Rastrellamento alla Casa Buia di Corticella

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13 dicembre 1944, 00:00

Il 13 dicembre i fascisti compiono un pesante rastrellamento a Corticella, con informazioni avute da partigiani torturati.

Verso le 5 di mattina militi della Brigata Nera - secondo L. Bergonzini della Prima Compagnia Arditi della GNR, comandati dal capitano Gaspare Pifferi - irrompono nella fornace della Casa Buia, dove è allestita una base della 1a Brigata "Irma Bandiera". Tutti i civili trovati all'interno vengono arrestati.

I partigiani Alfredo Tarozzi (Fieschi), Bruno Pinardi (Camoscio) e il fratello Vanes (Topo) vengono giustiziati subito dopo la cattura.

Una ragazza, Gemma Beltrami, è spogliata e seviziata, quindi trascinata a Bologna, assieme ad altri sospetti, nella caserma della Guardia Repubblicana presso la Facoltà di Ingegneria.

Nei giorni seguenti i prigionieri subiranno durissimi interrogatori e torture da parte dei gendarmi comandati dal tenente dell’UPI Bruno Monti.

Approfondimenti
  • Luciano Bergonzini, La svastica a Bologna, settembre 1943 - aprile 1945, Bologna, Il mulino, 1998, pp. 275-276
  • Alberto Mandreoli, Il fascismo della Repubblica Sociale a processo. Sentenze e amnistia (Bologna 1945-1950), Trapani, Il Pozzo di Giacobbe, 2017, p. 196