Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1 gennaio 1984Le sculture di Nicola Zamboni nel parco Pasolini al PilastroTra il 1974 e il 1984 lo scultore Nicola Zamboni realizza un complesso di oltre 200 figure umane a grandezza naturale. Esse vanno ad animare il parco “P.P. Pasolini”, allestito nei pressi del grande complesso edilizio del “Virgolone” nel rione Pilastro dagli architetti Paolo Bettini e Marco Ferrari. La maggior parte delle statue formano una suggestiva sfilata che attraversa quasi interamente l'area verde.dettagli
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1 gennaio 1988L'orologio solare del PEEP CavedoneIn una corte del PEEP Cavedone, Giovanni Paltrinieri costruisce per il Comune l'orologio solare più grande d'Italia. Su un quadrante a semicerchio di 36 metri di diametro uno gnomone proietta le ore dalle 6 alle 18, mentre una meridiana in marmo riporta altri dati: longitudine e latitudine, segni zodiacali, ora dell'alba e del tramonto. Di lato al grande orologio, un secondo gnomone permette di definire le date degli equinozi e l'esatta direttrice est-ovest. Oltre a costruire altri orologi solari (ad esempio a Pennabilli con Tonino Guerra e a Bagnacavallo con l'artista Remo Brindisi), Paltrinieri sarà anche autore di un censimento completo delle meridiane e degli orologi solari della diocesi di Bologna, descrivendo ben 479 strumenti. La meridiana del Cavedone fa parte di un programma simbolico, che illustra nei giardini del PEEP gli elementi archetipi di aria, terra e acqua, attraverso una serie di installazioni. Tra queste anche un Hortus Conclusus, un piccolo giardino di concezione medievale, rinchiuso da un alto muro e contenente statue allegoriche dello scultore Nicola Zambonidettagli
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1 gennaio 1995Nicola Zamboni e Sara Bolzani scultori socialiTra il 1990 e il 1995 lo scultore Nicola Zamboni esegue una grande opera formata da 120 personaggi in terracotta a grandezza naturale, da collocare davanti all'ingresso del Centro commerciale Conad di via Larga. Dopo anni di abbandono il gruppo plastico sarà spostato nel 2002 presso il giardino dell'Opera pia Galuppi di Pieve di Cento. Nel corso dell'infausto trasloco una cinquantina di figure verranno danneggiate. Negli anni successivi Zamboni eseguirà numerose opere pubbliche a Bologna e in vari comuni della provincia, utilizzando quasi sempre il rame come materiale. Tra esse: le Mondine a Bentivoglio (2003) e a San Pietro in Casale (2007), il Monumento agli Artigiani nel quartiere industriale delle Roveri a Bologna (2004), i Cavalieri in battaglia e San Giorgio e il Drago a San Giorgio di Piano (2006), la grande scultura dedicata a Guglielmo Marconi nella rotonda di Sasso Marconi (2008). Per molte opere Zamboni si gioverà della collaborazione con Sara Bolzani, artista conosciuta nel 1997 all'Accademia di Belle Arti di Bologna.dettagli
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15 maggio 2005Inaugurazione del Parco Oliviero Mario OlivoInaugurazione del parco intitolato all'insigne anatomista e istologo Oliviero Mario Olivo (1896-1981). Sito in via Murri, presso Chiesa Nuova, è un progetto dell'architetto Pietro Maria Alemagna. E' caratterizzato da grandi filari di gelsi e dalla canaletta del Savena, che lo attraversa nella parte bassa. La grande foglia di gelso e i fili che si torcono su una ruota infissa nella parete, il disegno della rete di canali, che attraversano il centro storico di Bologna, alludono alla grande tradizione della produzione di seta in epoca moderna. La scultura in rame è opera di Nicola Zambonidettagli
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17 maggio 2009L'Albero della Comunicazione a Sasso MarconiNella ricorrenza del centenario del Premio Nobel a Guglielmo Marconi, il Comune di Sasso Marconi promuove la realizzazione e la messa in opera, nella grande rotonda all'ingresso del paese, di una complessa scultura di Nicola Zamboni e Sara Bolzani, intitolata l'Albero della Comunicazione. Da uno dei rami dell'albero, su cui è seduto l'inventore della telegrafia senza fili, scaturisce il motto: “le mie invenzioni per salvare l'umanità, non per distruggerla”. Intorno sono illustrati alcuni eventi in cui la radio fu determinante, come il salvataggio dei passeggeri del transatlantico Republic, il volo aereo, il recupero di parte dell'equipaggio del dirigibile Italia, disperso sulla banchisa polare.dettagli
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23 giugno 2011"Umanità": sculture di Nicola Zamboni e Sara Bolzani a Palazzo d'AccursioNel cortile d'onore di Palazzo d'Accursio è esposto un grande gruppo scultoreo, che raffigura cavalieri medievali in battaglia e profughi in cammino. Secondo gli autori, Nicola Zamboni e Sara Bolzani, si tratta di una allegoria del mondo moderno: sono rappresentati gli orrori della guerra e la tragedia delle migrazioni, che coinvolgono tante popolazioni dei paesi poveri.dettagli
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16 giugno 2017Opere di Nicola Zamboni a Palazzo PepoliDal 15 giugno al 17 luglio si tiene a Palazzo Pepoli la mostra Nicola Zamboni. Le materie dei sogni, curata da Graziano Campanini e Pietro Di Natale.Sono esposte dodici importanti sculture di uno dei più noti artisti bolognesi contemporanei, realizzate in epoche e con materiali diversi. Esse appaiono ispirate da maestri della letteratura e dell'arte, come Calvino, Erasmo, Durer.Allievo di Quinto Ghermandi, Zamboni lavora in una grande casa-officina nella Bassa bolognese, aperta all'interesse e alla curiosità di allievi e visitatori.Le sue opere sono presenti in varie città del mondo, ma soprattutto decorano – veri e propri esempi di arte pubblica – i paesi della provincia bolognese.dettagli
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24 giugno 2021"Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori". Sara Bolzani e Nicola Zamboni a FerraraLa corte del castello estense di Ferrara ospita un vasto gruppo scultoreo, intitolato Umanità, degli artisti di area bolognese Sara Bolzani e Nicola Zamboni. E' un complesso di figure in rame e terracotta ispirato alle scene della Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, portata su un piano tridimensionale e attualizzata con personaggi dei nostri tempi. Accanto a cavalieri e dame, duelli e rapimenti, stanno uomini e donne che fuggono le guerre, profughi, protagonisti di migrazioni passate e presenti. Una parte delle sculture sono state esposte a Bologna nel 2011 nel cortile d'onore di Palazzo d'Accursio. L'allestimento ferrarese evoca con nuovi lavori le vicende dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto, scritto e stampato nella capitale estense. Tra i richiami ai capolavori dell'arte - Paolo Uccello, Dürer, Giambologna - spicca l'interpretazione del San Giorgio e il drago di Cosmè Tura, custodito nella vicina cattedrale. Prevista in un primo tempo fino a settembre 2021, la mostra sarà prorogata fino a giugno 2022.dettagli
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21 agosto 2021La scomparsa di Graziano CampaniniMuore a 68 anni, dopo lunga malattia, Graziano Campanini (1953-2021), già responsabile dell'ufficio Beni artistici dell’Ausl di Bologna e punto di riferimento della vita artistica e culturale cittadina. E' stato direttore del complesso monumentale di Santa Maria della Vita e del Museo della Sanità e dell'Assistenza. Per anni ha organizzato mostre, conferenze, eventi, che hanno valorizzato e fatto conoscere luoghi quali la chiesa del Compianto di Niccolò dell‘Arca e l'Oratorio superiore, che ospita il Transito della Vergine di Alfonso Lombardi. Scrittore di racconti e saggista, ha collaborato e curato mostre e cataloghi di artisti quali Wolfango, Pirro Cuniberti, Bruno Raspanti, Nicola Zamboni, Mauro Mazzali e molti altri. Sempre legato a Pieve di Cento, di cui era originario, ha collaborato a organizzare il sistema museale della cittadina, nato dal restauro e dalla riqualificazione delle ex scuole De Amicis, danneggiate dal terremoto del 2012. Esso comprende il Centro di documentazione della Canapa, le Collezioni comunali d'arte, il Museo della Rocca, la sezione museale della Liuteria, la Pinacoteca Civica. Quest'ultima gli sarà intitolata nel 2022. All‘ingresso verrà collocata una statua di Nicola Zamboni (1943-2023), che lo raffigura fedelmente.dettagli
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17 gennaio 2023Muore lo scultore Nicola ZamboniDopo un lungo ricovero nel reparto di terapia intensiva dell'Ospedale Maggiore muore a 79 anni lo scultore Nicola Zamboni (1943-2023). Lascia moltissime opere pubbliche a Bologna e provincia, dalle mondine di Bentivoglio alle statue bianche del Parco Pasolini al Pilastro. Ha composto soprattutto opere corali, con figure umane e animali in forme realistiche e a grandezza naturale, modellate con l'uso di varie tecniche e in diversi materiali, dalla ceramica al legno, dal cemento al rame. Le sue sculture sono apprezzate anche molto lontano da Bologna, come il busto di Guglielmo Marconi conservato a Rio de Janeiro nel santuario del Cristo Redentore sul Monte Corcovado. Nel 1968, lasciata l'Accademia a Bologna, in contrasto con l'ambiente e i docenti, si recò in Inghilterra per conoscere Henry Moore (1898-1986), di cui fu ospite per circa un mese. Nel 1975, però, tornò in via Belle Arti come assistente di Quinto Ghermandi (1916-1994). Dal 1997 al 2004 tenne la cattedra di scultura all'Accademia di Brera, dove conobbe l'artista e compagna di vita Sara Bolzani. Insieme aprirono, in una cascina di Sala Bolognese, una dimora-atelier con un piccolo parco ravvivato dalle loro sculture. Qualcuno l'ha definita "una scuola-officina che ricalca la bottega rinascimentale". Il sindaco di Ferrara rimanda alla recente, complessa installazione nel cortile del Castello Estense, in cui Zamboni “ha saputo, in maniera mirabile, dare forma alla materia, ricreando suggestioni, scene, ambientazioni, ispirazioni ‘ariostesche”. Quello di Bologna ricorda che l'opera di Zamboni è stata sovente “poesia che si fa scultura”, capace di “commuovere e muovere un moto di giustizia e amore”. Si dice certo che "molti ricorderanno ora di avere visto una sua opera".dettagli