Papa Pio VI e il Granduca di Toscana di passaggio a Bologna
La mattina del 30 marzo parte da Bologna il Granduca di Toscana, giunto il giorno precedente con moglie, figli e un grande seguito di carrozze, scortato dalla cavalleria pesante fiorentina.
Ha lasciato Firenze dopo l'arrivo dei Francesi. Ha passato la notte a Palazzo Caprara e i giacobini hanno fatto una dimostrazione di esultanza sotto le sue finestre.
La sera del 30 arriva in città papa Pio VI con ristretta corte, scortato "e come prigioniero".Per alcune ore è stato trattenuto al villino del Ponte di San Ruffillo del signor Gamberini.
Viene ospitato nel Collegio di Spagna, dove riceve quelle "accoglienze e distinzioni", che si convengono "alla sua dignità".
I Francesi credono che la città sia anticlericale e lo espongono al popolo. Ma invece di essere deriso, papa Braschi, oramai gravemente infermo, è ovunque acclamato.
Riparte per Parma la mattina successiva, transitando da porta San Felice. Il suo destino è l'esilio, la prigionia e infine la morte in Francia.
- Luigi Bortolotti, Il suburbio di Bologna. Il comune di Bologna fuori le mura nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, 1972, p. 75
- Giuseppe Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, rist. anast., Sala Bolognese, A.Forni, 1975, vol. 2., p. 36 (data cit.: 30 maggio 1799)
- Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 93
- Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 2., p. 18
-
Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, p. 148
- Athos Vianelli, Mura e porte di Bologna, Bologna, Tip. Tamari, 1963, p. 61

- Biblioteca Malatestiana - Cesena

- Palazzo del Ridotto - Cesena

- nell'ex convento di San Michele in Bosco (BO)