Edifici storici

Villini floreali

Questa villa fa parte di una vasta lottizzazione fra via Saragozza e via Andrea Costa, per villette economiche uni-bifamiliari, promossa dall'architetto Paolo Sironi tra gli anni 1904-10. E' una concentrazione unitaria che fa sfoggio degli elementi più appariscenti della moda 'liberty': decorazioni floreali e geometriche, largo uso del ferro lavorato ai balconi e nelle cancellate, inserimento di strisce di piastrelle decorate sulla facciata, colori vivaci. Esempi analoghi si trovano anche in viale Audinot (al n. 2, 9), in via Costa (al n. 12, 18), in via Roncati (al n. 3) e in viale Pepoli (al n. 28, 30).
Villino floreale - via Audinot - arch. P. Sironi
Villino floreale - via Audinot - arch. P. Sironi
Villino floreale - via Audinot - arch. P. Sironi
Villino floreale - via Audinot - arch. P. Sironi
Villino floreale - particolare
Villino floreale - particolare
Villino floreale - arch. P. Sironi
Villino floreale - arch. P. Sironi
Villino floreale - particolare
Villino floreale - particolare
Villino floreale - via Audinot
Villino floreale - via Audinot
Villino floreale - particolare
Villino floreale - particolare
Villino floreale - particolare
Villino floreale - particolare
Villino floreale - via Audinot
Villino floreale - via Audinot
Approfondimenti
  • G. Bernabei, G. Gresleri, S. Zagnoni, Bologna moderna, 1860-1980, Bologna, Pàtron, 1984, pp. 70-71
  • Bologna. Guida di architettura, progetto editoriale e fotografie di Lorenzo Capellini, coordinamento editoriale di Giuliano Gresleri, Torino, U. Allemandi, 2004, p. 178
  • Roberta Cirifalco, Oltre il liberty estremo. Paolo Sironi e la critica tipologica, in: Norma e arbitrio. Architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri, Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001
  • Da campagna a periferia urbana. Il territorio Costa Saragozza fra Ottocento e Novecento, a cura della Cooperativa di Ricerca e Consulenza Storica (CRECS), Bologna, 1987
  • Elena Gottarelli, Come Abramo Ariodante Sironi, detto Paolo, in grande dimestichezza con l'Art Nouveau, acquistò un vasto terreno agricolo, lo riempì di torrette, villini, croccanti, poi intitolò il viale principale a se stesso, in: "Bologna incontri", 4 (1977)