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Giornata sportiva per le famiglie dei richiamati in guerraA poche settimane dall'entrata dell'Italia nel conflitto mondiale, il Bologna Football Club, con sede al bar Libertas in via Ugo Bassi 13, si fa promotore di una giornata sportiva a favore delle famiglie dei richiamati in guerra e della Croce Rossa. Militari di stanza in città e giocatori del Bologna e del Modena si sfidano sul campo di Villa Hercolani (o dello Sterlino) in una partita di beneficenza a favore della Croce Rossa. La presenza della banda municipale, concessa dal Comune, concorre "al buon esito della festa", alla quale aderiscono numerose associazioni cittadine. Sostenuta da un pubblico entusiasta la squadra emiliana batte la selezione militare per 3 a 2. La settimana successiva la partita viene ripetuta con l'identico punteggio. Tra i protagonisti di quella che il "Resto del Carlino" chiama una "vera accademia di gioco" vi sono i fratelli Angelo e Emilio Badini, oriundi argentini. Al primo, morto in giovane età, sarà intitolato il campo da calcio di Villa Hercolani.
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Palazzo RizzoliBenché fosse in via Mazzini e nell'austero palazzo del chirurgo Rizzoli era una specie di soffitta sotto il tetto, all'ultimo piano. Io - scusate se parlo di me - nacqui allora nel quartiere accanto; le due famiglie si scambiavan le visite, e nei miei ricordi d'infanzia rivedo spesso "il Professore" che scende la scala ripida e diruta con un mucchio di libri sotto l'ascella. Colà Lauretta cantava e Bice lavorava al telaio: "Lauretta empiva intanto di gioia canora la stanza,Bice china al telaio seguia cheta l'opera de l'ago". (G. Lipparini)
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Un'accademia di musica per la famiglia GioannettiL'ex agitatore giacobino Giuseppe Gioannetti ottiene di fare un'accademia di musica con la moglie Maddalena Guarini e il figlio. I suonatori si esibiscono gratuitamente - e con grande successo - assieme alla banda tedesca.
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Francesco Albergati CapacelliLe sue commedie sono piene di un saporoso mordente, e il costume del tempo è ritratto con fresca e chiara verità: il dialogo si svela attraverso una leggera sfumatura ironica, le persone e le cose appaiono riflesse in uno specchio che non deforma i valori umani. C'è sì, in quelle pagine, l'ombra di Goldoni, ma essa appare con modestia, come se avesse prestato all'Albergati la misura delle scene, il luminoso contorno delle figure secondarie.(A. Meluschi)Di nobile famiglia bolognese, Francesco Albergati è avviato fin da giovane alla carriera politica: nel 1751 è nominato senatore e nel 1753, a soli 25 anni, Confaloniere di Giustizia. Egli è“la tipica figura del gentiluomo del settecento scettico e credente, aristocratico, ma con numerose amicizie fuori dal suo mondo naturale, purché vi portassero originalità di ingegno, prestigio di nome, novità di gusto e di costume”. (Beseghi)Dopo il fallimento del suo matrimonio con Teresa Orsi, annullato per intercessione di papa Benedetto XIV, accentua la sua opposizione all'antico ordine. E' a capo della "Società letteraria", che dal 1781 pubblica le "Memorie Enciclopediche", periodico fautore delle nuove idee dell'Illuminismo.Si dedica con passione al teatro, come autore, attore e mecenate. Costruisce spazi teatrali sia nel palazzo di Bologna, che nelle ville di famiglia a Zola, Manzolino e Medicina, passando dall'uno all'altro con compagnie di comici di mestiere o formate da lui stesso con dilettanti e servitori.Scatena grandi polemiche nell'aristocrazia cittadina la sua decisione di fondare, assieme ai conti Orsi, il teatro accademico dei Ravvivati, nel quale non sono ammessi i nobili, né come attori, né come spettatori.E' intimo di Baretti e Goldoni, corrisponde con Voltaire, partecipa alla traduzione in italiano dell'Encyclopédie. Tramite l'Alfieri è aggiornato sulle vicende rivoluzionarie in Francia.Goldoni rievoca così le sue qualità sulle scene: “aveva, oltre il sapere e il suo genio, le prerogative più felici per l'arter della declamazione teatrale, potendosi dire che non vi fosse in Italia comico o dilettante capace di sostenere al pari di lui le parti eroiche della tragedia e quelle di amoroso nella commedia”.Nel triennio giacobino rimane in disparte, mentre è coinvolto in vari incarichi di tipo culturale e didattico - revisore delle stampe, ispettore degli spettacoli - sotto il successivo governo monarchico. La morte lo coglie poco dopo, ancora impegnato nel teatro, praticamente sulla scena.
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Ippodromo ZappoliL'ippodromo di Bologna fu costruito dalla famiglia Zappoli nel parco della villa dei marchesi Davia a Porta San Felice.
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Teatro del Corso - Casa AliprandiQui ho tolto a pigione per un mese un appartamentino in casa di un'ottima e amorevolissima famiglia, la quale pensa anche a farmi servire e darmi da mangiare, perchè io non amo di profittar molto degli inviti che mi si fanno di pranzare fuori di casa. (G. Leopardi, Lettera a Monaldo Leopardi, 3 ottobre 1825)
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A Castel Maggiore un Comitato di soccorso a favore delle famiglie dei soldatiA Castel Maggiore (BO) si costituisce un Comitato di Soccorso per le famiglie dei militari richiamati. L'iniziativa è della Giunta Municipale e della Congregazione di Carità, sotto la presidenza del sindaco Roberto Carati (1873-1934). Tornitore alle Officine Barbieri, nel 1899 Carati ha fondato, assieme al fratello, la locale sezione del Partito Socialista, che nel 1904 alle elezioni amministrative ha conquistato la maggioranza assoluta. Sarà a capo del municipio di Castel Maggiore per oltre 20 anni. La sua giunta promuoverà la costruzione del cimitero unificato del paese, di case popolari e scuole. Con l'avvento del fascismo sarà minacciato e perseguitato. Il 16 febbraio 1921 a Bologna subirà una cruenta aggressione e l'anno dopo lascerà la politica.
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La famiglia del cardinale entra gratis a teatroIl 27 dicembre è trasmesso un elenco degli addetti del cardinale Oppizzoni, che non pagano a teatro e per qualunque altro spettacolo. Ben 23 persone entrano “a scappellotto”. Tra essi: “il vicario generale, provicario generale, cancelliere, vice cancelliere, uditore, maestro di camera, sindaco, notaro, archivista, agente generale, ragioniere, sotto ragioniere, ingegnere e perito, gentiluomo d'onore, segretari, caudatario, crocifero, cameriere di camera, cameriere d'anticamera, credenziere, canevaro, cuoco”.
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Chiesa di San Giacomo MaggioreLa costruzione della chiesa fu cominciata nel 1267 dai frati Agostiniani e terminata nel 1315. Nel 1343 furono costruite l'abside e le cappelle radianti del deambulatorio. Il tiburio crollò nel 1562 e fu rifatto da Antonio Terribilia. Il portico laterale su via Zamboni fu ricostruito a spese pubbliche da Giovanni II Bentivoglio ... L'interno è a una sola navata con tetto a travature scoperte. Fu rifatto alla fine del '400 da Pietro da Brensa per volere della famiglia Bentivoglio. I signori di Bologna, che avevano poco distante il loro splendido palazzo, favorirono molto la chiesa di San Giacomo e vi costruirono la loro cappella di famiglia. > Corrado Ricci e Guido Zucchini, Guida di Bologna, con aggiornamenti di Andrea Emiliani e Marco Poli, nuova ed. illustrata, San Giorgio di Piano, Minerva edizioni, 2002, p. 169 > Bologna e provincia, a cura di Giancarlo Bernabei, Bologna, Santarini, 1995, p. 92
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Palazzo TubertiniL'antico palazzo dei Ludovisi fu del tutto ricostruito dalla famiglia Tubertini nel 1770, su progetto di Giandomenico Dotti, con l'assistenza di Raimondo Compagnini.
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Teatro ContavalliL'Accademia de' Filodrammaturgi intenta a beneficiare la classe indigente, ha divisato di non rimanersi oziosa nella sera di Martedì prossimo 3 imminente Febbraio, ultimo giorno di Carnevale, la detta sera il Teatro Contavalli sarà pubblicamente aperto, e l'Accademia suddetta si esporrà colla Rappresntazione intitolata: Gli errori d'un padre e d'un figlio.L'introito di questa Rappresentazione è devoluto alla Casa di Ricovero. Bologna, 31 gennaio 1818
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Palazzo GhisilardiI Ghisilardi affidarono la costruzione del loro palazzo di famiglia, a partire dal 1483, a mastro Zilio di Battista Montanari. Eleganti sono la facciata ed il cortile a doppio loggiato e i grandi mensoloni in arenaria scolpiti. All'interno sono visibili alcuni resti romani, cospicui avanzi della rocca imperiale del XII secolo e una torre duecentesca, appartenuta già alla famiglia Conoscenti.
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Casa Fontana poi GamberiniImmobile di origine quattrocentesca di proprietà della famiglia Gessi passa all'inizio del Cinquecento alla famiglia Fontana, il cui stemma, raffigurante una grande vasca con getto d'acqua, compare sia sul portone principale, che su vari portali di pregio al piano terreno (1619). Alla fine del Settecento l'edificio fu acquisito dalla famiglia Gamberini, ascritta al patriziato nel 1796 con il titolo di Conte Palatino. Sul cortile interno si affaccia un ampio loggiato risalente al XV secolo con soffitti in legno a cassettoni decorati. Al piano nobile si trovano bellissimi saloni affrescati, con decorazioni neoclassiche della "bottega" di Antonio Basoli e Felice Giani.
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Casa Riari già AchilliniL'edificio fu edificato e abbellito dalla famiglia Reali o Riari fra il 1644 e il 1662, ampliando le case che erano state della famiglia Achillini, nota per il letterato e poeta Giovanni Filoteo. Nel cortile belle finestre e una fontana con sculture architettoniche del Settecento e fondale dipinto a fresco. Nella loggia interna soffitto cassettonato con affreschi cinquecenteschi e sedili scolpiti alle finestre.
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Prati di CapraraLa vasta area nella periferia occidentale fuori Porta San Felice, dal XVI secolo di proprietà della famiglia senatoria dei Caprara, all'inizio dell'800 divenne Piazza d'Armi.
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Giorgio GuazzalocaGiorgio Guazzaloca è nato a Bazzano, in provincia Bologna, il 6 febbraio 1944. Ha cominciato a lavorare con il padre a 15 anni e a 23 anni ha assunto la gestione dell'azienda di famiglia.
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Ex Chiesa S. Maria Rotonda dei GalluzziChiesa gentilizia della famiglia Galluzzi, è ricordata nel 1257. Dell'antico impianto conserva la forma rotonda, mascherata da muri perimetrali lineari; la decorazione interna risale al XVIII secolo e si deve a Giuseppe Tubertini.
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Palazzo CapraraElegante costruzione del 1603 di scuola vignolesca. All'ingresso è conservato un mosaico romano del II secolo d.c., raffigurante un delfino nero su campo bianco, rinvenuto dalla famiglia Lenzi durante scavi fatti nel secondo cortile nel 1955.
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Casa Marsili AngelelliPorzione della casa della famiglia Marsili acquisita nel Cinquecento dalla famiglia Rossi e nel 1589 dotata di un portico rinascimentale con volte a crociera e capitelli scolpiti. Pienamente rinascimentali anche il solenne portale in arenaria scolpito con decorazione di stile classico e i due capitelli giganti del sottoportico, pure in arenaria. La facciata di stampo quattrocentesco è stata regolarizzata e restaurata in stile. Nella prima corte interna piccolo altorilievo raffigurante la Madonna con il Bambino. Al primo piano soffitti a cassettoni dipinti.
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Casa - Via ArientiLe finestre delle stanze guardavano verso la collina. Casa B. era vasta, armonica e silenziosa, come le case dei signori bolognesi. In quel risveglio di marzo verso l'ora del tramonto, San Michele in Bosco splendeva rosso sulla collina, addossato al monte; come la cattedrale di Toledo nel quadro del Greco. La stanza era tiepida; odorava di tabacco, e di pulito. I mobili, nel cupo legno antico, servivano una ordinata famiglia, lucidi di lavoro e ben disposti ... Godevo di quell'agio breve, come delle comodità passeggere delle sale d'albergo. Tappeti folti; cuscini, di uno spessore superfluo; e tabacco biondo in scatole di mogano. L'amico vi attingeva, con la mano lenta e bianca; e formava le sigarette, che mi porgeva. (G. Raimondi, Giuseppe in Italia, 2. ed., Milano, A. Mondadori, 1957, pp. 109-110)