L'Associazione progressista costituzionale

17 aprile 1879, 00:01

In aprile è convocata in città l'adunanza delle società progressiste dell'Emilia-Romagna e delle Marche, sotto la presidenza di Alfredo Baccarini (1826-1890), ingegnere di Russi, grande promotore delle bonifiche (memorabile la sua legge del 25 giugno 1882) e delle ferrovie.

E' una iniziativa dei progressisti bolognesi, dopo il loro distacco dai democratici radicali. Viene costituita l'Associazione progressista costituzionale delle Romagne, con lo scopo di contrastare l'azione dei liberali moderati.

Dopo anni di opposizione parlamentare assieme ai repubblicani, che i giornali di destra bollavano come "confusione", i progressisti vogliono scrollarsi di dosso l'accusa di essere facinorosi e filo-repubblicani.

Il fine di Baccarini è realizzare un "gran centro progressista", incardinato sulla costituzione, "germe di ogni progresso attuabile". Nel direttivo bolognese della nuova compagine entrano personaggi ben noti, quali Enrico Panzacchi, Cesare Lugli, Augusto Aglebert, Ferdinando Berti, Cesare Zanolini.

L'Associazione progressista si terrà sempre vicina ai democratici sul terreno politico, mentre in quello elettorale amministrativo farà spesso accordi con i moderati. Soffrirà tuttavia della mancanza di un capo carismatico e di propagandisti efficaci.

Approfondimenti
  • Agostino Bignardi, Dizionario biografico dei liberali bolognesi, 1860-1914, Bologna, Bandiera, 1956, pp. 53-54 (C. Zanolini)
  • Clero e partiti a Bologna dopo l'Unità, con prefazione di Umberto Marcelli, Bologna, Sezione arti grafiche Istituto Aldini-Valeriani, 1968, pp. 70-72
  • I grandi di Romagna. Repertorio alfabetico dei romagnoli illustri dall'Unità d'Italia ad oggi, a cura di Mauro Tedeschini, Bologna, Poligrafici editoriale, 1990, pp. 13-14
  • Antonio Patuelli, Beppe Rossi, Percorsi risorgimentali ravennati. Luoghi dell'anima nazionale, Ravenna, Longo, 2007, p. 51
  • Alberto Preti, Democrazia e sviluppo industriale in Emilia-Romagna. Contributo alla storia della realtà regionale fra Ottocento e Novecento, Imola, University press Bologna, 1984, pp. 84-85, 94