Dal "Pino solitario" alla Casa Don Orione
Alcuni sacredoti dell'Opera della Divina Provvidenza di don Luigi Orione (1872-1940) ottengono dal cardinale Lercaro la Villa Viscardi, nella periferia ovest, per avviare un'opera sociale.
Insieme ad essa nasce la parrocchia di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, ospitata all'inizio in una baracca situata poco distante, “gelida d'inverno e soffocante d'estate”.
Villa Viscardi fu sede durante il fascismo del Gruppo rionale “Celestino Cavedoni”. Secondo alcune testimonianze, capitava che gli antifascisti irriducibili venissero portati qui per essere bastonati o costretti a bere l'olio di ricino.
Dopo la Liberazione l'edificio venne requisito dai partigiani e divenne Casa del Popolo. Nel parco fu ricavata una pista da ballo all'aperto, abbattendo gli alberi con l'esplosivo.
Dall'unico albero rimasto il locale prese il nome di “Pino Solitario”. In un primo tempo si chiamò anche “Saludos Amigos”. A Villa Viscardi l'Opera di don Orione avvierà la “Casa del giovane lavoratore”.
- G. Antonelli-Costaggini, Vita del beato Giuseppe Benedetto Cottolengo fondatore della Piccola Casa della Divina Provvidenza, Roma, Libreria Editrice religiosa Francesco Ferrari; Torino, Libreria Editrice Internazionale, 1917
- Luigi Bortolotti, Il suburbio di Bologna. Il comune di Bologna fuori le mura nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, 1972, p. 142
- Figli della Divina Provvidenza, Piccole suore missionarie della Carità, Sui passi di don Orione. Sussidio per la formazione al carisma, 2. ed., Bologna, EDB, 1997
- Gianfranco Paganelli, La storia siamo anche noi... Quarantennale del Centro Santa Viola, Bologna, Casa di Quartiere, Centro sociale, ricreativo e culturale "Santa Viola" APS, 2020, p. 154