Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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7 ottobre 1803Avventuroso volo in pallone di Francesco ZambeccariAlla Montagnola sono costruite tribune di legno destinate agli spettatori del tentativo di volo in pallone del conte Francesco Zambeccari (1752-1812), previsto per il 4 settembre. Si tratta di un vasto steccato rotondo, “di una gran circonferenza e altezza”, che forma un'arena con una dozzina scalini alti e larghi. Su ognuno di essi vi sono file di sedie, e rimane anche lo spazio dietro per passare. Visto il gran concorso di pubblico, la Municipalità organizza, per il giorno dell'evento, vari spettacoli, compresa una corsa di cavalli berberi, con un premio di 60 scudi. Il “pallon volante” di Zambeccari, un globo di seta di quasi quaranta metri di diametro, imbrigliato da una rete e gonfiato da aria riscaldata, è stato preparato e collaudato nella chiesa sconsacrata delle Acque, fuori porta San Mamolo. Sotto la sfera più grande è posto un pallone più piccolo, chiamato Mongolfiera, che evita di disperdere gas e zavorra. L'enorme macchina è stata realizzata grazie a un prestito governativo e ai fondi raccolti da una Società di cittadini. Per inconvenienti tecnici, l'impresa è rimandata al mese di ottobre. Coloro che hanno acquistato i biglietti per l'ingresso nello steccato, vengono rimborsati. Un nuovo tentativo è effettuato tra il 5 e il 6 ottobre, dopo che per quasi un giorno il pallone volante è stato riempito di "aria rarefatta". L'aerostato, con a bordo il conte Zambeccari, il fisico Gaetano Grassetti di Roma e il matematico Pasquale Andreoli di Ancona, molla gli ormeggi in piena notte: la partenza affrettata, con il pilota "stanco e digiuno", è dovuta all'impazienza del pubblico e delle autorità, ormai stremati dalla lunga attesa. Per alcuni giorni si perderanno le tracce del velivolo, finché giungerà da Venezia la notizia del recupero degli aeronauti ad opera di un peschereccio, nell'Adriatico in tempesta, a dieci miglia da capo Promontore. L'equipaggio tornerà in città pochi giorni dopo, con i segni della rocambolesca avventura: lo Zambeccari con le braccia fasciate e “colle mani monche”, l'Andreoli coi piedi assiderati: "Il letto di paglia è per loro più necessario del letto della gloria", commenterà il De Buoi con ironia. Secondo una versione comica del tragico viaggio, il pallone sarà ritrovato in Bosnia, dove turchi e cristiani combatteranno per il suo possesso: nel luogo della caduta scaturirà una fonte miracolosa. Il grande apparato scenico predisposto per il volo, capace di 8.000 spettatori, servirà in seguito per altri pubblici spettacoli: corse di cavalli, pali nei sacchi, cacce di tori. Lo steccato verrà abbattuto dopo la trasformazione della Montagnola in pubblico passeggio. Primogenito del senatore Giovanni e di Marianna Bentivogli, Francesco Zambeccari (1752-1812) ha avuto una vita avventurosa. Ha militato nella marina spagnola e russa, è stato denunciato al Tribunale dell'Inquisizione, è finito anche prigioniero dei Turchi. Ha rifiutato la carica di Gonfaloniere a Bologna, ritenendola “troppo frivola”, ed è andato all'estero, non sopportando “l'oziosità” della vita in città. Il primo esperimento di volo con un pallone è avvenuto a Londra il 23 marzo 1785. Nel 1790, durante un periodo di prigionia a Costantinopoli, ha scritto un Saggio sulla teorica e la pratica delle macchine areostatiche, pubblicato poi a Bologna presso Ramponi nel 1800.dettagli
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15 marzo 1821L'Arena del Gioco del PalloneSu progetto dell'architetto Giuseppe Tubertini (1759-1831) viene edificata, sul lato orientale della Montagnola, un'arena per il Gioco del Pallone. L'idea non è nuova. Pochi anni prima l'arch. Ercole Gasparini aveva proposto una struttura simile sul lato meridionale della piazza d'Armi (o piazza del Mercato), arricchita però da un grande edificio porticato in stile neoclassico, con funzioni varie legate all'intrattenimento: botteghe, caffé, sale bigliardo, appartamenti per ospiti illustri, ecc. Per la nuova arena il Comune ha messo a disposizione il terreno e l'edificio è stato costruito grazie al pubblico azionariato: sono state emesse 5.000 "voci" (azioni) da 2,60 scudi, pagabili in 13 mesi. Lo Sferisterio si innalza sull'area della chiesa di San Giovanni Decollato, fondata nel 1350 dalla Compagnia della Morte e sconsacrata nel 1808. Una volta decisa la sua demolizione, i materiali da costruzione sono stati utilizzati per il muro di sostegno della Montagnola e, appunto, per la nuova arena sportiva. L'edificio del Giuoco del Pallone, modello nel suo genere, è costituito da un lungo muro per il rimbalzo della palla, con all'esterno una sequenza di colonne in quindici campate e un alto cornicione. Un certo numero di finestrelle servono per "dar sfogo all'impeto dei venti contro il Gran Muro". Le tribune di testata sono coperte da un tetto sostenuto da colonne doriche e difese da una rete "che protegge dalle percosse del pallone i fanciulli, le donne e i timorosi". Sul lato della "rimessa" - opposto a quello della "battuta" - sono ricavati appositi spazi per le Autorità e per la Polizia. Sul muro saranno collocati, nel tempo, i busti di tre celebri giocatori: Massimo (Domenico Marini di Sacile), Antonio Maestrelli e Giovanni Domenico Bossotto di Scurzolengo. Lungo il campo di gioco è presente un ampio parterre a gradoni. L'ingresso in tribuna costa 15 baiocchi. Lo sferisterio è inaugurato il 15 marzo 1821 sotto la pioggia, con la prima partita di pallone al bracciale tra le squadre di Massimo e di Galeassi. Sul più bello uno scroscio di pioggia disperde gli spettatori, che il giorno seguente saranno ripagati "ad usura" per lo spettacolo perduto. In occasione della solenne apertura è composta una Canzone: Ora a novel decoroDegli ampi tuoi giardiniA cui già onore divinile Muse tributarVasto recinto ammirasiD'alte colonne e muraChe i pregi di naturaColl'arte superò.In questa Arena nobileil forte atleta, e proderiscuote onori e lodedal popol spettator. I bolognesi sono tra i più assidui e competenti spettatori del gioco del pallone. Si gioca quasi tutti i pomeriggi da aprile a ottobre. Dal 1830 le partite saranno accompagnate da spettacoli d'arte varia: esposizioni di animali esotici, prestigiatori, cavallerizzi, bande, giostre, alberi della cuccagna. Nel 1838 nell'arena del pallone sarà allestita una parodia dell'opera seria con ballo, La distruzione dei masnadieri, in parte in dialetto. Dopo l'Unità il singolare scienziato Quirico Filopanti vi terrà le sue popolari lezioni di astronomia. Nel '900 ospiterà per un certo periodo il Circo Togni - dopo che un incendio avrà distrutto le sue attrezzature - e fino al 1964 sarà utilizzata come padiglione della fiera campionaria.dettagli
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6 novembre 1828"Elevazione aereobatica" di Francesco Orlandi dalla MontagnolaIl 6 novembre, all'una del pomeriggio, l'aeronauta Francesco Orlandi effettua una “elevazione aereobatica” dai pubblici giardini della Montagnola. Il pallone, provvisto di paracadute e di propulsori in entrambi i lati della cabina di volo, si dirige verso sud-ovest e atterra nei pressi di Prunarolo, sull'Appennino, a una ventina di miglia dalla città. Alla sera Orlandi è accolto trionfalmente al Teatro del Corso.dettagli
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22 luglio 1839Tentativi di volo di Francesco OrlandiIl bolognese Francesco Orlandi annuncia per il 22 luglio un'ascensione in mongolfiera dai pubblici giardini della Montagnola. L'ingresso al giardino è fissato in 10 baiocchi, mentre nei due steccati con sedie il costo è di 30 e 20 baiocchi. La macchina aerobatica è rimasta esposta per qualche tempo "nel locale così detto del Carrobbio presso il Foro dei Mercanti", ovvero in piazza della Mercanzia, visibile "dietro il pagamento di baiocchi 5". Allievo del conte Zambeccari, sfortunato pioniere dei voli in pallone, Orlandi ha già fatto esperimenti a Firenze il 6 agosto 1826 e a Milano il 5 aprile 1827, levandosi dall'anfiteatro di quella città, per atterrare felicemente, dopo un breve volo orizzontale, nel Borghetto di Porta Tomasina. Dalle disavventure del maestro ha tratto utili indicazioni per le sue esperienze di volo. Ha costruito un globo a figura sferica, fatto di quaranta strisce bianche e verdi “di serico drappo”. Esso porta notevoli modificazioni soprattutto nel bruciatore, diminuendo i rischi di versamento dell'alcool e di incendio conseguente della macchina volante. L'esito di questo esperimento bolognese non è dei più felici, tanto che il pilota prometterà, con un manifesto del 25 settembre, un nuovo viaggio aereo per il mese di ottobre, di cui, però, non rimarrà notizia.dettagli
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25 maggio 1845L'Arena del Gioco del Pallone riapre con una parata di campioniRiapre la Grande Arena del Giuoco del Pallone ai giardini della Montagnola. Il 25 e il 27 maggio in programma vi sono due giocate, alle quali prendono parte grandi atleti, in pratica i “primissimi giuocatori d'Italia”. Si confrontano le squadre dei Fiorentini, con Giuseppe Raspolini detto il Moro, i Pisani, i Lombardo-Veneti e i Romagnoli, con i tre Diavoli faentini del bracciale: Angelo, Luigi e Achille Donati. Le partite hanno il gradimento del pubblico, accorso numeroso. "E ciò lo han dimostrato gli applausi che hanno riscosso i giocatori", riferirà l'articolista del periodico "Teatri Arte e Letteratura".dettagli
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20 settembre 1846Prime corse di cavalli "a sedioli" in MontagnolaIl 20 settembre, alle quattro e mezza pomeridiane, sull'anello del giardino della Montagnola, ridotto “ad elegante forma di Circo Equestre“, si svolgono le corse di cavalli al trotto “a sedioli”, cioè con speciali carretti a due ruote. Per il cronista del giornale la “Farfalla“ si tratta di “un nuovo genere di spettacolo“, al quale partecipa una “immensa folla di Bolognesi e di Stranieri“. Per la prima volta viene pubblicato un programma ufficiale. Vi prendono parte nove cavalli provenienti da varie regioni, divisi in tre batterie. Alcuni non vengono indicati per nome, ma solo con i caratteri della loro razza. Ogni vincitore delle gare “di sperimento“ ottiene una "elegante bandiera" con iscrizione tessuta in oro e partecipa alla gara finale “di primato”. I premi prevedono 80 scudi al vincitore, 50 al secondo e 30 al terzo. Si replica il 27 settembre e il successo è "brillantissimo": nonostante l'alto prezzo dei biglietti, si registra un notevole incasso. Le corse alla Montagnola diventeranno consuete negli anni seguenti. Vi sarà l'accesso libero ai prati per il popolo e l'erezione di tribune e palchi per coloro che desiderano posti riservati. Dietro il pagamento di un biglietto, sarà anche possibile accedere all'interno del recinto, che delimita il terreno per le corse con le carrozze e a cavallo. La pista della Montagnola, tuttavia, risulterà col tempo limitata - solo 560 m - e la sua forma circolare senza paraboliche non permetterà di sfruttare le qualità dei cavalli più veloci, soprattutto quelli importati. Nel 1888 sarà inaugurata una pista regolamentare fuori porta San Felice, a cura dei fratelli Zappoli.dettagli
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13 novembre 1847Due fortunati voli di Luigi PianaIl 13 novembre Luigi Piana (1791-1853), barbiere con la passione delle mongolfiere, tenta un volo aeronautico dai giardini della Montagnola. Già nel 1826 ha presentato al Teatro del Corso il modellino del suo aerostato, aprendo insieme una sottoscrizione che però non ha avuto esito. La macchina da lui progettata è composta da un globo simile a quello dello Zambeccari, sormontato da uno più piccolo, che dovrebbe servire alla direzione del viaggio. I cittadini bolognesi accorrono in massa all'esperimento. L'ascesa avviene, “maestosa e tranquilla”, fra gli applausi del pubblico: il pallone prende terra a quattro miglia dalla città ed è riportato da alcuni volontari, ancora in parte gonfio, al punto di partenza. Alla sera Piana è acclamato al Teatro Contavalli, durante una recita di beneficenza dei Filodrammatici. L'aeronauta ritenta il volo il giorno successivo: il pallone si dirige verso gli Appennini ed atterra felicemente a Vergato, a 25 miglia da Bologna. Al ritorno Piana è festeggiato al Teatro comunale e poi ricondotto tra gli evviva alla sua abitazione. Riceverà un dono in denaro dal Legato pontificio.dettagli
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27 novembre 1853Finisce a Roma l'avventura di Luigi Piana, volatore aereobaticoTermina nei cieli di Roma l'avventurosa vicenda del bolognese Luigi Piana (1791-1853) inventore di una macchina aerostatica molto complicata, fatta da due globi sovrapposti, collegati ad una vela e a un “aerofreno” (congegno per moderare la velocità in ascensione). I suoi primi voli a Bologna nel 1847 (8 e 14 novembre) furono effettuati con successo e si conclusero tra gli applausi degli spettatori convenuti alla Montagnola. Nel 1848 i suoi tentativi furono meno fortunati: il 5 novembre, ad esempio, partì dal Prato di San Francesco e fu costretto ad un atterraggio di fortuna a Riolo di Romagna, con la perdita di due involucri. L'ultimo volo, nella Città Eterna, si svolge il 27 novembre 1853. Partendo dalle terme di Diocleziano, la sua macchina sale a quote elevatissime e l'anziano “volatore aereobatico” rimane assiderato, tornando al suolo ormai in fin di vita. Secondo altre fonti la causa della sua morte si deve allo scoppio del pallone superiore. Il tragico incidente di Piana rattrista e commuove anche papa Pio IX, che all'aviatore aveva dato la sua benedizione.dettagli
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28 maggio 1855Corse di "sedioli" alla MontagnolaIl 28 maggio, alle sei del pomeriggio, si tengono alla Montagnola grandi corse di "sedioli" (calessi) e di “cavalli a fantini”. Gli amatori dei cavalli accorrono da Modena, Padova e dalla Romagna. La notizia della replica delle corse, annunciata per la domenica successiva, viene aspramente criticata, alla luce della minaccia del colera.dettagli
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21 giugno 1857Corse di "sedioli" per gli orfani del coleraDal 21 al 23 giugno si tengono alla Montagnola delle corse di sedioli e “barroccini”, con grande partecipazione degli appassionati di cavalli. Il ricavato della manifestazione è a favore dei poveri orfani del colera.dettagli
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28 luglio 1861Volo dell'aeronauta GodardL'aeronauta francese Eugène Godard (1827-1890) effettua alla Montagnola un volo aereostatico con un grande globo, chiamato Leviatan. Esso presenta la novità di una frappatura, che serve per diminuire la velocità durante la discesa. In questo esperimento il pallone, guidato da un domestico, cade nei pressi di Russi. Godard è autore di oltre duemila ascensioni, anche con finalità militari. Nel 1859, durante la campagna dell'esercito francese in Italia, ha effettuato alcuni voli per controllare i movimenti delle truppe nemiche. Durante l'assedio di Parigi del 1870 organizzerà, con palloni aerostatici, il primo servizio di posta aerea.dettagli
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30 aprile 1868Volare al femminileIl 30 aprile la mongolfiera "Mercurio" si innalza da piazza Maggiore con a bordo un equipaggio tutto femminile. Assieme a madame Poitevin - conosciuta a Bologna per alcuni voli spettacolari effettuati in passato assieme al marito - è a bordo lady Elisa Otway, una eccentrica signora inglese dedita alla beneficenza e agli sport di coraggio. Le due dame volano per una ventina di minuti sopra i tetti della città e atterrano con successo in un prato fuori porta Santo Stefano. Risulta questa una delle migliori ascensioni mai effettuate. Il tentativo era già previsto alla Montagnola il 26 aprile, ma in quell'occasione all'ultimo momento la Società del Gaz non aveva fornito l'elemento necessario a gonfiare e far salire il pallone. Ne era seguito un grande parapiglia, provocato dal "popolino", che pretendeva la restituzione dei soldi del biglietto d'ingresso. Alla sera la Signora Poitevin è festeggiata al Teatro Comunale, dove è in programma l'opera di Donizetti Don Sebastiano.dettagli
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1872La passione dei velocipediUn cittadino francese prende in affitto l'arena dello Sferisterio (o del Gioco del Pallone) e vi apre un noleggio di bicicli e tricicli. Il Comune intanto concede ai pedalatori il permesso di circolare sull'anello della Montagnola e nella piazza Otto Agosto. Il primo velocipede è apparso a Bologna nel 1870, con la ruota anteriore più alta di quella posteriore e il manubrio girevole collegato al freno da una funicella. Uno dei primi campioni ciclisti è Lorenzo Scarani, capace di scendere da San Michele in Bosco con le mani sul manubrio e i piedi sul sedile del biciclo. A fine secolo un certo Francesco Pelloni aprirà in Piazza VIII Agosto una officina per velocipedi, con annesso noleggio. Un'altra officina con noleggio sarà condotta da Raffaele Oppi in via Cairoli. Intanto in diversi punti della città sorgeranno rivendite di biciclette e pneumatici. In via Farini aprirà il Laboratorio succursale della casa di Stanislas Rossy di Digione “per la fabbricazione e riparazione di coperture in gomma per biciclette e vetture a benzina”. In via Santo Stefano Umberto Manzoli venderà biciclette della Gladiator Phebus di Parigi e della Bianchi di Milano. Guglielmo Rubbi terrà in via Mazzini un deposito con rivendita di biciclette e pneumatici di varie marche, mentre Pietro Giordani in via San Vitale fabbricherà biciclette, ma anche macchine da cucire. Anche il meccanico Belvederi, con officina a vapore in via Indipendenza, abbinerà la fabbricazione e vendita dei velocipedi a quella delle macchine da cucire e dei ferri da taglio.dettagli
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15 agosto 1876Giuseppe Ballarini e la Società bolognese per le corse al trotto“Chi non ricorda le emozioni provate alle lotte di gara fra Vandalo e Visapur nel 1869-1870, due campioni che debuttarono con una velocità del tutto sconosciuta allora?” (P. Patrizi) Giuseppe Ballarini (1837-1915), capitano di cavalleria e vice comandante dei pompieri, fonda la “Società bolognese per le corse al trotto”. Le corse dei "sedioli e biroccini" per cavalli di ogni razza si tengono nel mese di maggio, durante la permanenza in città della Madonna di San Luca, nell'anello della Montagnola. La prima è avvenuta nel 1847 per iniziativa del signor A. Cazzani. Capitano di cavalleria e futuro comandante dei pompieri (dal 1879 al 1900), Ballarini sarà giornalista e dirigente ippico di primo piano, anche a livello nazionale. Sarà presidente della Consociazione ippica italiana per il trotto, fondata nel 1885, e istituirà il Derby del Trotto, disputato per la prima volta a Bologna nel 1889. Tra il 1877 e il 1882 il sodalizio bolognese del trotto organizzerà tredici corse a sedioli. Le gare si svolgeranno col sistema delle batterie e della finale dei vincitori. Tra i cavalli si distinguerà il roano Vandalo, vero asso pigliatutto, detentore del record sul giro di pista della Montagnola in 54 secondi. Dal 1881 al posto del pesante sediolo, farà la sua apparizione il sulky di invenzione americana.dettagli
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30 maggio 1886Gare di velocipedi in Montagnola. Il Veloce ClubSi tiene nell'anello della Montagnola la prima gara di corridori internazionali di velocipedi. Viene vinta dal milanese Enrico Tarlarini (1867-1919). La manifestazione, ideata da Agostino Magrini e organizzata da un apposito comitato, ha “un risultato splendido” e suscita grande interesse nel “pubblico affollatissimo” accorso al giardino. Il nuovo mezzo, le velocipede bicycle o biciclo, è apparso da qualche anno nei viali rettilinei di Parigi. La passione per le due ruote ha contagiato ben presto gli sportivi e i gentlemen bolognesi. Nella vicina piazza VIII Agosto aprono diverse botteghe di noleggiatori: la piazza stessa è utilizzata come pista di prova. La sera stessa della prima riunione, durante il banchetto tenutosi dopo le gare, Ugo Gregorini Bingham (1869-1924) e altri appassionati propongono di fondare anche a Bologna un Veloce Club. L’idea suscita un tale entusiasmo che il giorno seguente l’associazione sarà “un fatto compiuto”. Nel 1887 il campionato del Veloce Club verrà vinto da Giuseppe Panzini, fratello dello scrittore Alfredo, su un biciclo "Rudge". Alla fine del secolo saranno invece organizzati i primi "circuiti di velocità" con motociclette. In Montagnola si correrà a partire dal 1902. L'uso delle due ruote in città sarà a lungo limitato da norme restrittive. Olindo Guerrini, appassionato pioniere della bicicletta, testimonia del divieto di percorrere con velocipedi il Mercato di Mezzo e piazza Maggiore. L’impedimento rimarrà almeno fino al grande Convegno ciclistico del 1898, quando oltre 400 partecipanti invaderanno il sagrato di San Petronio.dettagli
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15 maggio 1887Corse di velocipedi alla MontagnolaTanti sportivi accorrono alle gare di velocipedi che si tengono alla Montagnola. Dopo la sfilata dei bicicli, si svolge la corsa Garisenda in cinque giri, vinta non senza polemiche da Davis. Chiude il concorso, tra l’entusiasmo del pubblico, la corsa Excelsior, gara di resistenza in 25 giri. Le prime competizioni di velocipedi si sono svolte il 30 maggio dell’anno precedente. In quell'occasione Bologna ha assistito stupita all'arrivo di molti dilettanti velocipedisti, che hanno preso a "correre in qua e in là per la città e fuori".dettagli
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18 giugno 1887Pista per le corse di cavalli ai Prati di CapraraAi Prati di Caprara, la vasta area pianeggiante fuori Porta san Felice appartenuta un tempo alla nota famiglia senatoria, è inaugurata una pista per le corse al galoppo. Assieme all'ippodromo Zappoli, che sorgerà l’anno seguente nei pressi della stessa porta, è destinata a sostituire l'ormai inadeguato anello della Montagnola. Prima di essere occupata dall'autorità militare, sarà teatro delle gare organizzate dalla Società bolognese per le corse dei cavalli.dettagli
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12 giugno 1888L'ippodromo ZappoliPer iniziativa della famiglia Zappòli nel parco della villa che fu dei marchesi Davia, vicino a Porta San Felice, sorge l'ippodromo di Bologna. All'inaugurazione, il 12 giugno, intervengono i sovrani italiani. L'impianto, "rotondo come una bondiola", elegante e ampio (Cervellati), è stato progettato dall'ing. Filippo Buriani. E‘ dotato di una capiente tribuna in pietra con tettoia, che offre "comodità grandiose e opportune". Le "elegantissime panchine" poste sui gradini della tribuna sono della ditta Nobili di Modena. La nuova pista sostituisce quella della Montagnola, utilizzata dal 1846. Ha la misura regolamentare di 804,50 metri (mezzo miglio inglese). Dalla seconda riunione autunnale sarà installato un totalizzatore per le scommesse. Allo Zappoli si svolgeranno soprattutto le corse con i "sedioli", cioè le gare al trotto, mentre quelle al galoppo saranno ospitate ai Prati di Caprara. L'attività ippica continuerà per quarant’anni, fino alla demolizione nel 1928, ma anche dopo che l'area dell’ippodromo sarà occupata da una caserma e da palazzi residenziali, per volere degli antichi proprietari verrà mantenuta una stalla con qualche cavallo.dettagli
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10 maggio 1891Partita a calcio durante le Feste della VirtusNel maggio la Società Ginnastica Virtus celebra il ventesimo anniversario della sua fondazione con una serie di gare, che coinvolgono atleti da ogni parte d'Italia. Il 3 maggio si apre con una sfilata di velocipedisti, che, attraverso le vie centrali, giunge alla Montagnola, dove gareggiano i “funamboli del biciclo”. Il giorno seguente ha inizio il Torneo di Scherma, al quale partecipano oltre duecento tra i migliori tiratori italiani, tra i quali alcuni rappresentanti della gloriosa scuola bolognese. Durante la premiazione del Torneo appare la nuova bandiera sociale, per la prima volta con il nome “Virtus”. Il 7 maggio a Palazzo dei Notai si tiene il Congresso dei Maestri di Ginnastica, presieduto da Costantino Reyer. Nello stesso giorno al Poligono del Meloncello si svolge la gara di Tiro a Segno. L'8 maggio iniziano le esercitazioni di ginnastica. La pioggia costinge ad effettuare le prove in palestra, invece che nel cortile delle Scuole di Piazza Galilei. Le Feste si concludono il 10 maggio con un corteo di 5.000 ginnasti lungo le strade del centro, da via Santo Stefano alla Montagnola. Qui è stato eretto un grande steccato ornato di bandiere e stendardi, dove nel pomeriggio si svolgono esercizi con bastone Jäger, corse di velocità, esercizi collettivi, evoluzioni di plotone. Alla sera in Santa Lucia si tiene l'Accademia finale di Ginnastica, seguita dalle premiazioni. Il primo ad essere premiato è il decano dei ginnasti bolognesi Sisto Tassinari. Durante il Concorso Ginnastico Federale due squadre di ginnasti della Virtus giocano, per la prima volta in Italia, una partita di calcio. L'esibizione gratuita, che si tiene in piazza 8 Agosto, è vivamente disapprovata dal pubblico, che accoglie i giocatori con salve di fischi.dettagli
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29 aprile 1893Corse internazionali di velocipediIn occasione del ventesimo anniversario della Società sportiva Virtus, il 29 e 30 aprile sono organizzate alla Montagnola alcune corse di velocipedi. Vi partecipano alcuni dei migliori corridori internazionali, come i francesi Barden, Doutrelon, Courbe e gli italiani Cantù, Rustichelli, Pasta. Sono presenti anche diversi campioni bolognesi: Venturi, Gasparini, Serra e molti altri. Vasco Lanzi conquista il titolo societario. Luigi Pontecchi ottiene un vero trionfo, portato sulle spalle dai tifosi in delirio. Il pubblico intorno alla pista è molto numeroso, superando quello presente alle corse dei cavalli degli anni precedenti. L’evento delle corse di velocità in Montagnola sarà replicato nel maggio 1895 con 80 atleti concorrenti. Grande risonanza avrà il tentativo - non riuscito - di Pontecchi di battere il record dell’ora.dettagli
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3 luglio 1893Avventurosa ascesa in pallone di madame RichardL’aerostato Vallombrosa, guidato da Madame Richard, effettua un’ascensione partendo dall’Arena del Pallone. Il velivolo si alza con molta fatica, lambendo le cime dei platani della Montagnola. Spinto da un leggero vento, guadagna velocemente l’altezza delle prime nubi. Anche la discesa risulta assai difficoltosa. ll pallone tocca terra a San Vitale di Reno ed è subito circondato da molti contadini incuriositi.dettagli
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22 settembre 1895Accoglienza trionfale per i ginnasti della Virtus di ritorno da RomaIl 22 settembre diverse migliaia di cittadini accorrono alla stazione ferroviaria e si assiepano lungo la via Indipendenza e in piazza Vittorio Emanuele II per applaudire la centuria dei ginnasti della Virtus, reduce dal Concorso internazionale di Roma. Al binario di arrivo gli atleti sono accolti dalla banda municipale e dalle corali Euridice, Orfeonica, Verdi e Mazzolani con le loro bandiere. Dopo i saluti delle autorità i ginnasti, riuniti in plotoni, si avviano verso il centro, con in testa la fanfara della società. Accanto alla bandiera, decorata con la corona d'alloro vinta nella gara di squadra, cammina il Presidente onorario prof. Marcello Putti. Dopo una breve sosta in piazza Vittorio Emanuele il corteo raggiunge la palestra di Santa Lucia in via Castiglione, dove il capo delegazione Giuseppe Monti ringrazia i soci “pel modo lodevole ed il contegno esemplare" coi quali hanno rappresentato a Roma la gioventù bolognese. E' stata una spedizione imponente, inedita per i tempi, favorita dal nuovo Presidente della Virtus Cesare Sanguinetti e resa possibile dagli introiti di numerose iniziative promozionali. Tra esse l'affittanza del Giuoco del Pallone, l'organizzazione in febbraio di una Veglia Fantastica al Teatro Comunale e di tre giornate di corse in bicicletta, svolte alla Montagnola nel mese di maggio, sotto l'Alto Patronato del Principe di Napoli. A Roma la squadra bolognese si è distinta, già nella sfilata iniziale del Concorso, per “la precisione dei movimenti”. Ha percorso diversi giri di campo “con passo marcato, con precisione e compostezza”, suscitando l'ammirazione di tutti. Nei giorni seguenti la Virtus ha colto buoni risultati nella corsa a squadre e nel salto. Alessandro Rizzoli ha guadagnato la medaglia d'oro offerta dal Ministero della Guerra. La bandiera sociale si è riempita di medaglie e decorazioni. L'inno cantato a Roma dagli atleti virtussini - parole del capo squadra Giuseppe Monti - è divenuto l'inno ufficiale della Federazione Ginnastica. La partecipazione di cento ginnasti al Concorso di Roma ha provocato contrasti e polemiche tra i dirigenti della Virtus. Sono state criticate le spese eccessive e il consigliere Remigio Legat ha osteggiato la scelta di Monti, preferendo la qualità delle esibizioni alla quantità degli atleti partecipanti.dettagli
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14 maggio 1899Corteo ciclistico del Touring ClubIl Touring Club Ciclistico Italiano (fondato a Milano l'8 novembre 1894) organizza in piazza Maggiore un grande raduno corteo di velocipedisti, nel 50. anniversario dell’assedio di Bologna da parte degli Austriaci. Il comitato dei festeggiamenti estende l'invito a prendere parte alla manifestazione ai sindaci della provincia, ai quali si chiede di farsi accompagnare dalle rispettive bande municipali. In piazza Maggiore il sindaco Dallolio tiene per tutti un discorso commemorativo. In occasione del congresso si svolge anche una gara motociclistica, vinta da Attilio Caffarati su una moto Carcano. Il Touring è definito dai bolognesi, per via della sigla TCCI, il "Club dello starnuto". Le prime biciclette sono molto costose (fino a 900 lire) e quindi privilegio dei più ricchi. Per imparare occorre un apprendistato, che gli appassionati bolognesi fanno alla Montagnola, affittando i velocipedi al noleggio Pelloni. Tra i primi ciclisti escursionisti, vi sono il dilettante fotografo Giuseppe Michelini e i letterati Alfredo Oriani (1852-1909) e Olindo Guerrini (1845-1916), autore dell'inno del Touring e di odi alle due ruote: “sovra il ferreo corsier passo contentocome a novella gioventù rinato,e sano e buono e libero mi sento”dettagli
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1900Montagna e Stiancon campioni della lottaNelle gare di lotta organizzate a Milano dalla neonata “Gazzetta dello Sport” Achille Montagna conquista il titolo italiano assoluto, battendo in finale Riccardo Giovannini, detto “Stiancon”. Entrambi sono bolognesi e alfieri della Virtus. La lotta greco romana si sta affermando a Bologna e in Italia come una vera disciplina sportiva. Fino a poco tempo prima i lottatori erano solo “uomini forzuti” che si esibivano nelle piazze e nelle fiere di paese con numignoli come la Pantera Nera o il Massacratore del Sahara. Montagna non disdegna di esibirsi in prove di forza - braccio di ferro, rottura di catene, sollevamento di pesi - alla Montagnola o all’Arena del Sole. “Essere Montagna” sarà a lungo a Bologna sinonimo di uomo invincibile. Riccardo Giovannini è l’idolo dei popolani del Borgo San Pietro. Il suo nomignolo, Stiancon, significa in bolognese “quello che rompe tutto”, soprattutto gli avversari che osano sfidarlo. Dal 1902 al 1909 figurerà nel cartellone del Politeama Felsineo, esibendosi negli intermezzi degli spettacoli.dettagli
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25 maggio 1901Congresso internazionale TuristicoTra il 25 e il 27 maggio si tiene a Bologna il 3° Congresso internazionale Turistico, con rappresentanti dei Touring Club italiani e di parecchi paesi europei. Le staffette di 50 città italiane giungono a Bologna il 25 maggio. Dopo aver sfilato alla Montagnola e lungo via Indipendenza, vengono accolte in Sala d'Ercole dal sindaco Dallolio. La parata è aperta da un battaglione di bersaglieri in bicicletta. Il 26 maggio si svolge una grande sfilata di biciclette nel centro della città e la sera in Sala Borsa è offerto un banchetto con oltre 500 coperti. L'ultimo giorno si svolgono ai Giardini Margherita gare di velocipedi e di nuoto. Tra le varie sfide è molto apprezzata quella per il mezzo più pratico e spedito di trasportare un ferito con una o due biciclette. Un tandem-barella sarà effettivamente realizzato a ridosso della Grande Guerra.dettagli
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1 giugno 1902Corse ciclistiche internazionali alla MontagnolaL' 1 e il 2 giugno alla Montagnola hanno luogo alcune gare ciclistiche, con il concorso di grandi campioni professionisti italiani e stranieri. La manifestazione è chiusa da una gara motociclistica.dettagli
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28 maggio 1904L'Esposizione dell'Industria italiana per il Materiale turisticoVittorio Emanuele III inaugura alla Montagnola l'Esposizione dell'Industria per il Materiale turistico, organizzata dal consolato bolognese del Touring Club Italiano - presieduto dal poeta Olindo Guerrini - e dalla Società del Risveglio Cittadino. La mostra comprende un grande assortimento di materiale inerente l'attività sportiva e turistica, compresa l'aeronautica. Un padiglione ospita l'arte turistica, con dipinti di 76 artisti, tra i quali i bolognesi Luigi Bertelli e Augusto Majani. L'avvenimento è celebrato da una bella cartolina di Marcello Dudovich per l'editore Chappuis. Tra le numerose caricature prodotte per l'occasione dal Majani (il popolare Nasica), spicca quella del ministro Rava, appassionato cicloturista, con gli occhiali a forma di bicicletta. Gli organizzatori della mostra hanno un occhio di riguardo per la bicicletta, mezzo di gran moda negli anni a cavallo tra i due secoli. Durante il Convegno Touristico del 24 giugno decine di "due ruote" sfileranno lungo via Indipendenza tra due ali di folla, assieme ad alcune tra le primissime automobili. La bicicletta ispira in questi anni artisti e scrittori, quali Olindo Guerrini, Alfredo Panzini, Renato Serra. Alfredo Oriani, le dedica un intero libro. Per lui, che a volte la usa per venire dalla lontana Casola Valsenio a Bologna, il piacere di andare in bicicletta è "quello stesso della libertà".dettagli
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1946Ultima partita del Gioco del Pallone col braccialeAllo Sferisterio di via Irnerio, in occasione del Campionato Nazionale, si gioca l'ultima partita del Gioco del Pallone col bracciale. Nato come gioco di corte nel '400, il gioco ha avuto nell'800 il periodo di massima popolarità. Sfide celebri coinvolsero campioni rimasti nella storia come Bruno Banchini, Domenico Bossotto e Giovanni Ziotti. A Bologna si giocava il "pallone grosso" toscano, quello piemontese al bracciale, il pallone elastico e il tamburello. Il pubblico accorreva numeroso e faceva scommesse. “Un'ora prima che cominciassero le partite, le vie prossime all'Arena del Pallone apparivano già scure di folla, che poi occupava le scalee. Alcune volte gli spettatori superarono i cinquemila”. L'avvento, col nuovo secolo, del calcio inglese, ha messo in crisi i giochi col pallone tradizionali. Ancora negli anni Trenta, però, il Dopolavoro di Bologna dominava il campionato italiano promosso dall'O.N.D. Inaugurata nel lontano 1822, l'arena del pallone bolognese, progettata da Giuseppe Tubertini (1759-1831), era lunga 97,10 m e larga 17,48. Conosciuto come lo sferisterio della Montagnola, o di via Irnerio, era considerato "una vera e propria università del pallone".dettagli
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1953Il biciclo di Antonio Pezzoli donato al museo Davia BargelliniLa famiglia Pezzoli dona al Museo Civico d'Arte industriale Davia Bargellini il biciclo con cui Antonio Pezzoli, campione sportivo, pioniere del cicloturismo e dilettante di fotografia, vinse le prime gare alla fine dell'Ottocento. Le corse dei velocipedi si svolgevano all'inizio ai Giardini Margherita, alla Montagnola e in una pista ellittica del Veloce Club, appositamente battuta fuori porta Mascarella. Fino al 1928 funzionò, inoltre, la pista sociale della Società Libertas nell'ippodromo Zappoli a Porta San Felice. Anche la Società ginnastica Virtus aprì una sezione ciclistica di cui Pezzoli fece parte. Per favorire il cicloturismo era sorta a Bologna nel 1896 una sezione del Touring Club (TCCI). Antonio Pezzoli fu tra i primi soci e in seguito, per lungo tempo, animatore di famosi raid ed escursioni, come la gita patriottica del 1902 sui luoghi delle battaglie per l'Indipendenza italiana.dettagli
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19 settembre 1954La Carrera di Castel San PietroSi corre per la prima volta la Carrera di Castel San Pietro Terme, gara “autopodistica” per le strade del paese. Nasce da un'idea del giornalista Medardo Manara, desideroso di valorizzare e rilanciare la tradizionale Sagra della Braciola. Il nome riprende quello della Carrera Panamericana, vinta l'anno precedente su Lancia D24 Sport dal pilota argentino Juan Manuel Fangio. E' una sfida tra carrioli a quattro ruote guidate da due persone – di norma residenti nel comune - che si alternano alla spinta. Le “carrere” sono costruite - ad imitazione delle vetture da corsa - con scarti di officina, vecchi serbatoi di aerei, telai e ruote di biciclette, ma anche con pezzi di legno e cartapesta. Le prime edizioni della Carrera di Castel San Pietro saranno vinte dalla Scuderia Piana e dalla squadra del Rione Montagnola. Con l'andar del tempo la bizzarra corsa, che si terrà sempre la seconda settimana di settembre, registrerà un aumento costante di partecipazione e interesse, con una preparazione sempre più raffinata degli atleti e delle vetture.dettagli
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1955Copertura dello SferisterioL'antico campo dello Sferisterio nei pressi della Montagnola, conosciuto come “l'università del bracciale” per aver ospitato fino al 1946 il popolare gioco del pallone, viene coperto con una struttura metallica per essere utilizzato come padiglione dell'Ente Fiera di Bologna. In seguito sarà suddiviso in tre settori per la pratica della pallacanestro, della pallavolo e del pattinaggio a rotelle. Verrà intitolato a Achille Baratti, dirigente sportivo bolognese, presidente regionale F.I.P. e vice presidente regionale del C.O.N.I. L'evidente alterazione della struttura originaria rimarrà permanente.dettagli
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14 maggio 2025Il Bologna FC vince la Coppa ItaliaAllo Stadio Olimpico di Roma nella finale di Coppa Italia il Bologna FC batte il Milan per 1 a 0 con un gol di Ndoye e conquista il trofeo, acquisendo inoltre il diritto di giocare l'Europa League. L'attesa della vittoria in un torneo così prestigioso durava in città da 51 anni. In questo periodo di tempo i rossoblu hanno subito anche la retrocessione in serie B e in serie C. La vittoria di Roma corona un'annata sorprendente della squadra sotto la guida tecnica di Vincenzo Italiano. L'impresa compiuta da Thiago Motta nel 2024 – campionato di alta classifica, culminato con l'accesso alla Champions League – sembrava irripetibile, anche per l’avvenuta cessione di alcuni dei giocatori migliori. Invece, dopo alcune difficoltà iniziali, i rossoblu hanno brillato in campionato e colto anche in Champions alcuni risultati incoraggianti. Il percorso della squadra e l'impegno della società hanno entusiasmato i tifosi, che a loro volta hanno compiuto un'impresa in occasione della finale di Roma: in circa 30mila, infatti, hanno affollato le curve dell'Olimpico, sostenendo continuamente i loro beniamini. Al fischio finale - dopo una strenua difesa, per quasi tutto il secondo tempo, del vantaggio raggiunto - la festa è esplosa nello stadio, ma anche nelle strade di Bologna, al Parco della Montagnola e in Piazza Maggiore. Qui nella serata si sono riversati migliaia di tifosi e la gioia per la vittoria si è espressa in canti, fuochi d’artificio e sventolio di bandiere con i colori rossoblu.dettagli