Scrittori e scrittrici

Palazzo Lambertini - Liceo Minghetti

Dove
via Nazario Sauro, 18

Saremo polvere, e la nostra morte
sarà già tramontata da gran tempo;
nel mondo non sarà nemmeno un'ombra
che ricordi l'amore che patimmo
e non ci resterà che germogliare
in erbe sterili di primavera ...

F. Arcangeli, Stelle d'inverno, 1946

 

La dimora del conte

Palazzo Lambertini, in via Oberdan, fu costruito nel XVI secolo su iniziativa di Cesare Lambertini, conte di Poggio Renatico o del Poggiale. La sua mole severa si articola su tre piani e un mezzanino. Le finestre del piano nobile hanno cornici bugnate, ornate di un ricco fregio a volute di arenaria. Dal bell'atrio di accesso si apre un cortile, con tre archi di portico sorretti da colonne a capitelli dorici. Il conte acquistò anche alcune case vicine, per ricavare scuderie e giardini.

Nel XVIII secolo l'edificio passò ai Taruffi, che all'interno allestirono un teatrino a quattro ordini di palchi, diventato pubblico nel 1799. Vi recitarono compagnie di attori dilettanti ed ebbe un certo successo iniziale. In seguito, però, fu giudicato troppo piccolo e poco remunerativo dagli impresari e nel 1803 venne chiuso per volontà del proprietario. Gli arredi furono trasferiti nel pubblico teatro di Cento.


 

La loggia Felsinea

Tra il 1866 e il 1872 alcune sale al pianterreno del palazzo ospitarono la loggia massonica "Felsinea", di Rito Scozzese Antico e Accettato, fondata da sette persone, tra le quali Giosue Carducci, che ne fu Maestro.

Schierata su posizioni democratiche, vicine a quelle della loggia milanese di Antonio Franchi, ne fecero parte intellettuali e leader politici quali Giuseppe Ceneri, Quirico Filopanti, Giuseppe Barbanti Brodano. Il primo Maestro Venerabile fu Luigi Cremona.

Per le sue inclinazioni di sinistra, nel 1868 la "Felsinea" fu esclusa dalla Comunione nazionale e alcuni fratelli, considerati "membra atrofizzate e inutili", vennero espulsi: tra essi Ceneri e Carducci.


 

Il liceo Minghetti

Nel 1908 il palazzo fu acquistato dal Comune di Bologna e divenne la sede del Liceo - Ginnasio Marco Minghetti, istituito nel 1898 e ospitato fino ad allora presso Palazzo Tanari, in via Galliera.

Da bambini Francesco e Gaetano Arcangeli abitarono nella stessa via della scuola, dove seguirono gli studi classici. Allievi modello, non dovettero mai pagare le tasse d'iscrizione. Francesco, futuro critico e studioso di fama, al "Minghetti" fu anche insegnante: di lettere negli anni 1936-37 e 1939-40 e di storia dell'arte negli anni 1942-43. Si racconta che entrasse in classe, portando sottobraccio gli schizzi di Giorgio Morandi.

Don Olinto Marella, il fondatore della Città dei Ragazzi, al liceo insegnò storia e filosofia, dal 1937 al 1948. Fu un prete molto amato dai bolognesi, che lo videro, già molto anziano, elemosinare per le strade del centro, con il cappello in mano, a favore dei poveri.


Approfondimenti

Bianca Arcangeli, La Bologna degli Arcangeli, in: Bologna. Discorso sulla città, fotografie di Gianni Sandoni, Bologna, Cappelli, 1986, p. 170


Carlo Manelli, La Massoneria a Bologna dal XII al XX secolo, Bologna, Analisi, 1986, p. 97


Le strade di Bologna. Una guida alfabetica alla storia, ai segreti, all'arte, al folclore (ecc.), a cura di Fabio e Filippo Raffaelli e Athos Vianelli, Roma, Newton periodici, 1988-1989, vol. 3., p. 790


 

Internet

Storia e memoria di Bologna - Liceo classico Minghetti


Liceo Minghetti Bologna


Associazione dei Minghettiani


Liceo ginnasio statale Marco Minghetti - Wikipedia