Scrittori e scrittrici

Convento di San Francesco

piazza Malpighi, 9

Io sono stato e sono ancora alloggiato ai Frati Conventuali, cioè al convento del mio compagno di viaggio.

(G. Leopardi, Lettera al padre, Bologna, 22 giugno 1825)

La costruzione della basilica di San Francesco dei Frati Minori iniziò nel 1236 su un terreno donato dal Comune, all'esterno del lato occidentale delle mura dei torresotti. Il tempio fu ultimato nel 1263.
Sul suo lato a meridione si articolò nei secoli successivi il complesso conventuale, il cui portico esterno fu edificato nel 1646 e decorato con episodi della vita di S. Antonio da Padova.
Nel 1796 il convento fu soppresso e trasformato in caserma. Nel 1801 fu destinato a Direzione Centrale di Finanza. L'immenso patrimonio artistico fu disperso.

La prima volta di Leopardi a Bologna

Diretto a Milano per un impegno con l'editore Stella, Giacomo Leopardi si fermò il 17 luglio del 1825 a Bologna: era prevista una sosta tecnica per il cambio dei cavalli, ma  non era stato prenotato alcun albergo. Accettò quindi l'invito del suo compagno di viaggio, padre Luigi Poni, un vecchio amico del conte Monaldo, ad alloggiare nel convento di San Francesco, dove rimase nove giorni. E fu per lui un soggiorno davvero piacevole.

Una falsa lettera di Brighenti

All'arrivo di Leopardi a Bologna è legata anche una delle famose burle di Olindo Guerrini. Volendo dimostrare - a chi lo accusava di aver preso per autentica una lettera di Cola di Rienzo - che non è difficile cadere in simili errori, confezionò nove false lettere di Pietro Brighenti, editore e amico del contino, tutte datate 1825 e dirette al modenese Domenico Albertazzi. Qui lo studio del bibliotecario erudito dell'Universitaria si mescola all'arguzia e alla maldicenza di Stecchetti:

Andai con Giordani lunedì sera ad accogliere Leopardi che veniva dalle sue Marche. Me lo figuravo diverso e quando lo vidi scendere dal legno con un certo berrettino di maglia, una palandrana del tempo di Pio VI, un po' gobbo, magro, cogli occhi abbarbagliati e cisposi, mi parve impossibile che dovesse essere quel mare di scienza che il Giordani dice. Gli feci molte cortesie, ma mi parve duro, non so se per naturale o per la stanchezza del viaggio. Vedremo se riesco a cavargli qualche cosa pel giornale, o qualche libro.

Approfondimenti
  • Giacomo Leopardi e Bologna: libri, immagini e documenti, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi-Monaco, Bologna, Patron, 2001, p. 63
  • Gianmario Merizzi, "... e tutta la città era in suoni". I luoghi della storia della musica a Bologna, Bologna, Comune di Bologna, 2007, pp. 6-7
  • Corrado Ricci, Ricordi bolognesi, Sala Bolognese, A. Forni, 2004, pp. 138-139