e sconsacrata nel 1808.

Una volta decisa la sua demolizione, i materiali da costruzione sono stati utilizzati per il muro di sostegno della Montagnola e, appunto, per la nuova arena sportiva.

L'edificio del Giuoco del Pallone, modello nel suo genere, è costituito da un lungo muro per il rimbalzo della palla, con all'esterno una sequenza di colonne in quindici campate e un alto cornicione. Un certo numero di finestrelle servono per "dar sfogo all'impeto dei venti contro il Gran Muro".

Le tribune di testata sono coperte da un tetto sostenuto da colonne doriche e difese da una rete "che protegge dalle percosse del pallone i fanciulli, le donne e i timorosi".

Sul lato della "rimessa" - opposto a quello della "battuta" - sono ricavati appositi spazi per le Autorità e per la Polizia. Sul muro saranno collocati, nel tempo, i busti di tre celebri giocatori: Massimo (Domenico Marini di Sacile), Antonio Maestrelli e Giovanni Domenico Bossotto di Scurzolengo.

Lungo il campo di gioco è presente un ampio parterre a gradoni. L'ingresso in tribuna costa 15 baiocchi.

Lo sferisterio è inaugurato il 15 marzo 1821 sotto la pioggia, con la prima partita di pallone al bracciale tra le squadre di Massimo e di Galeassi.

Sul più bello uno scroscio di pioggia disperde gli spettatori, che il giorno seguente saranno ripagati "ad usura" per lo spettacolo perduto.

In occasione della solenne apertura è composta una Canzone:

Ora a novel decoro
Degli ampi tuoi giardini
A cui già onore divini
le Muse tributar
Vasto recinto ammirasi
D'alte colonne e mura
Che i pregi di natura
Coll'arte superò.
In questa Arena nobile
il forte atleta, e prode
riscuote onori e lode
dal popol spettator.

I bolognesi sono tra i più assidui e competenti spettatori del gioco del pallone. Si gioca quasi tutti i pomeriggi da aprile a ottobre.

Dal 1830 le partite saranno accompagnate da spettacoli d'arte varia: esposizioni di animali esotici, prestigiatori, cavallerizzi, bande, giostre, alberi della cuccagna.

Nel 1838 nell'arena del pallone sarà allestita una parodia dell'opera seria con ballo, La distruzione dei masnadieri, in parte in dialetto. Dopo l'Unità il singolare scienziato Quirico Filopanti vi terrà le sue popolari lezioni di astronomia.

Nel '900 ospiterà per un certo periodo il Circo Togni - dopo che un incendio avrà distrutto le sue attrezzature - e fino al 1964 sarà utilizzata come padiglione della fiera campionaria.

Approfondimenti
  • Adriano Bacchi Lazzari, Giuliano Musi, Bologna all'Opera. Le voci più prestigiose nate sotto le Due Torri dal 1600 al 1980, Bologna, Minerva, 2016, pp. 21-22
  • Franco Bergonzoni, Venti secoli di città. Note di storia urbanistica bolognese, Bologna, Cappelli, 1980, p. 97
  • Giancarlo Bernabei, La Montagnola di Bologna. Storia di popolo, Bologna, Pàtron, 1986, pp. 122-123
  • Cristina Bersani, Leopardi e il teatro a Bologna, in: Giacomo Leopardi e Bologna: libri, immagini e documenti, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi-Monaco, Bologna, Pàtron, 2001, p. 225
  • Bologna ai tempi di Stendhal, mostra iconografica, Bologna, 13-20 maggio 1972, introduzione e catalogo di Giancarlo Roversi, in: "L'Archiginnasio", 66-68 (1971-1973), vol. 2., p. 836
  • Bologna nelle sue cartoline, a cura di Antonio Brighetti, Franco Monteverde, Cuneo, L'arciere, 1986, v. 1.: Storia e cronaca locale, p. 67 (ill.)
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  • Marina Calore, Storie di teatri, teatranti e spettatori, in: In scena a Bologna (vedi oltre), pp. 78-82
  • Francesco Ceccarelli, L'intelligenza della città. Architettura a Bologna in età napoleonica, Bologna, Bononia University Press, 2020, pp. 91-92
  • Maria Teresa Chierici Stagni, Giovanni Battista Martinetti. Ingegnere e architetto. Un bolognese nato a Lugano, Bologna, Ponte nuovo, 1994, pp. 62-63
  • Giuseppe Coccolini, L'arte muraria italiana. I costruttori gli ingegneri e gli architetti, Bologna, Re Enzo, 2002, p. 157
  • Tiziano Costa, Amos Segal, Bologna radici "rossoblù", Bologna, Costa editore, 2018, pp. 17-18 (foto)
  • Andrea Emiliani, Bologna. Cronache dal vivere, Argelato, Minerva, 2013, pp. 34-35, 132-134
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  • Omaggio a Bologna. Materiali per un'immagine della città e del territorio, a cura di Franca Varignana, Bologna, Grafis, 1980, p. 132
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  • Daniela Schiavina, L’antenato del calcio a Bologna: l’antico gioco del pallone, in: “La Torre della Magione”, 2 (2019), pp. 4-5
  • Sferisterio. Una lunga storia di sport a Bologna, a cura di Marco Poli e Claudio Evangelisti, Bologna, AICS, 2015, p. 5, 11
  • Le strade di Bologna. Una guida alfabetica alla storia, ai segreti, all'arte, al folclore (ecc.), a cura di Fabio e Filippo Raffaelli e Athos Vianelli, Roma, Newton periodici, 1988-1989, vol. 3., p. 623, 635
  • Strade vecchie, nomi nuovi della città di Bologna, Sala Bolognese, A. Forni, 1990, pp. 101-102
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  • Angelo Varni, Gli anni difficili della Restaurazione, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano , Nuova editoriale AIEP, 1989, vol. 2., pp. 362-363
  • Athos Vianelli, Bologna dimensione Montagnola, Bologna, Tamari, 1975, p. 34, 109-118
  • Fabia Zanasi, Interventi e proposte dell'architetto Ercole Gasparini nell'urbanistica bolognese d'età neoclassica, in "Il carrobbio", 4 (1978), p. 446
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