I pionieri: Magnus, Bonvi, Giardino

Fino alla fine degli anni Settanta, riguardo al fumetto a Bologna, si può parlare solo di alcuni autori, disegnatori o scrittori emiliano-romagnoli che operano in città. Primi fra tutti Franco Bonvicini (Bonvi) e Roberto Raviola (Magnus).

Bonvi esordisce come autore di intermezzi pubblicitari, assieme a Francesco Guccini, poi nel 1968 comincia su “Paese Sera” la serie delle Sturmtruppen, esilarante parodia antimilitarista, che continuerà, per migliaia di strisce, su vari giornali e riviste. Dopo aver fondato il proprio studio, con l'amico Silvestri (Il Silver di Lupo Alberto), disegna il buffo detective Nick Carter, adattandolo dalla serie televisiva Gulp-Fumetti in TV, condotta assieme a Guido De Maria.

Prima di diventare famoso con le storie di Alan Ford e del gruppo TNT, in coppia con Max Bunker, Magnus è autore di Satanik e Kriminal, personaggi e storie che fanno da contraltare al più famoso e meno cattivo Diabolik. Per questi fumetti gode della collaborazione di un altro disegnatore bolognese, Giovanni Romanini, che sarà più avanti anche nello staff di Martin Mystere. Lasciato Alan Ford all'apice del successo, Magnus si dedica a fumetti erotici e ad alcuni impegnativi progetti: dallo Sconosciuto, fino al grande albo di Tex. Tra Bonvi e Magnus è corsa tra l'altro una grande amicizia e solidarietà, fino alla loro prematura scomparsa. Entrambi sono stati grandi maestri per le nuove generazioni di disegnatori e sono ora autori di culto. Di Magnus in particolare vengono continuamente riproposte nuove edizioni.

Tra i più conosciuti e amati autori di fumetto italiani, forse soprattutto all'estero, è Vittorio Giardino, un ingegnere bolognese che inaugura la sua carriera di disegnatore sulle pagine della rivista della sinistra giovanile “Città futura”. Il personaggio che lo ha imposto all'attenzione degli appassionati, il detective Sam Pezzo (dal 1979), opera in una fumosa e piovosa città, in cui non è difficile riconoscere angoli tipici di Bologna. Bologna che si afferma in seguito come città del giallo e dei giallisti, da Macchiavelli a Cacucci, anche grazie all'iniziativa di Luigi Bernardi, editore di Vittorio Giardino. Bernardi è fondatore nel 1983 della prima iniziativa imprenditoriale di una certa consistenza sui fumetti a Bologna, l'editrice Isola trovata, che pubblica tra l'altro una rivista di grande qualità: “Orient Express”. In seguito Bernardi promuove la casa editrice Granata Press, la prima a pubblicare, oltre al noir bolognese, anche i manga giapponesi.