Scompare Sugar Ray Richardson
“Fu la prima e unica superstar squalificata a vita dalla Nba. Se non fosse stato per la cocaina avrebbe vissuto una carriera leggerdaria tra i grandi che hanno fatto la storia del basket americano”. (L. Sani)
Michael “Sugar” Ray Richardson (1955-2025) muore stroncato da un male incurabile. Fu una delle più splendenti stelle dell’NBA (New York Knicks, New Jersy Nets), ma dovette lasciare il massimo campionato al mondo per problemi di dipendenza.
Nel 1988 approdò in Italia alla Virtus Bologna, assieme all’allenatore Bob Hill, e divenne beniamino dei tifosi per la sua classe cristallina.
Con le Vu nere giocò oltre novanta partite ufficiali e vinse la Coppa Italia (1989, 1990) e la Coppa delle Coppe (1990). Ottenne il record nell’All Star Game con 50 punti.
Nel 1992 si trasferì a Livorno e contribuì a rilanciare la squadra locale. Per un periodo giocò anche a Forlì, terminando la carriera di giocatore a 45 anni. Tra il 2004 e il 2014 fece l’allenatore negli USA e in Canada.
"Ray Richardson era il più forte di tutti, anche più di Magic Johnson o Larry Bird. Solo che era fulminato. Buono come il pane, ma completamente bruciato". (G. Pozzecco)
- in maglia Virtus Knorr - Foto di pubblico dominio - da Wikipedia - Imm. modificata
- Jake Appleman, Brooklyn Bounce. The Rise of the Brooklyn Nets, New York, Scribner, 2015
- Matteo Girardi, Una magnifica ossessione. Basket e vita nella Bologna degli anni novanta, s.l., Ultra, 2023, ebook
- Gianmarco Pozzecco, Clamoroso. La mia vita da immarcabile, con Filippo Venturi, Milano, Mondadori, 2020
- Michael Ray Richardson, Jacob Uitti, Banned. How I Squandered an All-Star NBA Career Before Finding My Redemption, s.l., Sports Publishing, 2024, ebook
- Charley Rosen, Sugar: Micheal Ray Richardson, eighties excess, and the NBA, Lincoln, University of Nebraska Press, 2018, ebook
- Lorenzo Sani, Vale ancora tutto. Storie segrete della pallacanestro italiana, 2. ed., Argelato, Minerva, 2017